Ammortizzatori sociali, sindacati consegnano documento unitario al Prefetto di Matera.
La Provincia di Matera, con l’avvio della privatizzazione della chimica pubblica, approda per la prima allo strumento della mobilità in deroga per fronteggiare la mancanza di lavoro e per assicurare protezione sociale ordinaria, facendo da apripista ad uno strumento eccezionale e funzionale all’abbandono dell’ENI dei siti industriali Italiani.
Negli anni ‘90, è direttamente il Ministero del Lavoro che concede ai lavoratori espulsi dall’ENI la concessione della mobilità in deroga, che accompagna, negli anni, tanti lavoaratori che ancora oggi sono in attesa di una rioccupazione, promessa e mai arrivata, o della pensione che è diventata una speranza scippata dal susseguirsi delle ultime riforme previdenziali.
I vari piani di reindustrializzazione Regionali, con fondi Nazionali ed Europei, della Provincia di Matera sostengono il tessuto produttivo industriale sino al 2003 . Dal 2003 inizia in Valbasento inizia il declino anche della industria privata, sostitutiva di quella pubblica: è un susseguirsi di chiusure di attività produttive tra cui il Gruppo SNIA.
La chiusura della Società Nylstar SpA ( 2003-2005) , Gruppo SNIA che contava circa 600 addetti, porta il Ministero del Lavoro ad aprire un secondo canale di accesso della ValBasento agli ammortizzatori in deroga.
La crisi industriale della Valbasento e del suo indotto, scoppiata ai primi anni del 2000, induce Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero del Lavoro e Regione Basilicata ad un inevitabile secondo accordo per la protezione sociale in deroga dei lavoratori licenziati da Gruppo SNIA, Gruppo Pirelli, Gruppo DOW CHIEMICALS e da Aziende del Settore Tessile.
Nel mentre l’area industriale storica della provincia di Matera si svuota, in 20 anni, di circa 1500 unità , con ulteriori chiusure di impianti Panasonic, Indotto FIAT (Ergom e Basind), Indotto Mobile Imbottito (Gruppo Mastrotto e Soften), l’intero tessuto produttivo della provincia di Matera, attanagliato dalla recente crisi (dal 2008), è approdato con la delega ricevuta dalla Regione Basilicata, inevitabilmente agli ammortizzatori sociali in deroga.
Tutto il settore dell’indotto dell’Automotive presente in provincia di Matera, il settore del Mobile imbottito, la Ferrosud, le aziende con meno di 15 dipendenti, le concessionarie di macchine, i piccoli commercianti, gli artigiani hanno fatto ricorso alla Cassa Integrazione in deroga e alla Mobilità in deroga.
L’ultima riforma delle pensioni ha causato la necessità di ricorrere alla mobilità in deroga per tanti ultracinquantacinquenni, collocati in ammortizzatore sociale, che non possono più accedere alla pensione né lavorano; la mancanza di lavoro, poi, per tanti percettori di disoccupazione in scadenza nell’anno in corso, ha richiesto di allargare anche a loro la protezione sociale in deroga. La crisi del settore delle costruzioni e dell’agricoltura, in provincia di Matera, si è deciso, al tavolo regionale sugli ammortizzatori sociali, di fronteggiarla con la cassa in deroga e con la mobilità in deroga.
Ad oggi sono circa 1000 i lavoratori in mobilità in deroga in provincia di Matera, con scarsissima possibilità nel 2013 di rioccupazione.
Nel Question Time alla Camera dell’ 11 dicembre 2012 , sul tema degli ammortizzatori in deroga, il Ministro Elsa Fornero ha dichiarato che il Paese Italia, nel primo Semestre 2013, sarà in recessione. Partendo da questo punto fermo, la provincia di Matera ne risentirà: tutto il 2013 sarà ancora fortemente in recessione e la crisi “morderà” ferocemente le imprese e i lavoratori.
E’ quindi necessario che la dotazione finanziaria destinata alla Basilicata per la gestione delle deroghe sia tarata sulle reali necessità che sono molto superiori a quanto previsto nella Conferenza Stato Regioni Anno 2013.
Nel 2009 La Regione Basilicata ha potuto contare su un finanziamento di 48.684.169 Euro su un totale nazionale stanziato di 1.960.185.126 Euro ( Compresi i residui anni precedenti)
Nel 2010 La Regione Basilicata ha potuto contare su un finanziamento di 52.401.278 Euro su un totale nazionale stanziato di 2.006.823.726 Euro ( Compresi i residui anni precedenti)
Nel 2009-2010 le risorse assegnate dal Governo Nazionale alla Regione Basilicata per la gestione di CIG e Mobilità in deroga sono state 27.000.000 di Euro su un totale nazionale stanziato di 2.187.000.000 Euro, con un ulteriore 30% a carico del FSE . Totale per la Basilicata 38.000.000 Euro, totale nazionale stanziato euro 3.184.000.000.
Nel 2011-2012 le risorse assegnate dal Governo Nazionale alle Regioni per la gestione di CIG e Mobilità in deroga sono state 1.600.000.000 euro con un ulteriore 40% a carico del FSE . Totale Italia 2.600.000.000 euro.
Per l’anno 2013, le risorse assegnate dal Governo Nazionale alle Regioni per la gestione di CIG e Mobilità in deroga sono circa totale Italia 1.000.000.000 Euro ( azzerando anche i fondi interprofessionali). Per la Basilicata solo 6.000.000 di euro.
Per la Regione Basilicata si prevedono per il 2013 circa 2500 lavoratori in mobilità in deroga, quindi un aumento rispetto al 2012 del 25% , e un ricorso alla Cassa in deroga in modo massiccio . Si tenga conto che la capienza della Cassa Integrazione Ordinaria per i settori dell’Automotive e del Mobile Imbottito è esaurita.
Insieme ad un Piano per il lavoro necessario, ma che avrà tempi di attuazione non rapidi, serve una protezione sociale che solo un ammortizzatore sociale “universalistico” come la deroga può garantire.
Il dramma sociale è tangibile in ogni settore produttivo e dei servizi della Provincia di Matera, la deroga è ad oggi l’unico strumento immediatamente esigibile per evitare una deriva pericolosa verso la povertà assoluta della maggior parte della popolazione attiva di questa Provincia.
Le risorse vanno reperite. Si propone di incrementare le risorse disponibili per gli ammortizzatori in deroga, attingendole dal capitolo sul riordino degli incentivi per le imprese, che è pari a 10 miliardi di euro, e di lasciare inalterate le risorse e la modalità in essere per la formazione continua che provengono da versamenti fatti da aziende e lavoratori.
La Prefettura di Matera è sempre sensibile alla gestione delle vertenze che queste OOSS sottopongono per una risoluzione socialmente sostenibile: nella riunione odierna chiediamo tutto l’apporto Istituzionale ed umano che sua Eccellenza il Prefetto possa mettere in campo per rappresentare al Governo Nazionale la condizione in cui versa il territorio Materano.
Cgil, Cisl e Uil Matera