“Considero assai positiva la decisione che il Ministero dello Sviluppo Economico e le Regioni Basilicata e Puglia hanno assunto e ufficializzato di condividere il programma di reindustrializzazione e di riqualificazione economica e produttiva del territorio murgiano messo a punto, con il coordinamento del Direttore Generale Sappino e di Invitalia, da un gruppo di lavoro cui hanno partecipato gli esperti delle due Regioni.
Ciò ha consentito di definire il quadro degli ulteriori passaggi che condurranno entro il 31 gennaio 2013 a sottoscrivere un Accordo di programma che costituirà la cornice giuridica e operativa posta a sostegno degli investimenti cui Governo e Regioni contribuiranno con risorse a dimensione paritaria ,finalizzate a sostenere investimenti, ristrutturazioni, riconversioni e anche azioni di miglioramento e di riqualificazione delle infrastrutture a servizio dell’area”. Lo ha dichiarato l’assessore alla Formazione e Lavoro, Vincenzo Viti, in seguito all’incontro conclusivo del lavoro avviato con l’intesa del 27 luglio 2012, che si è tenuto presso la sede del Ministero dello sviluppo economico (Mise) con il sottosegretario Claudio De Vincenti e Loredana Capone, vicepresidente della Regione Puglia.
“L’Accordo di programma – ha proseguito Viti – conterrà specifici riferimenti sia alle modalità con le quali verrà sostenuto il quadro degli investimenti sia delle competenze istruttorie cui attenderà Invitalia con il concorso delle strutture regionali operanti a servizio dei processi industriali. Regolerà inoltre le modalità di accesso al credito e di sostegno ai processi di innovazione.
Soggiungo che ho posto con forza – d’intesa con la collega Capone – la questione delle risorse occorrenti a sostenere gli oneri per gli ammortizzatori sociali, indispensabili nella fase di accompagnamento fino alla piena operatività degli investimenti da realizzare dell’area.
Siamo quindi di fronte alla conclusione di un lungo itinerario che è partito nel 2003, che ha conosciuto fasi di accelerazione e di abbandono e che, riattivato a luglio di quest’anno, ha trovato un punto di approdo e una data che costituisce il coronamento dell’ impegno che la Regione ha profuso con un costante raccordo con gli Enti locali e con l’intero movimento sindacale”.
L’assessore Viti ha quindi annunciato che “l’intesa sottoscritta il 13 dicembre 2012, nel corso della una riunione presieduta dal sottosegretario De Vincenti, verrà illustrata ai sindacati e al partenariato privato e distrettuale nelle prossime ore”.
POLO MURGIANO: BENEDETO (IDV), RECUPERARE TEMPO PERDUTO
“E’ da almeno un anno e mezzo che si dà per imminente la firma dell’Accordo di Programma per il rilancio del polo materano-barese del mobile e pertanto auspico che questa volta la data indicata dall’assessore Viti del 31 gennaio 2013 sia veramente quella definitiva ed ufficiale insieme alla puntuale definizione dei compiti che spettano ad Invitalia, alle Regioni e alle imprese per recuperare il tempo perduto”. E’ il commento del consigliere regionale di IdV Nicola Benedetto all’ennesimo incontro che si è tenuto presso la sede del Ministero dello sviluppo economico con il sottosegretario Claudio De Vincenti e i rappresentanti delle Regioni Basilicata e Puglia ricordando che “il 27 luglio scorso, sempre al Mse, era stato già sottoscritto un verbale di accordo tra Governo e le Regioni Puglia e Basilicata, che ha istituito il gruppo di lavoro per la definizione di un programma di reindustrializzazione dell’area murgiana colpita pesantemente dalla crisi del mobile imbottito. Purtroppo i ritardi accumulati dal 2006, anno dell’esplosione della crisi, sono sintetizzabili in pochi ma inconfutabili dati: da 510 imprese e 14.500 dipendenti si è passati a 150 imprese e 5 mila dipendenti mentre la cassa integrazione ordinaria straordinaria o nei pressi della disoccupazione(mobilità) ha raggiunto negli anni quota 3000 unità. Per anni gli accordi di programma sono serviti ad ottenere proroghe degli ammortizzatori sociali, ma adesso i lavoratori sono stanchi della cassa integrazione e rivendicano la dignità del ritorno alla produzione come del resto accade per i titolari di imprese che non chiedono assistenza ma strumenti per accompagnare investimenti e progetti industriali.
La questione, che non si può più affrontare con concertazioni rituali o con proclami di impegno da parte delle due Giunte regionali (Puglia e Basilicata) o ancora peggio con burocratiche dichiarazioni – dice Benedetto – riguarda l’idea di sviluppo industriale di quello che era uno dei fiori all’occhiello del made in Italy e che solo nel 2003 valeva 2,2 miliardi di euro, il 55 per cento della produzione italiana e circa l’11 per cento di quella mondiale e con ricavi scesi intorno ai 700 milioni di euro. Nell’area murgiana non ci può essere solo posto per produzioni da destinare all’Ikea, perché solo il rilancio della qualità del “made in Italy” può contrastare quello che è stato ribattezzato il ‘meid in itali’ cinese. Oppure si dovrà piegare il capo ai prezzi bassi di produzione, facendo i conti con salari e qualità, imposti oggi dall’Ikea e domani da non so chi. E in un momento in cui le aziende dei divani stanno incrementando l’export, e la spesa media degli italiani per i sofà è al 6% degli acquisti, raggiungendo un valore medio di 2.200 euro, in un mercato dell’arredamento che ha cambiato i suoi paradigmi nel giro di un anno, l’importante è pensare a divani e prodotti d’arredo che racchiudano il prodotto-design e la loro commercialità in tutti i mercati”.