La persistenze mancanza di una strategia politica attenta ai temi del nostro territorio; l’incapacità culturale di volersi confrontare con gli errori commessi fino ad ora, onde ricercare una rotta migliore per imboccare la via d’uscita da un tunnel infinito; l’affido del PDL, a Matera, ad una classe dirigente incompetente, antidemocratica, che rifugge dal civile e legittimo confronto sulle questioni valoriali e politiche; la nolontà da parte degli stessi di ricercare positive e virtuose alleanze, nonché allargare i perimetri del partito a forze fresche e socialmente apprezzate, al fine di recuperare quella vocazione Governativa che pure era, almeno stando agli atti fondativi del “predellino”, di esclusivo “scettro” della creatura di Berlusconi; ed infine le patetiche e tautologiche questioni nazionali legate ad un garantismo solo di facciata, oltre che alla tanto attesa azione a favore del mezzogiorno che pure tarda ad arrivare, sintomo di una ingerenza Leghista al tavolo dei Simposi dell’Esecutivo; queste e mille altre motivazioni, mi inducono, dopo una lunga fase di riflessioni e intime sofferenze, a lasciare, anche come semplice militante, dando seguito alle dimissioni post-elettorali da coordinatore, il popolo della libertà. Un embrione politico mai sviluppatosi appieno, almeno nella nostra realtà, incapace di mettere in cantiere proposte reali,e di dare corso ad un esaustivo ricambio generazionale, rispetto alle cordate dei Matusalemme. Tutto ciò in attesa di potermi dedicare,a breve, a nuove esperienze politiche, con quelle lungimiranti ed innovative forze politiche, che si stanno affacciando anche nel contesto materano, ove non si intravedono ancora personalità, neppure del passato, all’altezza di interpretare ed intercettare quella domanda di alternativa, incarnando la voglia, che pure nell’elettorato c’è, di “essere” centrodestra.
Giuseppe Olivieri