L’iniziativa della Giunta Regionale di favorire l’inserimento dei giovani lucani nelle imprese della Basilicata attraverso un’esperienza lavorativa, le cosiddette work experience, offre uno strumento utilissimo ai disoccupati scolarizzati e alle aziende.
Per il presidente dell’API di Matera, Vito Gravela, tutte le forme di tirocinio costituiscono una valida iniziativa che consente alle imprese di valutare sul campo le persone da assumere e ai giovani diplomati e laureati di fare esperienze in un ambiente di lavoro.
Tuttavia – osserva Gravela – per i prossimi bandi avanziamo una proposta volta sia a migliorare l’efficacia della spesa che a venire incontro alle esigenze delle imprese di attivare i tirocini nel momento del bisogno. Anziché avvisi pubblici a scadenza prolungata, sarebbe opportuno predisporre bandi a sportello per cui la Regione dovrebbe organizzarsi per valutare le domande in tempi ristretti e in non più di 10 giorni lavorativi, costituendo per esempio la commissione di valutazione contemporaneamente all’emanazione del bando. In questo modo le istanze sarebbero valutate in ordine cronologico di arrivo, impegnando la spesa fino ad esaurimento fondi.
Occorre quindi, ridurre i tempi della pubblica amministrazione per renderli compatibili con quelli delle imprese, consentendo loro di selezionare e avviare al lavoro i giovani in tempi brevissimi.
Un’altra osservazione riguarda la durata degli interventi. Il bando prevede una durata dei tirocini di 6 mesi. In proposito l’API propone di allungare il periodo di tirocinio fino ad un massimo di 12 mesi in modo da consentire sia alle imprese che ai tirocinanti da una parte di effettuare una valutazione più attenta delle capacità e delle potenzialità del giovane e dall’altra di maturare un’esperienza il più completa ed esaustiva possibile che permetta al tirocinante di acquisire maggiori competenze.
Le esperienze dei vecchi PIP (Piani di Inserimento Professionale) e dei tirocini attivati con i Centri per l’Impiego – conclude il presidente Gravela – hanno dimostrato che la percentuale di giovani che hanno trovato occupazione stabile presso l’azienda ospitante è di molto superiore a quella dei corsi finalizzati all’occupazione. Per questo ben vengano iniziative come queste. Siamo convinti che, se accolti per il prossimo futuro suggerimenti come questi, i risultati saranno di gran lunga positivi sotto tutti gli aspetti, sia della occupabilità che dell’efficacia della spesa.