Il presidente dell’Ente di via Ridola Franco Stella e la giunta provinciale hanno incontrato nel pomeriggio presso la Sala giunta, una delegazione di sindaci dei Comuni dell’alto Cosentino che hanno fatto richiesta di adesione alla Provincia di Matera. La delegazione dei sedici comuni è stata rappresentata da Walter Astorino, presidente del comitato che sta lavorando per staccarsi dalla provincia di Cosenza e ottenere l’annessione ufficiale alla Provincia di Matera e da cinque sindaci dell’area interessata: Francesco Trebisacce per Nicara, Vincenzo Gaudio per Alessandria del carretto, Paolo Munno per Francavilla marittima, Alberto Cosentino e il suo vice Paolo Stigliano per Canna, Franco Colotta per Oriolo. La delegazione è stata accolta dal presidente Franco Stella e dalla sua giunta, composta dagli assessori Auletta, Rondinone, Garbellano, Smaldone e Montemurro, dal direttore generale Gerardi e dall’avvocato D’onofrio, legale dell’Ente di via Ridola. Il presidente Franco Stella ha salutato con grande entusiasmo la richiesta già discussa in occasione di un incontro avvenuto il mese scorso a Rocca Imperiale durante un convegno che ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti istituzionali dell’alto cosentino, un’area che si affaccia sulla costa jonica e che comprende sedici paesi appartenenti all’ex comunità montana e all’unione dei comuni per una popolazione complessiva di oltre quarantamila abitanti.
La scelta di attivarsi per chiedere ufficialmente l’adesione alla provincia di Matera da parte di questi comuni si è concretizzata dopo il passaggio registrato lo scorso anno di un comune delle Marche che aveva fatto richiesta di entrare nella provincia emiliana più vicina. Walter Astorino ha spiegato alla platea le motivazioni alla base di questa richiesta: “La richiesta secessionista di aderire alla provincia di Matera è dettata sopratutto da motivi economici. Il nostro territorio può offrire belle colline, bei paesaggi montani e trenta chilometri di costa jonica che ogni anno attirano numerosi turisti. Abbiamo le gole del Racanello, il pane di Cerchiara, un pane di grano tenero di qualità che ha ottenuto di recente anche la denominazione di origine protetta, un aglianico di qualità e centri sicuramente affascinanti come Trebisacce, Roseto, Villapiana. Ma il nostro territorio è molto distante sia da Catanzaro, dove è insediato il consiglio regionale e sopratutto da Reggio Calabria, dove ha sede la giunta. E la distanza da Reggio ai nostri comuni è notevole. Facciamo prima ad arrivare a Roma e non a Reggio Calabria. La Regione Calabria purtroppo non ha mai creduto nelle potenzialità dell’alto cosentino, probabilmente perchè siamo un territorio pulito, dove non c’è criminalità organizzata. E noi onestamente non ci sentiamo calabresi. L’immagine della Calabria oggi è associata alla ‘ndrangheta ma le nostre comunità si sono sempre distinte per la loro integrità morale. Ricordiamo anche che i nostri antenati sono i bruzi e non gli enotri. Per questo gradiremmo far parte della Provincia di Matera. Se la nostra richiesta sarà accolta ci saranno benefici per il territorio materano e per l’alto cosentino. Voi siete bravi ad amministrare la cosa pubblica e a comunicare all’esterno tutto quello che il territorio può offrire. A noi è mancata questa capacità ma naturalmente siamo stati anche penalizzati da una regione nata quarant’anni fa che non ha mai investito sul nostro territorio. Penso alla rete infrastrutturale fatiscente, per esempio le gallerie che risalgono all’epoca degli Etruschi e che non sono mai state ristrutturate. Quando si varca il confine e si arriva a Nova Siri si nota subito la qualità delle strade presenti lungo la costa jonica lucana. E noi, anche per differenze di natura culturale e linguistica, chiediamo ufficialmente l’adesione alla Provincia di Matera, perchè non possiamo più accettare l’isolamento imposto dai potentati di Reggio Calabria, una città che nei giorni scorsi ha richiesto l’intervento dell’esercito per garantire la sicurezza dei cittadini.”
“La pacificità – ha evidenziato l’assessore Smaldone – è una caratteristica tipica dell’essere lucano che scorgo, dai vostri discorsi, appartenere anche a voi.” Una osservazione a cui ha fatto seguito l’assessore Gabellano che ha voluto rilanciare l’idea che: “la lucanità non sia solo una espressione geografica, ma un modo di essere che cerca, nonostante le difficoltà, di realizzare sogni ed emozioni.
L’assessore provinciale Gianni Rondinone ha sottolineato come: “il messaggio forte che emerge da questo confronto, al di là delle validissime motivazioni che sono state sin qui esposte, è quello di un Sud attivo che vuole autodeterminare il proprio futuro.”
Nel corso dell’incontro anche il sindaco di Francavilla e quello di Canna hanno sottolineato come: “ il sentirsi lucani nel modo di essere è l’elemento principe che sta guidando questa attività di adesione a un’altra provincia e poi a un’altra regione, la Basilicata, per la quale chiediamo la disponibilità del presidente De Filippo a incontrarci.” “Tutti e 16 Comuni sono già pronti a deliberare in Consiglio – ha precisato Alberto Cosentino, sindaco di Canna – e anche se dovranno trascorrere dei tempi più o meno lunghi, presto questa volontà diventerà realtà.”
“Questo incontro – ha concluso il presidente dell’Ente di via Ridola, Franco Stella – ha rappresentato l’inizio di un percorso che intende avvicinare i nostri territori nella convinzione che insieme sia possibile determinare una realtà migliore con numeri, ma soprattutto progetti più importanti. Una pagina che segni, in positivo, la storia dei nostri figli.
I sedici comuni dell’alto cosentino che hanno chiesto l’adesione alla Provincia di Matera sono Trebisacce, Rocca Imperiale, Roseto, Montegiordano, Amendolara, Villapiana, Cerchiara, Albidoni, Plataci, Castroreggio, Canna, Oriolo, Alessandria del Carretto, Nocara, Francavilla Marittima e San Lorenzo Bellizzi.
Michele Capolupo
La fotogallery dedicata all’incontro in Provincia con la delegazione dei comuni dell’alto cosentino
{phocagallery view=category|categoryid=305}
Rotondella-Sinnica recupero traversa S. Laura, bando lavori approvato.
Il presidente Stella: “Dopo anni di attesa, questa opera viaria sarà realizzata”
La Provincia di Matera ha approvato il bando per il collegamento della Rotondella-Sinnica, recupero della traversa S. Laura sul fiume Sinni. Nei prossimi giorni il bando sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale e insieme a tutti gli allegati sarà poi disponibile sul sito internet dell’Ente.
Il finanziamento complessivo dell’opera è di 6 milioni di euro a valere sulle risorse dell’Asse VI del Por Basilicata 2000-2006 (fondi ex delibera CIPE), di cui l’importo dei lavori ammonta a 4 milioni e 200 mila euro (iva esclusa).
“Il progetto esecutivo, messo a punto dal nostro ufficio tecnico, – ha evidenziato l’assessore alle Infrastrutture e Reti viarie Gianni Rondinone – intende assicurare il collegamento del centro abitato di Rotondella con la grande arteria di scorrimento regionale, la Fondovalle Sinni, attraverso il consolidamento della traversa S. Laura e il ripristino della funzionalità del ponte. Un intervento articolato che metterà l’abitato di Rotondella e la sua area di espansione (la cosiddetta Rotondella 2) in condizione di sostenere e valorizzare una economia locale a prevalente destinazione agricola che vanta produzioni importanti.”
“La Provincia di Matera prosegue nel suo percorso di tutela e rilancio del territorio; obiettivo fondamentale a cui stiamo rispondendo impiegando sforzi immani per riuscire a superare l’impasse amministrativo determinato dal Patto di stabilità. Un muro di vincoli pesanti – ha sottolineato il presidente dell’Ente di via Ridola, Franco Stella – che non ha ostacolato il raggiungimento di questo nuovo risultato. Il bando in questione, infatti, segnerà un punto decisivo nella mappa delle infrastrutture viarie a sostegno dei collegamenti interregionali. Poiché uscire dall’isolamento rappresenta la priorità dei comuni della provincia, che pagano al gap logistico il prezzo di un mancato sviluppo, l’Amministrazione provinciale sta mettendo in campo ogni possibile azione per riabilitare definitivamente il territorio.”
Sedici comuni (40.000 abitanti) scappano dalla calafrica e la Banca Popolare del Mezzogiorno aspira ad insediarsi definitivamente nella provincia di Crotone, una delle più arretrate d’Italia e con prospettive di sviluppo pari a zero.
Lasciamoli fare. Chi non ci vuole non ci merita.
Sulla questione della banca ha comandato l’Emilia Romagna.Nè Matera e nè Crotone. Lasciate perdere i giornali