FERRANDINA – Il ruolo che il regime fascista volle assegnare ai prefetti fu improntato sul rapporto di grande fiducia ed assoluta fedeltà. In concomitanza con l’istituzione delle nuove province, Mussolini diramò la storica circolare del 5 gennaio 1927, che ufficializzava il prefetto come «la più alta autorità dello Stato nella Provincia, il rappresentante diretto del Potere Centrale, il più alto rappresentante politico del Regime; tutti gli devono rispetto e obbedienza. Le gerarchie fasciste provinciali sono subordinate alla sua autorità, in base al principio che il Partito è solo uno strumento consapevole della volontà dello Stato, tanto al centro quanto alla periferia. Il prefetto inadempiente è servo imbelle e traditore del Regime.” Stefano Pirretti, invece, prefetto di Matera dal 1934 al 1939, si considerò solo funzionario e umile servitore dello Stato, al di sopra delle parti. La sua figura ed il ruolo svolto sono stati ricostruiti da Alessio Ambruso nel saggio “Stefano Pirretti. Un Prefetto per tempi difficili” edito da Antezza e presentato nella sala consiliare di Ferrandina, con interventi di Giuseppe Coniglio, Giulio Cocca, e conclusioni dell’autore (moderatore Donato Mastrangelo). Avvalendosi anche dei ricordi del nipote di Pirretti, Nicola Rossi, Ambruso esamina il ruolo e l’impegno del prefetto, nativo di Ferrandina, in varie città italiane, soffermandosi soprattutto sulla sua esperienza a Matera, da poco elevata a Provincia. La figura che ne viene fuori è quella di un funzionario coraggioso e scrupoloso, legato alla sua terra, sensibile ai bisogni della gente, spesso critico e severo con se stesso e la famiglia. Per questi motivi, ebbe sempre contrasti e rapporti difficili con i vari segretari del fascio della provincia. Nel settore delle opere pubbliche, incoraggiò gli interventi a favore dell’agricoltura, viabilità, bonifica e ricostruzione. “La storia di Pirretti -scrive Ambruso- si intreccia non solo con la trasformazione di Matera provincia, bisognosa di interventi urbanistici, portati a compimento proprio nel periodo in cui il Prefetto Pirretti rappresenta il governo di Matera, ma consente di cogliere la distanza sociale esistente tra ceto benestante e popolazione rurale povera”. Un libro, dunque, scritto senza preconcetti, frutto di una operazione culturale impostata con severo rigore scientifico e rispetto della verità. Ferrandina deve essere fiera di questo suo degno figlio che ha dato lustro alla cittadina ed operato per il benessere sociale, civile e culturale, intestandogli una via o una istituzione.
G. C.
Chi era Stefano Pirretti
Sindacalista e scrittore, Alessio Ambruso ha pubblicato “Quarant’anni di Cisl. Le idee, gli uomini, le lotte in provincia di Matera”; “Ferrandina tra latifondo, riforma agraria e sviluppo possibile”; “Le occasioni perdute”; “Viaggio nell’industrializzazione dell’asse basentano e della Basilicata”.
Giuseppe Coniglio