Una sobria serata di cultura dedicata alla celebrazione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia” si è svolta nell’Auditorium del Conservatorio di Piazza Sedile a Matera. Una iniziativa promossa dall’UNITEP (Università della Terza età di Matera, guidato dal presidente Antonio Pellecchia. All’incontro hanno partecipato il sindaco di Matera Salvatore Adduce, Salvatore Auletta in rappresentanza del presidente della Provincia Franco Stella, il dott Alberto Gentile in funzione del Prefetto Monteleone, Giuseppe Poli, docente straordinario di Storia Moderna presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bari, oltre che Presidente dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano di Puglia. Presenti le forze dell’ordine, il Generale Scagliola, iscritti dell’Unitep e un pubblico variegato. Mancavano i giovani e questo è un dato che va purtroppo sottolineato.
In apertura Pellecchia ha illustrato il programma di questo evento che è stato organizzato dal comitato scientifico della sua associazione. Ha fatto seguito il canto dell’Inno di Mameli eseguito dal coro della Polifonica Rosa Ponselle by Lasm diretta dal maestro Giuseppe Ciaramella, con il pianista giovanissimo materano Andrea Zaccaro neo laureato al pianoforte con lode. Il coro ha eseguito anche “O signore dal tetto natio” tratto dall’opera “I lombardi alla prima crociata” e “Va pensiero sull’ali dorate” dal Nabucco, due opere di Verdi con la premessa storica della musica del risorgimento fatta dal direttore artistico Giovanni Pompeo.
“Queste musiche sono state scelte per dare solennità a questo evento-spiega Pellecchia- Questa iniziativa anticipa l’evento dedicato alla “Notte Bianca nazionale” che si svolgerà sabato 16 e domenica 17 marzo 2011. Il sindaco Adduce ha poi ripercorso i fatti salienti relativi all’unità d’Italia e i momenti contingenti il Risorgimento leggendo stralci della Costituzione partendo dall’aritcolo relativo alal Proclamazione del Regno d’Italia avvenuto il 21 febbraio 1861 a Torino.(Legge 4671 del Regno di Sardegna che diventa la Legge numero uno. L’Italia è divisa in sette Stati e diventa Regno d’Italia.
“La Basilicata- ha ricordato Adduce, può vantare i suoi protagonisti insieme a i patrioti di Napoli, nel Risorgimento italiano. Sarebbe importante vedere oggi cosa pensavano i giovani come Mazzini e Garibaldi e come erano interpretati i valori. E’ stato ricordato anche Giovanni Battista Pentasuglia, un antenato dell’artista cartapestaio Michelangelo Pentasuglia, che nel 2011 si dedicherà ad una nuova realizzazione del carro trionfale della Bruna. Pentasuglia, nato il 3 novembre del 1821 da Giuseppe e Concetta Buonsanti è stato direttore generale dei Telegrafi. Adduce ha ricordato che Pentasuglia partecipò alla spedizione dei Mille e una sua targa è stata esposta sulla facciata di Palazzo Lanfranchi in occasione del cinquantenario dell’Unità d’Italia. Questa targa purtroppo è stata relegata all’interno del palazzo, con grande dispiacere proprio da parte di Michelangelo Pentasuglia. Tornando all’incontro promosso all’Auditorium Adduce ha dichiararto di condivdere l’impegno del Presidente della Repubblica a promuvoere iniziative pere i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Il dottor Gentile ha evidenziato la necessità di stimolare i giovani sul senso dell’Unità d’Italia e ha auspicato un maggiore coinvolgimento delle nuove generazioni per la “Notte bianca”
Il Prof. Poli ha ricordato invece le critiche che hanno condizionato il periodo del Risorgimento, critiche che si potevano leggere nelle dichiarazioni di Mussolini, Croce, Salvemini. “Spesso nei dibattiti politici emergono elementi contradditori rispetto all’unità d’Italia. Qualcuno vorrebbe tornare indietro e penso naturalmente al federalismo che si allaccia alla teoria di Cattaneo”. Poli ha ricordato i patrioti di Napoli e l’ingresso di Garibaldi a Napoli avvenuto il 7 settembre 1860 con i suoi Mille. Un arrivo che non vide spargimentodi sangue e questo grazie ad un personaggio quale Liborio Romano, ministro di Francesco II”. Poli ha concluso ricordando che “la storia spesso produce molta fantasia ma in realtà si fa con i documenti”. Poi ha tracciato un interessante percorso mettendo in risalto temi e problemi fra attualità e storia.
Carlo Abbatino