C’è una buona novità per il mondo agricolo lucano. Grazie alla conversione in legge del decreto-legge 159/07, (meglio noto come collegato alla Finanziaria), è stato approvato dal Ministero delle Politiche Agricole il finanziamento per lo studio di prefattibilità per la realizzazione di tre impianti di tri-generazione di energia elettrica, termica e frigorifera con l’utilizzo di biomasse rivenienti da produzione di piante oleaginose, potature, sfalci e selvicoltura. Il ministro Paolo De Castro, con decreto firmato lo scorso 6 dicembre, ha giudicato ammissibile il progetto presentato dalla O.P. “Agroenergia Lucana”, Società cooperativa a responsabilità limitata con sede a Matera in via Capelluti, 1. Il sodalizio di produttori lucani di cui è presidente Cesare Carriero, è promosso dall’Ugc Cisl – Copagri di Basilicata ed è aderente al Consorzio Nazionale “Agroenergie Italia”.
Esso rappresenta 100 produttori associati a fronte di circa 8000 ettari di superficie terriera potenzialmente associabili. Non si conoscono ancora gli importi finanziati del progetto, ma tanta è la soddisfazione dato che su 982 progetti presentati a livello nazionale, ne sono stati approvati 114, di cui uno soltanto in Basilicata. “Noi – spiega il presidente di “Agroenergia Lucana” Cesare Carriero – lo scorso luglio, venendo a conoscenza del Bando ministeriale, abbiamo candidato a finanziamento un progetto complessivo pari a 6 milioni di euro, finalizzati alla realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica da olii vegetali e per due impianti da biomasse (residui vegetali, ecc). Tutto ciò – prosegue Carriero – serve ai produttori aderenti alla O.P. “Agroenergia Lucana” a trovare uno sbocco conferitivo, alternativo a quella che è la produzione tradizionale di grano duro.” Il presidente della O.P. materana rivolge infine un appello all’assessore all’Agricoltura della regione Basilicata, Roberto Falotico: “vogliamo – ha concluso – un sostegno nella formazione, degli imprenditori coinvolti, nonché per la sperimentazione e divulgazione del progetto.”
Sulla questione è intervenuto anche il presidente regionale dell’Ugc Cisl di Basilicata Nicola Minichino: “Si tratta di un sistema incentivante – spiega l’esponente di categoria – che rappresenta un’opportunità molto interessante sotto il profilo economico e che permetterà di sviluppare quel modello di filiera corta o filiera integrale, in cui saranno proprio gli agricoltori che, oltre a produrre le colture energetiche, le trasformeranno in energia elettrica attraverso impianti gestiti direttamente da loro, senza l’intermediazione dell’industria, come invece avviene nel caso della produzione di alcuni biocombustibili (biodiesel e bioetanolo), con l’intento – conclude – di mantenere il valore aggiunto all’interno dell’impresa agricola.”
Dic 19