Se una persona è indagata non vuol dire che è colpevole. Quindi è inutile scandalizzarsi se anche il centrocampista del Matera Daniele De Vezze è finito nel calderone di uno dei tre filoni di inchiesta che si è concluso con la notifica a carico di 36 persone, tra cui 27 calciatori in attività e ex calciatori portati a termine da parte dei Carabinieri di Bari che dovranno rispondere del reato di frode sportiva. L’inchiesta era stata avviata nei mesi scorsi e quindi tutti sapevano che era coinvolto anche De Vezze. Bastava andare su internet per verificare anche il suo nome. Dunque nulla di nuovo. La notizia di oggi è che i tre filoni di inchiesta sono stati conclusi. Il centrocampista Daniele De Vezze, secondo l’accusa, avrebbe intascato settemila euro per perdere apposta Salernitana – Bari del 2009, quando giocava in serie B con la squadra pugliese guidata da Antonio Conte, attuale tecnico della Juventus. Accusa tutta da dimostrare. Per il Matera naturalmente non cambia nulla, il calciatore potrà regolarmente continuare ad allenarsi e a scendere in campo con la maglia biancoazzurra sino a quando non ci sarà un deferimento della giustizia sportiva, nel caso in cui fosse condannato in un eventuale processo da parte degli organi compententi della Figc.
Michele Capolupo
Riportiamo di seguito la notizia integrale che riguarda i tre filoni di inchiesta.
Nel primo avviso di fine indagine, nel quale compaiono i nomi di 27 calciatori, viene contestato il reato di concorso in frode sportiva in relazione agli incontri di serie B ritenuti ‘truccatì Bari-Treviso del 10 maggio 2008 che finì 0-1, e Salernitana-Bari del 23 maggio 2009, 3-2. Gli incontri – secondo l’accusa – furono venduti dai biancorossi in cambio di danaro. Nell’elenco non ci sono i nomi dell’allenatore della Juventus Antonio Conte e dell’ex difensore biancorosso Andrea Ranocchia.
Nel secondo avviso di fine indagine compaiono – a quanto è dato sapere – i nomi di sei persone, quattro ex biancorossi, Parisi, Rossi, Bentivoglio e Guberti, oltre allo «zingaro» Ilievski e a Iacovelli. Sono accusati di concorso in frode sportiva per le presunte combine di Bari-Sampdoria (0-1) e Palermo-Bari (2-1).
Nel terzo provvedimento viene contestato a tre capi ultrà del Bari, già arrestati il 10 maggio 2012, il reato di concorso in violenza privata per aver minacciato e preso a schiaffi un calciatore biancorosso per costringere la squadra a perdere le ultime due partite di campionato Cesena-Bari e Bari-Sampdoria della stagione 20120-2011, e per aver tentato di aggredire un atleta biancorosso che si sottoponeva ai controlli antidoping al termine della partita Bari-Chievo del 20 marzo 2011.
L’ultrà del Bari Roberto Sblendorio – secondo l’accusa – sferrò uno schiaffo al calciatore biancorosso Alessandro Parisi e, assieme ai presunti complici Alberto Savarese e Raffaele Loiacono, lo minacciò dicendo a lui e i suoi compagni di squadra presenti – Andrea Masiello, Jean Francois Gillet, Massimo Donati e Nicola Belmonte – di perdere le partite Cesena-Bari (1-0) del 17 aprile e Bari-Sampdoria (0-1) del 24 aprile 2011. I tre ultrà, arrestati il 10 maggio scorso e poi scarcerati, sono accusati di concorso in violenza privata.
Dissero – secondo le indagini – ai cinque calciatori: «siete ultimi, avete fatto questo campionato di… non vi è mai successo niente, nessuno ha preso mazzate e cose varie, domani (in occasione di Cesena-Bari, ndr) dovete perdere». E ancora: «Io sono in debito con gente pericolosa e rischio di morire e ho bisogno di soldi (…). Voi ora ci dovete fare un favore a noi, perchè a voi non vi abbiamo mai rotto le scatole, non vi abbiamo mai alzato le mani, non vi abbiamo contestato, vivete da Dio… se volete fare una vita tranquilla fino a fine anno».
Secondo l’accusa, i tre ultrà oltre alle minacce hanno «assunto un atteggiamento dal quale emergeva inequivocabilmente che se non avessero fatto quello che veniva loro chiesto avrebbero subito conseguenze lesive per la propria persona». La contestazione fa anche riferimento al fatto che i tre – secondo l’accusa – hanno tentato di aggredire un atleta biancorosso che si sottoponeva ai controlli antidoping al termine della partita Bari-Chievo (1-2) del 20 marzo 2011.
Nella foto di Sandro Veglia il centrocampista del Matera Daniele De Vezze
ORA SI CAPISCE XCHE’ DE VEZZE E’ VENUTO A GIOCARE N SERIE D…………..SPERIAMO CHE ALMENO GIOCA FINO A MAGGIO
Non è una novità, il coinvolgimento di De Vezze era nell’aria da mesi e non a caso era libero sul mercato ed ha accettato il primo lavoro. Fermorestando che ha diritto di difendersi e sperando che ne venga fuori pulito, riuscirà a terminare questa stagione, poi si vedrà, quindi per il Matera Calcio non cambia nulla.
RESPONSABILITA’ OGGETTIVA :SI RISCHIA SEMPRE .IN BOCCA AL LUPO
CARI ISCHITANS TU MI SA CHE DI CALCIO NON CAPISCI UN C……………….DE VEZZE MILITAVA NEL BARI QUINDI IL MATERA NON C’ENTRA NIENTE, E POI FATTI I C…. TUOI E PENSA ALLA TUA ISCHIA………………..STATT BUN LCCON
vivo a matera e mi interessa anche il matera . poi io sono sempre gentile e voi offendete sempre cosi facendo non dimostrate di appartenere ad una citta’ illustre come matera ma probabilmente a qualche paesino della provincia di duecento abitanti
ISCHITANS, ma ammesso sia vero e tu non sia invece un materano che si sta divertendo, ti chiedo sei veramente di Ischia e vivi a Matera? Mica chiedo troppo?
SONO ISCHITANO E A ISCHIA CI PASSO L’ESTATE FELICEMENTE PERCHE’ E’ UN INCANTO. A VECCHIOSTAMPO NON LO RISPONDO E’ CRETINO
ISCHITRANS te lo dico gentile gentile ……ma vid c t’ n va a f… tu e ci to pr’tat ddo
X ISCHITANS:
Quindi sei di Ischia e vivi a Matera.
Pertanto se fosse vero, potresti essere “CICCIO”.
Sbaglio?
NO