Enzo Acito, consigliere comunale della Lista Stella commenta le dichiarazioni rilasciate dal sindaco Adduce in occasione della conferenza stampa convocata in sala giunta per illustrare l’attività svolta nel 2012 dall’Amministrazione comunale di Matera. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione da Enzo Acito.
Autovalutazione da otto in pagella.
La scuola della politica cittadina ci ha deliziato di un saggio sulla comunicazione, dimostrando come è possibile trasformare, nell’ immaginario collettivo, una guerra di logoramento in trincea in una spettacolare vittoria su campo aperto.
Apprendiamo con stupore che è in atto una ” rivoluzione dei fondi PISUS” con un programma che, se non finalizzate alle elezioni amministrative ( siamo poco oltre la metà del mandato), lo diventa per le prossime politiche.
Oggi ricorre uno strano anniversario, la cui coincidenza dovrebbe far riflettere: esattamente un anno fa la città si è appropriata del diritto di discutere del proprio futuro, dibattendo ed analizzando sulla fattibilità e sulla convenienza pubblica della metropolitana leggera.
Il dibattito, che avrebbe dovuto avere, in continuità, il suo naturale scenario nel consiglio comunale, non è stato più discusso dal massimo consesso cittadino, annullando il ruolo di indirizzo e programmazione affidato dalla legge al consiglio comunale.
Invece, a prescindere dalle posizioni di ciascuno, e chi scrive ha mostrato nel dettaglio le conseguenze nefaste di una tale scelta, oggi apprendiamo dal sindaco che ha deciso di eliminare la metropolitana leggera motu proprio, anticipando scelte e valutazioni che competono al consiglio comunale.
Nulla di nuovo, è evidente. Che il consiglio comunale sia stato bistrattato e mortificato in questi 20 mesi di amministrazione Adduce è cosa risaputa. Ma che si reiteri in questo atteggiamento di esproprio della rappresentanza democratica fa esplodere la convinzione che nulla sia cambiato al 6° piano di Palazzo di Città.
Lo conferma anche il resto del programma che il sindaco ha offerto alla stampa, quando propone una serie di opere pubbliche che “dovrebbero” ( ma è più corretto scrivere “devono”) essere approvate dal consiglio comunale come rimodulazione dei fondi PISUS e come programma annuale e triennale delle opere pubbliche.
Non è dato sapere, neanche a gran parte di noi consiglieri, che riteniamo essere addetti ai lavori, quanto abbiamo perso come fondi PISUS.
Non possiamo credere alla favola, reiterata in silenzio, sulla sostituzione dei fondi PISUS con i fondi FSC (fondi sviluppo e coesione, ex fondi fas).
Nessuno ci ha ancora spiegato perché i due fondi non si potevano cumulare, portando alla città 53 milioni di euro invece di 33 milioni.
Nessuno ha mai detto alla città, e tantomeno al consiglio comunale, il perché del disimpegno definitivo di 20 milioni di euro da parte della regione, né le motivazioni reali sulla gravità di perdere questa valanga di fondi comunitari in un momento di crisi profonda che vive la città.
Ma, oggi, apprendiamo che il programma del Sindaco riparte da tutto quanto fatto (o non fatto dipende dai punti di vista) in questi 20 mesi.
Scopriamo anche che si farà un teatro comunale in piazza della Visitazione, forse in collegamento con i 30,000 mc che i progettisti del Piano Urbano della Mobilità avevano proposto, in palese invasione di campo rispetto alle loro competenze ed al mandato conferito con l’ incarico specifico.
Abbiamo perso traccia degli aiuti alle imprese inseriti nei PISUS e conseguentemente revocati e la mancata conferma sulla conservazione degli stessi anche nei fondi FSC.
Poi la conferma della programmazione caudale dalla quale non ne usciamo. Tocca ancora fare l’apologia del sindaco di Torino, Fassino, che appena insediato ha dato priorità assoluta alla redazione del piano strategico, confermando la sua felice intuizione che quello è un piano di sviluppo economico, non solo urbanistico come spesso si crede.
Il piano strategico è la base della programmazione e dello sviluppo, serve ad indirizzare i finanziamenti pubblici e, quando ci sono, anche i privati con operazioni di finanzia di progetto, individuando gli assi di crescita economica del territorio.
A nulla sono valsi gli appelli a Sindaco e giunta di portare in discussione la bozza di Piano strategico che giace nei cassetti del Comune dal dicembre 2009, bozza che, discussa in città con le forse economiche e sociali, avrebbe consentito la partecipazione ed il contributo dei diretti interessati, con analisi e valutazioni che sono la base della democrazia partecipata.
Invece, nel chiuso delle stanze del 6° piano, si decide che il piano strategico va riscritto per la terza volta, che la novità da inserire è nientemeno la candidatura a capitale della cultura 2019, come fosse una novità in questa amministrazione che possa motivare la riscrittura delle strategie di sviluppo.
Ma la città non può vivere solo con la prospettiva, neanche certa, del 2019, si potrebbe morire anche prima per inedia se non si interviene pesantemente nella economia della città.
L’ obiettivo 2019 potrebbe diventare una foglia di fico troppo piccola per nascondere le inadempienze e le responsabilità di una incapacità a far decollare l’ economia.
Lavori pubblici al lumicino e contestale perdita dei finanziamenti di opere pubbliche, scelte oligarchiche non discusse e condivise dalla città e dal consiglio comunale (piano strategico), mancata organizzazione della macchina comunale (tra poco saranno due anni che il consiglio comunale ha votato all’ unanimità la richiesta di un ufficio unico degli appalti, ma siamo a zero), rinvio non più giustificabile dei bandi sui parcheggi e sugli impianti sportivi costituiscono l’ altra faccia delle dichiarazioni entusiastiche della conferenza stampa del sindaco.
Ho letto che, in un elegante e moderato sistema di autovalutazione, il Sindaco si è dato il voto di otto. Questa volta sento di condividere questa valutazione. Ma con la differenza del contesto: la politica di una città candidata 2019 e patrimonio dell’ Umanità è politica di alto profilo, è politica universitaria e, come è noto, i voti all’ Università si danno su base trenta o addirittura su base centodieci.
A voler essere buoni io darei il voto otto su base trenta.
Matera, 9 gennaio 2013
Enzo Acito, consigliere comunale della Lista Stella
voto condiviso 8/30
Questo Sindaco è proprio un chiacchierone !!! Abbiamo una città che fa schifo, l’aumento della Tarsu ha ucciso i commercianti, le strade fanno pena, il turismo è solo fumo negli occhi, la Regione Basilicata ci caca a spruzzo, e lui continua a raccontare chiacchiere !! Lo proponiamo per la prossima edizione di Zelig ?? Sindacoooooo, vedi che le cose le sappiamo….
Apprendiamo finalmente che il sindaco è rinsavito sulla follia della metropolitana che sparisce dai programmi, anche se non ammetterà mai l’insensatezza di quella idea. Apprendiamo anche che sono svaniti nel nulla 20 milioni di fondi Pisus, finiti chissà dove. Queste 2 macroscopiche sviste dovrebbero essere più che sufficienti a far dimettere un primo cittadino per palese incapacità.
Caro Adduce,
non meriti di essere chiamato Sindaco, come non merita questa amministrazione (aiutata dall’assenza dell’opposizione) di decidere su MATERA…
Ti ci hanno mai mandato…??
da quello che mi dicono alcuni osservatori più anziani di me, credo, senza dubbio, che Matera sta avendo la peggiore amministrazione di tutti i tempi.. Addirittura qualcuno rimpinage la giunta Porcari !!
Ricordo quel consiglio comunale nel quale Adduce difese incazzato ed infastidito la realizzazione della metropolitana. Dopo qualche mese, incredibilmente, scopriamo che quel progetto è stato cestinato e spunta, a sorpresa, la realizzazione del maxi teatro. La verità è che si va avanti alla giornata senza un minimo di programmazione e la città muore lentamente, ma Lui si dà un 8 in pagella. Ci vuole proprio una bella faccia di c…!
stiamo proprio rovinati… il nulla siderale e un possibile GRAVE danno erariale dallo sperpero di risorse comunitarie per
altri progetti di cui non è stata chiarita la copertura… non è che finiamo come i comuni che sono falliti???? spero che la cittadinanza si svegli e inizi a pretendere chiarezza dal vivo, oltre che on line
Quello che si evince dalla presentazione del bilancio 2012 governo Adduce non è altro che una dimostrazione folle di narcisismo politico anche quando è un fallimento su tutti i fronti. Purtroppo non può essere quanto di più appropriata la frase “ogni scarafone è bello a mamma soua”, e così il nostro sindaco si è dato un bell’otto in pagella per il bel lavoro fatto in questa città.
Eppure cari… il Sindaco una cosa buona stabva facendo… Il prolungamento della tratta fino a San Francesco. Il Sig. Acito e i lecconi che lo hanno appoggiato ha avversato un progetto strategico che avrebbe dato una svolta alla mobilità sostenibile di questa città. Con il risultato di aver perso i soldi dei Pisus.
Ebbene si…ACITO E’ IL RESPONSABILE DELLA PERDITA DEI FINANZIAMENTI E OGGI IN MANIERA CANDIDA E VERGINE CHIEDE CONTO DEI SOLDI PERSI PER MIOPIA. pURTROPPO I MATERANI BUONI STANNO ZITTI E I GRANDI FIGLI DI P. ABBAIANO.
Vero… ho seguito la vicenda all’epoca. Acito, i santochirichiani, e altri vocc’apirt ahnno bloccato il prolungamento perchè poteva riequilibrare il peso della città dando valore all’area limitrofa all’ospedale dove c’era un progetto di realizzazione di un complesso residenziale. Avrebbero dato valore a cose di non loro interesse… e tutti i cogl…. se ne sono andati appresso…. poveri rimbambiti senza cervello proprio
Le persone per bene sono state zitte e hanno avuto vita facile e risultati raggiunti gli oppositori con interessi economici altrove… Questa è la nostra Città… Facciamoci i complimenti… siete una massa di c.
Aducce dimetti……………………………..