Un trattore, un furgone, alcuni striscioni e persino i disegni dei bambini che risiedono al borgo La Martella. La città di Matera è stata animata nel tardo pomeriggio dal corteo che da piazza Matteotti ha raggiunto il palazzo della Provincia per partecipare al consiglio comunale convocato per discutere dell’emergenza-discarica in seguito alla delibera imposta dalla Regione Basilicata che prevede il trasferimento dei rifiuti accumulati a Tito in altre cinque discariche presenti in Basilicata. Tra queste c’è anche la discarica del borgo La Martella, già stracolma e persino interessata durante la precedente amministrazione-Buccico da un intervento di polizia giudiziaria che ne aveva imposto la chiusura. Matera in quel caso ha dovuto pagare per trasferire i rifiuti nella vicina Pomarico. Ma non è una questione di campanile. I residenti da una settimana hanno deciso di avviare una protesta non solo per impedire ai camion di varcare l’ingresso della nostra discarica ma sopratutto per sensibilizzare l’amministrazione in carica a delocalizzare la discarica in un altro sito. La presenza della discarica avrebbe causato gravi danni alla salute di cittadini residenti al borgo La Martella e la delibera della Regione Basilicata è stata solamente la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Nel pomeriggio il consiglio comunale convocato sull’emergenza-discarica del borgo La Martella si è aperto con la lettura da parte della presidente Brunella Massenzio dell’ordine del giorno che poi è stato approvato all’unanimità. Dopo aver ricordato che dalle 17,30 era stata attivata presso il borgo la centralina dell’Arpab che misura la qualità dell’aria e che dovrà fornire i primi risultati tra due settimane, nell’ordine del giorno il sindaco Adduce e la sua maggioranza si impegna a fornire anche una mappatura di rischio del sito e sopratutto di individuare entro 12 mesi il nuovo sito sul quale saranno conferiti i rifiuti, in modo da tranquilizzare una volta per tutte le famiglie presenti nel borgo. Il sindaco si impegnerà a lavorare in questa direzione ma ha ricordato anche che per procedere alle definitiva chiusura della discarica saranno necessari altri tre o quattro anni. Per quanto riguarda invece i rifiuti del potentino il sindaco Adduce chiederà alla Regione di cancellare la discarica di Matera tra quelle contemplate nella delibera oppure di ridurre il numero di tonnellate da trasferire a La Martellla. Vedremo cosa risponderà in merito il presidente della Regione De Filippo. Dopo l’intervento del sindaco hanno preso la parola i consiglieri Cosola e Tosto per l’opposizione e Angelo Cotugno per la maggioranza. Cosola ha ricordato che l’emergenza andava affrontata già nel 2006, quando la conferenza dei capi-gruppo si impegnò a favorire la chiusura della discarica del borgo La Martella. Solo oggi invece viene coinvolta l’Arpab con l’installazione di una centralina che dovrà misurare la qualità dell’aria mentre il grande assente in questa storia è l’Ato. Poi ha sottolineato l’effetto benefico della delibera regionale. E’ un paradosso, ma se non ci fosse stata probabilmente i residenti non avrebbero deciso di avviare questa protesta che ci ha portati oggi a prendere una decisione importante per la salute dei cittadini materani. Angelo Cotugno, dopo aver apprezzato il contenuto dell’ordine del giorno, ha ricordato che l’attuale amministrazione sta lavorando per estendere in città la raccolta differenziata: solo in questo modo si potranno conferire meno rifiuti e quindi alleviare in minima parte le difficoltà denunciate dai residenti del borgo. Tosto ha esordito partendo dalla data odierna, quella del 29 ottobre 2010, una data storica perchè porta una serie di successi per la città di Matera. Davanti alla disperazione di chi si affannava per portare a casa un risultato politico abbiamo visto i cittadini darsi da fare per portare a casa un risultato concreto. Questa vicenda ha confermato che è vietato dividersi su problemi che riguardano la salute dei cittadini. Oggi in questo consiglio comunale con l’ordine del giorno che votiamo all’unanimità abbiamo dato una prova di responsabilità. La terza vittoria riguarda tutti i cittadini materani, che si sono finalmente uniti su un problema che non riguarda solamente i residenti del borgo La Martella. Il sindaco Adduce ha poi precisato che “Agli abitanti del Borgo La Martella deve essere garantita la massima sicurezza attraverso il costante e trasparente monitoraggio della qualità dell’aria e le verifiche sui rifiuti conferiti, la certezza che la discarica e l’impianto di compostaggio devono essere definitivamente chiusi entro il tempo strettamente necessario per localizzare e realizzare il nuovo impianto.” Poi il sindaco ha proposto al Consiglio Comunale di condividere che agli abitanti del Borgo La Martella debba essere riconosciuta una compensazione per il disagio ambientale dovuto alla vicinanza della discarica verificando innanzitutto la possibilità di una riduzione della tassa rifiuti. Già da oggi, grazie alla tempestività dell’intervento richiesto all’ARPAB, è in funzione nell’area dello stabilimento Natuzzi, una centralina mobile in attesa della installazione di un impianto fisso presso il Borgo per il monitoraggio in continuo della qualità dell’aria. I dati saranno resi disponibili sul sito web del comune di Matera”.
I residenti del borgo La Martella hanno smantellato nella mattinata di sabato il presidio allestito presso l’ingresso della discarica in seguito agli impegni assunti in consiglio comunale dal sindaco Adduce.
Michele Capolupo
Il consigliere regionale Romeo Sarra, Vice Presidente del consiglio regionale di Basilicata, in merito a quanto approvato dal consiglio comunale, convocato d’urgenza sul tema del conferimento di 4.400 tonnellate di rifiuti provenienti dalla provincia di Potenza, vuole far sapere che se pur impegnato in Argentina in rappresentanza della Regione, si è costantemente informato sul susseguirsi delle vicende e degli sviluppi riguardanti tale questione.
Ciò stante, ritiene di voler ribadire che subito dopo l’ordinanza del Presidente De Filippo, ben conoscendo le traversie del conferimento dei rifiuti e della discarica di La Martella, ha immediatamente prodotto una mozione riguardante il tema, aprendo di fatto, un prolungato e complesso dibattito in consiglio regionale.
Nonostante le estese opposizioni dell’intero gruppo consiliare del PDL, non si sono sortiti effetti positivi in merito al ritiro dell’ordinanza, ma semplicemente alla sospensione e rinvio del conferimento.
In questi giorni, attraverso i consiglieri comunali del mio partito, sono stato costantemente informato sul caso ed intendo ribadire, che condivido nelle grandi linee l’ordine del giorno approvato il 29 ottobre dal consiglio comunale. Con questo vorrei rassicurare gli abitanti di Matera, ed in particolare quelli del Borgo che nell’esercizio delle mie funzioni politico istituzionali, non mi risparmierò a produrre ogni iniziativa tendente a far si che, a Matera non giungano i rifiuti indicati nell’ordinanza regionale. Chiederò al presidente De Filippo che Matera venga esclusa del conferimento. Ritengo anche di dover fondere il mio impegno nei tempi di delocalizzazzione e chiusura della discarica di La Martella, così come indicati nell’ordine del giorno e vigilare sul rispetto del programma.
Mi preme concludere, atteso quando accaduto alla conclusione del consiglio comunale, di condannare ogni forma di intemperanza e strumentalizzazione di improvvisati protagonisti che altro non fanno che allontanare la soluzione dei problemi, confondere le realtà possibili e allungare i tempi di risoluzione delle cose.
Romeo Sarra
Vice presidente del consiglio regionale
Gli abitanti del borgo La Martella hanno ragione. Hanno ragione a protestare, hanno ragione a rivendicare la chiusura dell’impianto, hanno ragione a voler conoscere tutti i parametri ambientali. Hanno ragione gli abitanti che vivono nel vecchio borgo, quelli cioè che sono nati lì, che lì hanno vissuto, che hanno scelto il Borgo, quell’ambiente sano anche pagando il prezzo della cronica carenza di servizi.
Hanno ragione quelli che hanno scelto di acquistare una casa ad Ecopolis, pensando di abitare in un quartiere vivibile “Eco-polis”.
Hanno qualche ragione anche coloro che abitano in prossimità del borgo, come gli abitanti di Via La Martella e forse anche quelli che risiedono nelle varie case sparse.
Proprio riconoscendo quelle ragioni l’amministrazione prima e l’intero Consiglio poi hanno condiviso un percorso, ripreso nell’ordine del giorno che è stato condiviso ed approvato all’unanimità e che affronta con consapevolezza e trasparenza tutto il tema legato alla gestione del ciclo rifiuti.
Tutto il Consiglio ritiene che: la discarica vada chiusa e messa in sicurezza; l ‘impianto detto “di compostaggio” vada delocalizzato.
Tutto il consiglio ha responsabilmente condiviso il percorso e vuole fugare quel legittimo sospetto, che hanno gli abitanti del Borgo, che vedrebbe comunque la costruzione di altre vasche per lo stoccaggio dei rifiuti.
In modo netto e inequivocabile il Consiglio ha voluto confermare la volontà di chiudere quella discarica, dicendo in modo altrettanto chiaro che non si costruiranno altre vasche.
Questa amministrazione sta sostenendo con convinzione, ed in continuità amministrativa, la raccolta differenziata e sta proponendo di estenderla a tutta la città, ovvero anche nei borghi, a partire da La Martella. Siamo impegnati a costruire un percorso virtuoso per la gestione del ciclo rifiuti. Meno rifiuti, meno imballaggi, più differenziata, più riciclo, più risparmio e verso una responsabilità collettiva che deve tendere a raggiungere l’obbiettivo di “zero rifiuti”.
Se hanno ragione gli abitanti del borgo La Martella, come hanno senz’ altro ragione, e se l’amministrazione e tutto il consiglio vuole risolvere questo problema – perché la protesta si è trasformata in rabbia? E perché, pur accogliendo tutte le richieste degli abitanti del borgo, si continua a voler agitare le “folle”?
Il disagio che si vive al borgo non può essere né strumentalizzato a fini elettorali né questo disagio, ovvero il rischio per la salute, può essere barattato con servizi, che sono comunque dovuti, o peggio barattato con forme di monetizzazione. Dobbiamo tenere distinto il diritto alla salute, il diritto a vivere in un ambiente sano, il diritto all’informazione, quello alla partecipazione, che riguarda le persone, le singole persone, da quelle che possono essere le forme di compensazione ambientale, che riguardano, invece, l’intera comunità e il territorio in cui essa vive.
Nessun baratto tra salute e moneta, nessun baratto tra diritti e manutenzione del consenso elettorale.
Gli amministratori e tutta la classe dirigente deve essere impegnata a far progredire la nostra città, insieme a tutta la comunità; Progresso contro populismo e demagogia, cultura e senso civico contro ignoranza e pressapochismo.
Il Consiglio Comunale del 29/10 si è concluso in modo positivo votando all’unanimità un ottimo ordine del giorno come positiva è stata tutta la discussione e la partecipazione di tutti i gruppi che ha portato a scrivere quell’ordine del giorno.
Se saremo capaci di continuare con lo stesso spirito costruttivo, con la stessa stretta relazione tra sindaco – giunta – gruppi e consiglio anche per i prossimi appuntamenti, saremo allora in grado di contribuire in modo positivo anche su tutti i prossimi importanti impegni :
PISUS, Piano Casa, Regolamento urbanistico, piano strutturale e piano strategico, gestione parchi e impianti sportivi, indirizzi di politiche sociali, piano della mobilità, lavori pubblici, programmazione culturale e turistica, riorganizzazione della macchina amministrativa e non ultimo tutto l’iter per organizzare la candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura.
Per essere Capitale Europea della Cultura bisogna prima essere capaci a sostenere e difendere la pace, i diritti universali, le politiche di inclusione e essere soprattutto solidali – anche da questo si misura la qualità di una città, di una comunità e della sua classe dirigente.
Angelo Cotugno – Capogruppo PD Consiglio Comunale Matera
La partita tra i Politicanti e Borgo La Martella finisce 41 a 0: perde Borgo La Martella, perde la città di Matera.
Dopo i presidi organizzati all´ingresso della discarica dalle liste della minoranza in Consiglio Comunale, dopo le proteste veementi (“Adduce vi ha mentito”) e gli slogan truculenti (“rifiutiamo Potenza”), i materani, e soprattutto gli abitanti di Borgo La Martella, dovranno rassegnarsi: le 4.392 tonnellate di rifiuti urbani (ben due camion al giorno) di Tito Scalo (Pz) arriveranno lo stesso nella discarica di La Martella
Lo hanno deciso, trovando per la prima volta una granitica unanimità, la maggioranza di Adduce e le minoranze di Tosto e di Acito. Tutti insieme appassionatamente e diligentemente il Sindaco Adduce ed i 40 consiglieri, anche quelli che hanno furbescamente abbandonato la seduta del Consiglio Comunale straordinario del 29 ottobre 2010, hanno scritto una delle pagine più brutte e più deprimenti per il futuro di Matera.
Tutto il Consiglio Comunale di Matera, incluse le minoranze che hanno “cavalcato” per qualche giorno le proteste degli abitanti del Borgo La Martella, ha ignorato le giustificate preoccupazioni sui rischi alla salute pubblica derivanti dalle carenze strutturali della discarica omonima.
Insomma, ancora una volta i cittadini sono stati presi in giro sulla tutela di diritti fondamentali quale quello alla salute: non solo la discarica di La Martella continuerà a ricevere rifiuti dalla provincia di Potenza ma Adduce ha candidamente ammesso che ci vorranno almeno 3 o 4 anni per chiudere la discarica e spostarla altrove, con il rischio che si riproponga a breve la possibilità di conferimento nella vecchia discarica di San Vito. Nel frattempo, Adduce e i 40 consiglieri hanno però nuovamente promesso ai materani che verificheranno con il Governatore De Filippo se i rifiuti potentini possono andare altrove.
Altre promesse che si aggiungono a quelle già non mantenute da molti mesi dalla maggioranza e si sovrappongono agli slogan battaglieri della minoranza: alla fine, maggioranza e minoranza hanno consumato un inciucio proprio ai danni di diritti fondamentali dei cittadini di Borgo La Martella. Dopo questa vicenda dovrebbe essere ormai chiaro a tutti i materani che dentro questo Consiglio Comunale non c´è anima viva che tuteli il futuro ed il benessere dei materani e della città.
Non resta che sperare che i cittadini di La Martella, insieme a quelli della restante parte della città di Matera, non dimentichino facilmente le facce ed i nomi di chi (maggioranza e minoranza) aveva loro garantito “in tempi brevi” una soluzione definitiva al problema della discarica. Salvo poi votare qualche giorno dopo, unanimemente, un ordine del giorno che conferma lo stato confusionale che la maggioranza di Adduce ha finora dimostrato nell´affrontare i problemi posti dal cattivo funzionamento della discarica di La Martella. Un ordine del giorno che non risolve nulla, proroga e fa vincere la vecchia politica e fa perdere per 41 a 0 i sacrosanti diritti ad un ambiente salubre che spettano al Borgo la Martella come a tutta la città di Matera.
Mimmo Genchi – Matera Cambia!
Cinzia Scarciolla – Movimento Arancione
La fotogallery sul consiglio comunale dedicato all’emergenza-discarica di borgo La Martella
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voglio precisare una cosa su questa vicenda “sporca” come la discarica….ma quando nel borgo la martella si sono costruite le nuove case…il sig. Montemurro all’epoca dei fatti era consigliere comunale?…credo proprio di si…e dunque lui non sapeva nulla di tutto questo?….e tutti gli altri politici che adesso protestano dove stavano allora….tutti sapevano..ma per una serie di motivi tutto è andato avavanti nella più totale indifferenza….strano no!!!…comunque se si vuole risolvere una volta per tutte il problema dei rifiuti in questa regione bisogna fare 3 cose urgenti:
primo costruire un termovalerizzatore a cavallo tra potenza e matera,
secondo incrementare e migliorare la raccolta differenziata..anche pagando di più la tassa sui rifiuti….
terzo punto….fare una nuova legge regionale riguardo i rifiuti speciali, e vedere chi produce più rifiuti e chi no…esempio una famiglia di due persone non producono mica una quantità di rifiuti rispetto ad un salottificio cinese presente giù la zona pipe?….valutiamo queste cose….
Scusami, la zona pipe??? Ah, forse PAIP… si scrive così, è un acronimo, non una parola inglese (che tra l’altro significa “tromba” o qualcosa di simile!!!)
Poi non sono d’accordo col termovalorizzatore, né con l’aumento (ancora??) della TARSU