“La festa dei campanacci di San Mauro Forte rappresenta uno straordinario momento di valorizzazione della storia e della identità lucana”. Lo ha detto stamane l’assessore comunale Ina Macaione intervenuta nel corso di una conferenza stampa convocata per illustrare il programma dell’evento.
Nel portare i saluti del sindaco di Matera, Salvatore Adduce, impegnato in altri incontri istituzionali, l’assessore Macaione ha sottolineato come questo evento si inserisce in modo coerente nel programma di iniziative che si sta costruendo per la candidatura di Matera a Capitale europea della cultura nel 2019. Non è un caso che nell’ambito di questa edizione, sabato 19 gennaio, alle ore 10, a San Mauro Forte, si terrà una tavola rotonda interamente dedicata al contributo del territorio provinciale per la candidatura di Matera a capitale europea della cultura nel 2019.
“La particolarità di questa festa, la vasta gamma di valori simbolici che porta con sé e le sue antichissime origini – ha detto l’assessore Macaione – rappresentano una risorsa da valorizzare in un contesto non solo regionale, ma anche nazionale”.
LA FESTA DEL CAMPANACCIO DI SAN MAURO FORTE
Un rumore cupo, fragoroso, assordante pervade le strade ed i vicoli, si arrampica fino alla bella torre normanna. Dilaga tra i secolari maestosi ulivi della vicina campagna, per andare poi a morire lontano.
È la sagra del campanaccio, che, ogni anno, il16 gennaio sconvolge la quieta sonnolenta esistenza di San Mauro Forte ridente centro, di circa 3000 abitanti, della collina materana. Il rito antichissimo, è legato alla festa di S. Antonio Abate, ma introduce anche alle ingenui follie del Carnevale.
Gruppi numerosi di uomini di ogni eta, dunque, girano rumorosamente per le strade del paese, provvisti di enormi campani armentizi. che essi suonano, tenendoli abilmente tra le gambe. I campanacci sono di sesso maschile e femminile: I “maschi” sono più lunghi ed hanno il batacchio che fuonesce dalla bocca di qualche centimetro, mentre le “femmine” sono piuttosto larghe. Sono evidenti l’allusione sessuale e li valore simbolico.
Ai Campanacci, ifatti, é attribuita una funzione apotropaica e propiziatoria: ad essi tocca il decisivo compito di stornare ogni forma di malanno, come ad esempio la grandine e di assecondare la fecondità dei campi e l’abbondanza delle messi. Non occasionate è la stessa presenza di una spiga di grano sui mantelli o sugli improvvisati cappelli di paglia, spesso ricavati da qualche vecchia damigiana, che costituiscono parte notevole dello stravagante abbigliamento degli uomini dei campanacci.
Altro elemento essenziale e significativo della sagra è il maiale e non è un caso che il 15 gennaio, festa del patrono “San Mauro Abate”, abbia inizio la tradizionaie cerimonia dell’uccisione del porco, che termina proprio la sera del 17. Nelle credenze religiose popolari il maiale simboleggia il male e nella iconografia di “Sant’Antonio” proprio il maiale “incarna” le molte seducenti tentazioni del diavolo.
Scopri di seguito il programma dell’edizione 2013 del Campanaccio a San Mauro Forte
LA MACAIONE NON HA ANCORA A COSA è ASSESSORE,ORA SI è CONFUSA E PENSA DI ESSERE ASSESSORE CULTURA E TURISMO! MA SI VADA ASTUDIARE LA SUA MATERIA!