La spiaggia è un bene comune, facciamo sì che torni ad esserlo realmente.
Da quando il Comitato ha evidenziato le problematiche legate alla costruzione dei porti e ha adombrato che i danni alle spiagge, registrati negli ultimi anni, sono il risultato degli effetti negativi di tali opere, tutti gli interlocutori da noi interessati, in particolare i vari amministratori comunali e regionali, gli operatori turistici ed i vari tecnici e professori anche di livello universitario, alle nostre osservazioni, hanno sempre risposto che non era possibile dimostrare il collegamento diretto tra lo smantellamento della spiaggia di Metaponto e/o Scanzano e i porti Argonauti e Marinagri.
Pensiamo che questi signori debbano vergognarsi per l’omertà osservata in tutti questi anni.
Esiste agli atti un parere contrario del 15 gennaio 2002 della Giunta della Provincia di Matera ad oggetto «Costruzione porto turistico denominato “Porto degli Argonauti ….” » che, tra le altre cose, riporta “…L’opera progettata comunque intercetterà il flusso delle sabbie e sedimenti in genere, trasportati dalla corrente marina che da sud ridistribuisce i materiali di trasporto fluviale verso il golfo di Taranto, con pregiudizio della stabilità delle dune di pregio ambientale e paesaggistico. I bracci da realizzare determineranno un accumulo di sedimenti verso Sud e conseguente erosione a Nord degli stessi e ciò contribuirà alla demolizione della spiaggia e della duna …”.
La Giunta Regionale con delibera n.526 del 9 marzo 2004 dà l’autorizzazione definitiva alla realizzazione del “Porto degli Argonauti” senza tener conto del parere negativo della Giunta della Provincia di Matera poiché trasmesso il 16 gennaio 2002, ben oltre il termine consentito.
Pur nella legittimità degli atti, ci si chiede: è possibile, in sede deliberante, non tener conto di un parer espresso da un ente territoriale come la Giunta della Provincia di Matera, per quanto trasmesso in ritardo, considerato che la decisione definitiva è stata presa due anni dopo?
Anche per il Porto di Marinagri si sono ripetute le omertà.
Sarebbe bastato che le nostre “menti eccelse” avessero guardato le immagini pubblicate su Google per vedere le conseguenze, nelle zone di sottoflutto, dovute all’installazione dei bracci di un canale (non sappiamo se pubblico o privato) nei pressi della foce del fiume Agri. (Si veda la foto allegata)
La realizzazione dei bracci del Porto di Marinagri, che si sono aggiunti a quelli già esistenti, infatti, esattamente come nel caso di Metaponto, ha determinato lo stravolgimento della spiaggia di Terzo Madonna di Scanzano.
Giacché due più due fa quattro, noi sosteniamo che:
1) bisogna eliminare la causa della demolizione delle spiaggie e cioè i bracci a mare dei porti.
2) i costi dell’intervento vengano coperti dalla fideiussione che era prevista nella “Variante al Piano Paesistico …. per localizzazione porti turistici”
3) gli stanziamenti previsti per le barriere a mare ( 7/8 milioni di euro come inizio ) vengano destinati al piano straordinario per il rilancio di Metaponto, già approvato dalla Regione Basilicata.
Facciamo, pertanto, appello a tutti coloro che hanno a cuore le spiagge joniche di fare uno sforzo e di far sentire ora, più che mai, la loro voce per determinare in modo significativo una inversione di tendenza sui nostri territori.Tra qualche mese potrebbe essere troppo tardi.
Comitato Sos Costa Jonica