Dal sito dei fuorisede Materatown.net riportiamo una nuova puntata della serie “Ho visto cose a Materatown che voi…(13)”
Durante la mia ultima discesa “natalizia”
HO VISTO COSE A MATERATOWN CHE VOI UMANI NON POTETE NEANCHE IMMAGINARE
Ho visto in autobus una coppia di vecchi stanziali tornare a Materatown dopo essere stati al Nord a trovare il figlio;
Ho visto la vecchia stanziale leggere attentamente il settimanale “Chi” e dire al marito:<<A Parolisi sono dèt l’ergastolo!>>
Ho visto il marito interdetto chiedere: <<E ci è Parolisi?>>
Ho visto la moglie rispondere:<<E’ cur che accidùbb la mighier e che sciv’ con le altre femm’n!>>
Ho visto il sottoscritto, appena arrivato a Materatown, comperare il nuovo libro di Antonio Andrisani e leggere la postfazione di Paolo Tritto senza capirci nulla;
Ho visto il sottoscritto mandare un sms ad una amico stanziale per chiedergli di uscire;
Ho visto arrivare il seguente messaggio di risposta: <<Azz..per la vacanze di Natale non sono a Materatown! Non dirmi che te ne vai dopo la befana?>>
Ho visto il sottoscritto rispondere: <<No! Figurati! Me ne vado a Ferragosto!>>
Ho visto un turista fermarmi per strada e chiedermi se ero di Materatown;
Ho visto il sottoscritto rispondere: <Certo!>>
Ho visto il turista chiedermi:<<Sa indicarmi la pizzeria “La Gravina”?>>
Ho visto il sottoscritto imbarazzato rispondere: <<Mi dispiace ma non lo so! Sono di Materatown ma ci vengo solo ogni tanto!>>
Ho visto in Via Dante uno stanziale strombazzare con il clacson verso la mia auto trascorso appena un millisecondo dall’accensione del colore verde del semaforo che mi era davanti;
Ho visto in Via Lucana stanziali in fila dentro le loro auto, pazienti e silenziosi, aspettare che terminasse il saluto tra un automobilista ed un suo amico fermo sul marciapiede;
Ho visto uno stanziale provare ad entrare nella salumeria “Il Buon Gustaio” e, dopo aver visto la fila chilometrica davanti al negozio, esclamare finemente alla fidanzata: <<Cap’ d’ cazz!>>
Ho visto uno stanziale ridere, parlando con il cellulare incastrato tra il mento e la spalla, ed avvicinarsi alla propria auto parcheggiata sul marciapiede;
Ho visto lo stesso stanziale prendere le chiavi dell’ auto, entrare nell’abitacolo, togliere dal parabrezza un volantino di pubblicità affisso sul tergicristallo, gettarlo in terra dal finestrino e continuare a ridere parlando sempre con il cellulare incastrato tra il mento e la spalla;
Ho visto il sottoscritto accompagnare un’amica in palestra e lì trovare Angelino discutere di politica;
Ho visto un amico di scuola, fuorisede, che non vedevo da 20 anni che dopo avermi salutato mi ha chiesto:<<Ma tu sei sempre fuorisede o adesso sei diventato stanziale come dicono quelli di Materatown?>>
Ho visto una stanziale incontrare un’ amica per strada e chiederle:<<News?>>
Ho visto la ragazza rispondere: <<Nada de nada!>>per poi continuare:<<E tu stai ancora con Filippo?>>
Ho visto l’amica precisare: <<Filippo mi piaceva al mare , ma adesso no!>>
Ho visto un amico stanziale salutarmi così:<<Ti trovo bene! Certo che tu sei “immarcescibile!”>>
Ho visto un turista fermarmi per strada e chiedermi informazioni su dove fosse Via Paisiello;
Ho visto il sottoscritto rispondere: <<Mi dispiace ma non sono di Materatown!>>
Ho visto il sottoscritto, la sera prima di partire, aprire il libro di Antonio Andrisani e leggere la postfazione di Paolo Tritto senza capirci nulla;
Ho visto il sottoscritto alzarsi alle 4 di mattina e recarsi in Piazza Matteotti per prendere il pullman;
Ho visto un ragazzo correre con il borsone in spalla e sbracciarsi dietro il pullman già in movimento e l’autista, dopo essersi fermato, commentare così la scena con noi passeggeri:<<Cus semb assì! Una di chisse vet la lassè allappìd!>>
Ho visto il sottoscritto arrivare al Nord e trovare questo cartello (clicca qui) davanti l’ ascensore e pensare:<<Non esite più il Nord di una volta!>>
Ho visto il sottoscritto mettersi a letto, aprire il libro di Antonio Andrisani e provare a leggere la postfazione di Paolo Tritto;
Ho visto il sottoscritto, dopo aver letto le prime dieci parole, pensare: <<Adesso è ora che io dorma!>>