La ritenuta del 10% sui bonifici di pagamento delle spese sottrae liquidità alle imprese e ne riduce la capacità di stare sul mercato.
Per questo motivo il presidente della Sezione Edili dell’API di Matera, Michele Molinari, chiede che il Governo cancelli l’art. 25 del D.L. n. 78 del 2010.
Tale norma, infatti, introduce l’obbligo del versamento, a titolo di acconto delle imposte dovute, di una ritenuta del 10% sulle spese per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di risparmio energetico.
La ritenuta opera sui bonifici disposti per le spese agevolate con la detrazione del 36% per il recupero edilizio delle abitazioni, o con quella del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici.
Molinari segnala che, seppur introdotto al fine di contrastare l’evasione fiscale, tale obbligo finisce in realtà per danneggiare le imprese in regola perché sottrae loro liquidità monetaria, in un periodo quale quello attuale caratterizzato proprio da scarsa disponibilità finanziaria come effetto della crisi dell’economia e della stretta del credito bancario.
Per imprese che hanno la maggior parte del fatturato per i lavori citati, versare subito il 10% significa ridurre la capacità di stare sul mercato.
Occorre dunque un ripensamento del Governo.
Nov 09