CARABINIERI: ARRESTO PER SPACCIO, RICETTAZIONE ED ESTORSIONE
Nella mattinata, a Craco, i carabinieri della Stazione di Pisticci hanno notificato un ordine di carcerazione ad 46 enne del posto.
L’uomo, già condannato per vari reati, fra cui detenzione e spaccio di droga, ricettazione ed estorsione, deve espiare una pena residua di un anno e otto mesi di reclusione.
Gli episodi delittuosi considerati sono stati commessi fra il 1995 e il 2006.
Dopo la notifica del provvedimento, il predetto, come indicato, è stato rimesso in libertà.
Nella nottata, ad Irsina ignoti, dopo aver prelevato del carburante dalla colonnina erogatrice di un distributore sito in località “Piani”, ne hanno cosparso una piccola parte per terra e sullo stesso erogatore, appiccandovi, quindi il fuoco.
Le fiamme sono state domate da un altro avventore, che, giunto subito dopo, ha versato dell’acqua.
Sul luogo, si sono recati i carabinieri della locale Stazione per i primi rilievi tecnici e le successive investigazioni tese ad identificare gli autori e comprendere le ragioni del gesto.
Lievi i danni arrecati solo all’erogatore della colonnina.
Si potrebbe trattare, probabilmente, di un atto di vandalismo, che, comunque, avrebbe potuto avere gravi conseguenze se le fiamme non fossero state subito domate.
FINISCE IN CARCERE UN GIOVANE MATERANO
ERA EVASO DAI DOMICILIARI DOPO APPENA DUE ORE DALLA MISURA CAUTELARE PER PRENDERE A PUGNI COETANEO
G.D., 22enne di Matera, è stato arrestato dalla Polizia di Stato e condotto in carcere in esecuzione di un’ordinanza del G.I.P. di Matera.
Il 30 settembre scorso fu sottoposto dallo stesso G.I.P. alla misura cautelare degli arresti domiciliari dopo essere stato arrestato dagli investigatori della Squadra Mobile materana perché trovato in possesso di kg.3 di marijuana mentre tornava in auto a casa dopo un viaggio di rifornimento in Calabria.
Ma già dopo meno di due ore dalla restrizione al regime dei domiciliari il giovane è evaso e per strada ha aggredito un suo coetaneo procurandogli lesioni sul viso, dai sanitari giudicate guaribili in 3 giorni.
A seguito della trasgressione, su proposta del P.M., il giudice per le indagini preliminari ha quindi disposto l’aggravamento della misura cautelare.