Ospedale di Tinchi: Martorano incontrerà capigruppo di maggioranza
L’incontro per fornire un quadro quanto più esaustivo possibile su progetti e loro stato di attuazione L’assessore alla Sanità della Regione Basilicata, Attilio Martorano, incontrerà i capigruppo di maggioranza per informarli dello stato di attuazione dei progetti regionali in merito all’ospedale di Tinchi di Pisticci. La decisione fa seguito a una richiesta in tal senso presentata oggi all’esponente di giunta dal capogruppo del Partito Democratico, on. Vincenzo Viti, che ha rappresentato all’assessore Martorano gli elementi raccolti nel corso di sue interlocuzioni con vari esponenti politici che si sono interessati della questione e con il comitato popolare con cui ha avuto modo di confrontarsi anche in un incontro pubblico. L’incontro con i capigruppo di maggioranza, precisano dall’Assessorato, avrà il solo fine di fornire un quadro quanto più esaustivo possibile sui progetti per quell’ospedale e sul relativo stato di attuazione, senza ledere le prerogative decisionali che competono a Giunta e Consiglio, ciascuno per propria parte.
I parroci sospendano le attività liturgiche per una settimana
I comitati in lotta a Tinchi dopo la grande manifestazione popolare di sabato 20 novembre continuano ad oltranza il presidio sul tetto dell’Ospedale mentre intensificano l’attività di preparazione di tante iniziative da svolgersi nei prossimi giorni per tenere alta l’attenzione sulla loro lotta. Soddisfatti per la partecipazione degli studenti e delle numerosissime associazioni e dei movimenti che rappresentano tante situazioni di insofferenza presenti nel territorio della Regione Basilicata, lamentano l’assenza e la lontananza dalla loro lotta dei sindaci che, se pure invitati con largo anticipo, hanno disertato l’appuntamento davanti all’ospedale di Tinchi dimostrando di essere, così, lontani dal loro popolo, dai sentimenti, dalle sofferenze e dalle ansie del popolo metapontino. Non si sono viste fasce tricolori come auspicavamo e neanche l’ombra dei sindaci che, anche senza fascia, avrebbero dovuto essere presenti insieme ai cittadini. Anche ad esprimere, eventualmente, le posizioni delle loro amministrazioni.
Adesso aspettiamo risposte entro la giornata di domani martedì 23 novembre e dovranno essere concrete, nero su bianco e rispondenti agli impegni assunti: pronto soccorso potenziato da subito con le reperibilità, la Day Surgery, il Day Hospital, la One Day Surgery, il Day Service con i relativi posti letto nonché tutte le altre funzioni oggetto degli impegni presi dal capogruppo Viti.
Da questa mattina i cittadini a Tinchi presidiano anche il secondo piano dell’ospedale per impedire che vengano soppresse le ultime, se pur minime, attività medico chirurgiche e continueranno a farlo.
Abbiamo detto che la misura è colma. Ci sentiamo delusi e traditi. Gli impegni assunti dai rappresentanti istituzionali sono finora stati disattesi.
I comitati stanno già lavorando per organizzare una nuova manifestazione per sabato 27 novembre, una grande marcia nella quale saranno protagonisti i giovani, gli studenti di tutte le scuole del territorio, i genitori, donne e uomini che hanno deciso che a Tinchi la giustizia e la democrazia dovranno vincere.
Il professor Tamburrano dal Veneto, dove si trova momentaneamente per motivi familiari, lancia un appello a tutti i parrocci del territorio di Pisticci, Marconia e Bernalda affinché sospendano tutte le attività liturgiche nelle loro parrocchie per una settimana in segno di solidarietà ai cittadini che manifestano per salvare l’Ospedale di Tinchi dallo smantellamento in atto e per chiedere alle istituzioni una risposta alle giuste richieste popolari.
Matrimoni, battesimi, funerali e le sante messe saranno celebrate nel piazzale dell’Ospedale o all’interno della struttura ospedaliera presidiata ormai da più di 140 giorni.
Anche un incontro con le associazioni sportive di Pisticci, Marconia e Bernalda si terrà presso l’ospedale di Tinchi per studiare insieme la possibilità di spostare le gare e gli allenamenti delle squadre di pallavolo sulla pista dell’Eliporto di Tinchi in segno di solidarietà al presidio sul tetto.
È assolutamente esclusa qualsiasi strumentalizzazione politica e partitica. La lotta di Tinchi resta la lotta dei cittadini e dei comitati.
Prof. Pietro Tamburrano Comitato Cittadini Attivi
Domenico Giannace Comitato Difesa Ospedale
SI VA AVANTI A OLTRANZA!
È questa la volontà evidente che esce dalla manifestazione del 20 novembre. Le “rassicurazioni” fornite da Vincenzo Viti negli ultimi giorni e nel comunicato diffuso dopo la manifestazione di Tinchi, non rassicurano per niente i manifestanti e i comitati in lotta. Dire che non c’è mai stata l’intenzione di smantellare l’ospedale di Tinchi è come negare il tradimento quando il partner ti ha scoperto a letto con un’altra/o. E’ talmente evidente che a Tinchi c’è stato e continua ad esserci uno smantellamento che basta farci un salto per vedere che non c’è rimasto quasi nulla. Il direttore Generale Vito Nicola Attila Gaudiano ha davvero fatto un bel lavoro. Con atti autoritari, con le minacce, con i ricatti al personale, con il mobbing e quant’altro fosse stato necessario alla fine ci è riuscito. E se n’era accorto anche il Pd di Pisticci e Marconia quando a fine giugno definiva la direzione generale di Gaudiano “una iattura” per il territorio e ne chiedevano le dimissioni.
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I comitati avevano accettato la proposta del PD di Pisticci e Marconia, oltre a quella dell’amministrazione comunale. In quella proposta c’era in bella evidenza una serie di funzioni che ora sono sparite dal comunicato di Vincenzo Viti consegnato alla stampa subito dopo la manifestazione di sabato. Funzioni come la Day Surgery, il Day Hospital, la One Day Surgery, il Day Service e addirittura l’Hospice che fu una proposta proprio di Viti. I comitati non ci avevano neanche pensato all’Hospice, ma ovviamente accettavano con piacere. Tutte queste funzioni richiedono ovviamente dei posti letto oltre a fisiatria e riabilitazione. Ma di questo non c’è più traccia nel documento di Vincenzo Viti. Evidentemente deve averci provato, ma non c’è riuscito. E questo fa arrabbiare soprattutto quelli più vicini al Pd, gli elettori e i simpatizzanti di quel partito. Paradossalmente, ma poi neanche tanto, sono proprio loro a chiedere ai comitati di andare avanti, di non mollare, di prendere iniziative di lotta più eclatanti e forti. Quel che è certo è che la lotta per ottenere almeno quello che è stato proposto da loro (cioè dallo stesso PD) andrà avanti con più vigore e che nuove iniziative tutti i giorni per impedire lo smantellamento dell’ultimo residuo di attività medico chirurgiche.
Martorano: fondamentale l’integrazione fra ospedale e territorio
Al quarto appuntamento con gli stati generali della salute alcune idee del nuovo piano sanitario regionale: solidarietà, sussidiarietà, sostenibilità
“Siamo alla quarta giornata e credo che oggi trattiamo uno dei temi centrali della questione sanitaria e delle sue politiche. Il tema del rapporto fra medicina ospedaliera e quella del territorio è, infatti, centrale nel sistema sanitario”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano, nell’aprire i lavori del quarto appuntamento degli Stati generali della salute. “E’ un argomento – ha aggiunto Martorano – ampiamente dibattuto, ma forse anche poco approfondito, e che registra anche alcune divisioni che esistono nel sistema sanitario. Dal mio canto preferisco guardare a questo tema con molta attenzione, ma anche provando a rimanere un po’ distante da alcune argomentazioni che alcune volte vengono portate sui tavoli della discussione non sempre coerenti con le reali esigenze del sistema e dei cittadini. Questa giornata – ha continuato Martorano – rappresenta una straordinaria opportunità per parlare seriamente e in modo approfondito sulle argomentazioni vere che riguardano la medicina del territorio, l’organizzazione dei distretti e dell’assistenza ospedaliera. Un confronto adeguato all’importanza dell’argomento grazie anche alla presenza di autorevoli relatori fra cui segnalo Ivan Cavicchi, professore di organizzazione sanitaria all’Università La Sapienza di Roma che, senza dubbio, offrirà alcune indicazioni per il piano sanitario regionale su cui stiamo lavorando”.
Subito dopo è intervenuto Antonio Flovilla, che, in rappresentanza delle strutture private accreditate, ha proposto “una rete tra pubblico e privato dei laboratori il grado di risolvere il problema dei collegamenti tra territori”. Ed ha chiesto una “maggiore consapevolezza del ruolo del sistema accreditato come una risorsa da valorizzare e potenziare per avvicinare i cittadini al sistema sanitario”.
Dopo gli interventi di Gerardo Salvatore, del Dipartimento Salute della Regione, che si è soffermato sulla sicurezza alimentare e di Franco Roberto, Prof. ordinario di Patologia Generale veterinaria dell’Università Federico II, che ha segnalato il primato della Basilicata su alcune iniziative come il progetto sull’inquinamento ambientale della Val D’Agri, ha preso la parola Ivan Cavicchi.
In particolare, Cavicchi ha espresso apprezzamenti per la organizzazione degli Stati Generali sulla Salute “perchè arrivano in un momento particolare in cui sta cambiando la organizzazione dello Stato passando a un sistema federalista, sta per essere approvata una manovra finanziaria dello Stato diversa dalle altre e perchè à cambiata l’idea stessa di malattia che chiede sempre di più umanizzazione”. Cavicchi, inoltre, si è soffermato su alcune idee che sono alla base del piano regionale della salute. “Stiamo costruendo questo lavoro – ha detto – sulla base del criterio della convenienza, sia sul piano etico che economico. Stiamo trovando il modo per far andare d’accordo i diritti dei cittadini con le ragioni economiche. Integrare ospedale e territorio oggi è sicuramente conveniente, sia sul piano etico che economico. Ed è anche per questo che è la cosa più difficile da fare. L’integrazione ci permette di superare sovrapposizioni e inutili attività, permette di fare continuità terapeutica. Nel piano sanitario regionale stiamo lavorando sulle tre esse: solidarietà, che va ridefinita attraverso una equa distribuzione dei servizi; sussidiarietà, con definizione dei distretti rispetto alle comunità di riferimento e non ai territori; sostenibilità, la salute della gente è la ricchezza della Basilicata. Inoltre – ha concluso Cavicchi – intendiamo passare dal concetto di ricovero al concetto di ospitalità per migliorare la qualità dell’assistenza al malato”.