Non è il periodo migliore per la Beneamata ma dopo aver gioito per la presenza ad ottobre nella città dei Sassi del patron Moratti fa piacere registrare a Matera anche la presenza di uno dei tecnici della società nerazzurra, che deve fare i conti con la bufera mediatica che ha travolto il club dopo una serie di infortuni che ne hanno pregiudicato il cammino in campionato. E mentre Benitez si trova sulla graticola e si affida alla gara di Champions contro il Twente per ritrovare la fiducia di tutti i fans del biscione a Matera è arrivato uno dei tecnici del settore giovanile, Massimo Amoroso, pronto a battezzare la nuova stagione del Matheola, la scuola calcio affiliata ormai da diversi anni al club che lo scorso anno ha centrato uno storica tripletta. Da due anni il Matheola è diventato anche il punto di riferimento per il settore giovanile del Matera. Il Matheola può contare su qualificati tecnici USEF e collaboratori esperti nelle attività di crescita e formazione psicofisica. In conferenza stampa, per presentare anche il nuovo sito web, hanno partecipato il vice presidente del Matheola Vito Giacoia, il responsabile tecnico Franco Panico e il dirigente Pasquale Tataranni, che ha curato anche il nuovo sito internet della scuola calcio. L’ospite gradito, Massimo Amoroso è inserito nello staff tecnico dell’Inter come preparatore dei giovani portieri e svolge anche il ruolo di responsabile tecnico dell’Inter. Una presenza non casuale ma legata anche alle origini lucane di Amoroso, visto che i suoi nonni sono originari di Montalbano Jonico. “Abbiamo indetto questa conferenza stampa – introduce Giacoia- per presentare alla città il Progetto Intercampus e le attività che svolgeremo durante la stagione 2010-2011, partita ufficialmente nel pomeriggio sul campo del “Gaetano Scirea” con i nati negli anni 98 e 99 e Amoroso ha potuto constatare come impostiamo il lavoro. Ecco le prime sensazioni rivolte ai giornalisti dal tecnico Amoroso: “Sono onorato di essere a Matera in veste di allenatore dei giovani portieri dell’Inter. E sono rimasto stupito dal fascino di questa città. Nel pomeriggio ho avuto la possibilità di confrontarmi con Franco Panico, uomo che ha dimostrato di possedere elevate competenze oltre ad una grande sensibilità rispetto all’attività motoria dei ragazzi. Secondo me è un grande professionista del settore. Di solito si pensa ai ragazzi come macchine, come pupazzi da comandare. Noi, invece, guardiamo per prima l’individuo che ha capacità di esprimersi e ragionare solo in questo modo si possono ottenere dei risultati. Pensiamo solo alla crescita del ragazzo che da grande solo nell’1% dei casi farà il calciatore mentre al 99% potrà fare tutt’altro e certamente esprimendo qualità.
Dopo il confronto con Panico possso dire che torno a casa, a Milano, con qualcosa in più che aggiungo alla mia esperienza. La mia visita a Matera fa parte del programma dell’Inter che cerca di mettere in atto ogni stagione iniziative interessanti per lo sviluppo dei ragazzi. Adesso sono in contatto con Robero Samade, che si occupa in campo internazionale dell’Inter. A Milano possiamo contare su una scuola calcio che si fonda sull’aspetto sociale con 400 ragazzi dai 6 agli 8 anni. Questa è l’età d’oro in cui ci sono gli schemi di base, una fase molto delicata perchè in questa fascia d’età i nostri ragazzi sono distratti dalle play station. Il mio ruolo di allenatore dei portieri nel settore giovanile dell’Inter mi induce a pensare che bisogna approfondire questo problema. Nel nostro settore giovanile c’è in atto un cambiamento tecnico con l’arrivo di Arrigo Sacchi ed altri allenatori e questo problema di fondo va risolto. Non si può continuare a svolgere a scuola solo due ore di educazione fisica alla settimana. Il bambino deve avere la possibilità di muoversi, di giocare”. La scelta degli istruttori si basa su che principi? “Scegliamo istruttori che hanno requisiti relativi alle scienze motorie e devono avere la base culturale per formare nuovi individui. Il lavoro deve essere psicologico e pedagogico”. Questo il commento del tecnico materano Franco Panico: “L’incontro con Amoros è servito per verificare se tra i nostri ragazzi ci sono quelli che possono emergere. Noi abbiamo sposato in toto la filosofia della scuola calcio Inter perchè mette in evidenza le persone degne di attenzione. Siamo abituati a cogliere nei bambini messaggi di integrazione, se si trova bene nel gruppo evitando gli atteggiamenti di chi vede e considera solo al risultato agonistico”.
Pasquale Tataranni, che si è occupato del restyling del sito web informa che attraverso internet “comunicheremo alle famiglie la realtà che portiamo avanti da anni”.
Michele Capolupo. Interviste di Carlo Abbatino