“Un piano che presenta una serie di progetti di cui il Mezzogiorno ha necessariamente bisogno finanziati con dei fondi ancora non certi più che un piano sembra una lista di desideri. E poi c’è un equivoco di fondo: si fa una nuova programmazione ma sempre con gli stessi soldi, che vengono spostati da una parte o dall’altra: morale: per il Sud non c’è un euro in più”. E’ il commento di Vito De Filippo (presidente della Regione Basilicata e membro dell’Ufficio di presidenza della Conferenza delle Regioni) all’uscita dell’incontro con il ministro Raffaele Fitto in cui è stato presentato il così detto Piano per il Sud.
“Innanzitutto – ha proseguito De Filippo – dalla illustrazione fattaci a voce dal ministro Fitto, che è al momento l’unico elemento a nostra disposizione mentre attendiamo che i documenti ci vengano consegnati più tardi o domani, devo rilevare un equivoco di fondo: perché costruire caserme per le forze dell’ordine, dotare di strumenti informatici le Prefetture, costruire strade o ferrovie nel Nord del Paese è un’attività ordinaria dello Stato al Sud necessita di un piano straordinario? E quanto ai fondi, trovo sinceramente paradossale che si punti il dito sulla presunta incapacità di realizzare della amministrazioni meridionali per rastrellare nuovi fondi da impegnare per la Salerno-Reggio Calabria, partita da sempre nelle mani di una grande agenzia statale, l’Anas, e che tra lentezze e problemi vari è diventato forse il principale caso di inefficienza della storia italiana. E’ la dimostrazione che alla base di questo modo di procedere non c’è un criterio di efficienza, ma la sola volontà di forzare la cassaforte delle Regioni per dare nuove risorse da utilizzare allo Stato centrale. Altro che federalismo”.