“Al Governatore lucano che ricorda, da spettatore e da studente fuori sede in un altro ateneo, la prima inaugurazione dell’Università degli studi della Basilicata, quale uno dei protagonisti della lunga iniziativa politica per l’istituzione dell’ateneo lucano voglio ricordare che aver garantito 10 milioni di euro l’anno per 12 anni non basta a posizionare il piccolo ateneo nell’offerta universitaria meridionale ed italiana e a garantire lunga vita”. Lo sostiene il coordinatore di Fli sen. Egidio Digilio. “La missione da affidare alle sedi universitarie di Potenza e di Matera è perciò – aggiunge – un compito che richiede un’azione sinergica in Parlamento e in Regione, coinvolgendo i diretti fruitori, i giovani diplomati lucani e non. Per questa ragione condivido il pericolo evidenziato dal rettore Mauro Fiorentino riferito ad un disegno strategico più o meno occulto da parte di chi vorrebbe far sparire i mini-atenei specie al Sud proprio come le mini-Regioni. E’ evidente che aver assicurato le risorse finanziarie tagliate dal Governo per la piena funzionalità della nostra università è un fattore essenziale. Solo che l’attrattività di matricole, personale docente e della ricerca si conquista non esclusivamente con i soldi. Ci vogliono servizi residenziali adeguati, attività didattiche e strutture di ricerca di qualità, facoltà e laurea di studio spendibili sul sempre più difficile mercato del lavoro. La specificità del nostro sottosuolo che è quella dell’approvvigionamento energetico – dice Digilio – dovrebbe fornire alcune opportunità di studio e ricerca di cui non ci sono tante altre realtà né in Italia e né all’estero, come potrebbe accadere per il nostro patrimonio culturale-artistico-monumentale”.
Gen 28