Il titolare di un’impresa commerciale di Pisticci è stato denunciato con l’accusa di estorsione e falso nei confronti dei 21 dipendenti. L’indagine è stata condotta dalla direzione territoriale del lavoro di Matera in collaborazione con il Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro.
Da una complessa indagine, condotta dal direttore Michele Campanelli e svolta dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, operante presso la Direzione territoriale del lavoro di Matera, successivamente delegata dall’Autorità Giudiziaria, è stata scoperta l’ennesima attività illecita in danno di lavoratori dai contorni particolarmente gravi.
Infatti, sulla base di notizie acquisite nel corso d’un accesso ispettivo è stato verificato che il titolare di una impresa commerciale della provincia di Matera, ha messo in atto una strategia estorsiva in danno dei propri dipendenti che gli ha consentito di appropriarsi di parte degli stipendi corrisposti e di conseguire illecitamente sgravi per i relativi contributi previdenziali.
Prima di ognuna delle ventuno assunzioni veniva, infatti, imposta la sottoscrizione d’una dichiarazione di dimissioni priva di data e, contestualmente, la sottoscrizione di un accordo col quale si stabiliva la retribuzione irregolare molto inferiore ai minimi legali, nonché di altri fogli in bianco per gli usi più disparati.
Alla scadenza d’ogni mensilità il datore di lavoro consegnava le buste paga che riportavano retribuzioni regolari che venivano effettivamente corrisposte con assegni intestati. I lavoratori, però, riscosse tali somme, all’indomani restituivano in contanti nelle mani del datore la differenza tra somma riportata nel prospetto paga e somma indicata nell’accordo illecito loro estorto prima dell’assunzione. Tale restituzione avveniva in forza della minaccia dell’uso della lettera di dimissioni che avrebbe avuto l’effetto di consentire un licenziamento di fatto senza incorrere in alcuna opposizione da parte dei dipendenti. I pagamenti e le relative restituzioni sono stati riscontrati col rinvenimento nella sede dell’impresa di una contabilità in nero relativa alle effettive retribuzioni dei dipendenti.
Al compimento dei tre anni ciascun lavoratore veniva licenziato col fine di poter usufruire delle ridotte contribuzioni previdenziali previste per le assunzioni di disoccupati.
Il caso merita d’essere segnalato perché i lavoratori vittime della condotta estorsiva hanno fornito in modo esemplare e con precisione elementi indispensabili per chiudere efficacemente l’indagine, superando il timore di ritorsioni o di emarginazioni da altri datori di lavoro che attuano la diffusa pratica delle dimissioni in bianco quale precondizione per l’assunzione, approfittando della crisi occupazionale e delle difficoltà economiche dei propri dipendenti.
La Direzione territoriale del lavoro ha deferito all’autorità giudiziaria inquirente competente l’imprenditore per i reati di estorsione e falsità in foglio firmato in bianco, sanzionati rispettivamente dall’art. 486 e dall’art. 629 del Codice penale.
un ottimo lavoro……troppi sono i precari e allo stesso tempo beffati… ancora di più le “imprese” che continuano ad aggirare le norme , tanti i consulenti che aiutano ad aggirare le regole.
Un pò di pudore e di indignazione
Da ispettore del lavoro fuori sede:
a Matera e provincia le imprese ci sguazzano con questo sistema…anche il sottoscritto ne è stato vittima, con le istituzioni che in tale occasione sono rimaste a guardare insieme persino all’avvocatessa considerata una principessa (sul pisello!!!) del foro materano che ha fatto arrivare quasi a prescrizione la pratica rivolta contro presunti intoccabili!
E pensare che avevo raccolto prove schiaccianti contro i miei ex datori di lavoro…a Matera c’è molto da fare, ahimè, per riportare la legalità nel lavoro.
Quei pochi datori di lavoro che ci sono, fanno essi stessi le regole perchè da ogni dove vengono considerati come dei benefattori da non toccare, pena l’affossamento ulteriore dell’economia provinciale!
E’ uno schifo, ed il pesce puzza dalla testa, non dimentichiamolo!
Anche dove vivo attualmente il lavoro nero è una brutta bestia, ma l’arroganza dei datori di lavoro e la consapevolezza di poterla scampare da impuniti fa fare loro la voce grossa…
Prima di essere Ispettore del Lavoro ho lavorato da dipendente a Matera e Bari e so cosa significa…massima solidarietà a tutti i lavoratori che spesso si vedono inascoltati nelle loro legittime richieste date le continue collusioni, anche purtroppo a livello sindacale, tra soggetti deputati a difendere i lavoratori e parte datoriale!
Questo, purtroppo, è il risultato di anni ed anni di sistema clientelare che ha portato divisioni anche tra i lavoratori…mors tua, vita mea!!!
Condivido in pieno ciò che scrivi! Conosco tante situazioni. Alcune le ho personalmente denunciate ma …. non ho visto un seguito.
L’impunità regna sovrana. Però, nel caso esposto nell’articolo, vedo che ha funzionato la solidarietà tra i lavoratori che hanno denunciato. BRAVI tutti!