Matera per tre giorni diventa la capitale dello sport e del giornalismo sportivo. Dal 29 al 31 gennaio 2013 la città dei Sassi ospita il congresso nazionale elettivo dell’USSI e l’appuntamento più atteso era quello aperto al pubblico in programma nel tardo pomeriggio al cinema Comunale di Matera per il Gran Galà con incontro-dibattito moderato dalla giornalista di Mediaset Premium, Mikaela Calcagno, sul tema “L’etica della vittoria/La vittoria dell’etica”. A fare gli onori di casa Luigi Ferrajolo, presidente uscente dell’Ussi e il Gruppo Ussi di Basilicata “Augusto Viggiani” rappresentato tra gli altri dalla giornalista ferrandinese Margherita Agata, componente nel Consiglio direttivo nazionale dell’USSI. Tra gli ospiti in prima fila il presidente della Figc, Giancarlo Abete, l’allenatore della Nazionale di calcio, il direttore generale Antonello Valentini, il vice presidente vicario dell’INPGI, Paolo Serventi Longhi, il vicario nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Guido D’Ubaldo, il segretario nazionale della FNSI Franco Siddi. Nel salotto allestito sul palco del Comunale si sono accomodati il Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di calcio, Cesare Prandelli e gli atleti Valerio Cleri, campione mondiale di nuoto di fondo, Fabrizio Donato, medaglia di bronzo nel salto triplo ai recenti Giochi Olimpici di Londra, e Nicoletta Sergiano, l’allenatrice dell’Ita Salandra, squadra di calcio a 5 femminile di Serie A.
Dopo l’intervento del sindaco di Matera Adduce e i saluti del presidente uscente dell’USSI Ferrajolo e di esponenti di spicco della Figc, Abete e Valentini è arrivato il momento del dibattito, moderato con grande eleganza dalla giornalista Mikaela Calcagno, attualmente impegnata nei programmi di Mediaset Premium dopo le esperienze su Sky e Italia Uno.
“Il Gran gala – ha dichiarato Ferrajolo – arriva in un momento di forte bisogno di modelli “puliti” ma vincenti, e rappresenta un’occasione unica non solo per promuovere un messaggio altamente positivo grazie alla presenza di atleti importanti, ma anche per sostenere la candidatura di Matera a Capitale europea della Cultura nel 2019.
Grazie alle domande rivolte ai protagonisti sul palco dai giornalisti dell’USSI provenienti da tutta Italia il convegno ha offerto spunti interessanti per approfondire temi fondamentali per la crescita dello sport nel nostro Paese.
Dal codice etico adottato da Cesare Prandelli nel Club Italia alla necessità di affermare un calcio vincente ma pulito, che possa quindi scongiurare nuovi episodi legati al calcio scommesse piuttosto che al doping, recentemente investito da un altro scandalo che ha coinvolto Lance Armstrong. In proposito Prandelli ha evidenziato che le colpe di Armstrong vanno divise con il mondo che lo circonda, che continua a chiedere uno sforzo sempre maggiore ai corridori. “Probabilmente siamo noi i dopati, visto che si continuano ad organizzare corse massacranti senza con cedere un giorno di riposo agli atleti altimenti calano gli ascolti delle trasmissioni televisive e i giornali non sanno più cosa scrivere”.
Il presidente della Figc Giancarlo Abete è stato chiamato in causa sulla questione che riguarda lo stato di salute dei nostri impianti sportivi: “Una legge a costo zero era pronta per essere approvata ma con la legislatura è stata interrotta e adesso dobbiamo attendere il nuovo Governo per capire se c’è la volontà di approvare quel testo che abbiamo presentato. Quello degli stadi è il problema che causa il differenziale negativo rispetto alla situazione degli altri Paesi europei e se non si dà la possibilità di ricostruire o di ristrutturare gli impianti la situazione resta bloccata. Un’altra questione riguarda la possibilità di cedere alla società la gestione di impianti che sono dei beni demaniali. E anche questo è un handicap competitivo molto forte”.
Un piccolo appassionato di calcio, Andrea, chiede a Prandelli, qualche giocatore vorrebbe nella sua Nazoinale. Tutti si aspettano il nome di Messi ma Prandelli è più concreto: “Voglio giocatori motivati che giocano per onorare la maglia azzurra”.
C’è chi chiede un parere a Prandelli sul ruolo del procuratore e se questa figura professionale non possa inficiare l’etica nello sport ed in particolare nel calcio considerata la quotazione esorbitante richiesta per alcuni atleti. Prandelli non ha dubbi: “E’ evidente che alcuni ingaggi sono immorali ma occorre rivedere anche il modo di vivere della società attuale e valorizzare sopratutto la figura del genitore. Mi spiego: per tanti anni ho guidato il settore giovanile dell’Atalanta e ai ragazzi chiedevamo di fare bene non solo sul campo ma anche a scuola. Invito pertanto i genitori a non pensare di avere in casa un fenomeno perchè solo un ragazzo su 420 che si iscrivono alle scuole calcio in Italia riesce ad arrivare in prima squadra”.
Prandelli è chiamato a dare risposte specifiche anche sul codice etico, già applicato in occasione del caso-Criscito prima delle convocazioni per l’Europeo e il Ct precisa: “Non è stato facile guardare in faccia un ragazzo come lui e dirgli che non sarebbe stato convocato perchè è indagato. Occorre guardare anche l’aspetto umano ma il nostro codice etico andava rispettato.”
Una domanda curiosa riguarda il regolamento del calcio attualmente in vigore. Che regola cambierebbe Prandelli? “La rimessa laterale potremmo giocarla con i piedi, trasformandola quindi in un altro calcio di punizione, in modo da creare più occasioni da rete negli ultimi quaranta metri”. Una proposta interessante, Blatter permettendo.
Curioso l’attacco ai giornalisti di Fabrizio Donato, medaglia di bronzo nel salto triplo alle Olimpiadi di Londra 2012. “Dovevo allenarmi per una gara molto importante a Brunico e nello stesso periodo dovevo condividere il campo con una squadra di calcio di serie A che si trovava in ritiro. Purtroppo c’erano tantissimi giornalisti a bordo campo e si creava così tanta confusione al tal punto che non riuscivo a concentrarmi. Sono dovuto andare via.” Non si è fatta attendere la replica di Luigi Ferrajolo: “A Donato voglio ricordare che ho invitato tanti atleti che hanno conquistato grandi successi nello sport a questo congresso nazionale ma alcuni hanno declinato l’invito perchè hanno ritenuto la sede di Matera troppo lontana. L’arroganza di questi atleti non fa bene certamente allo sport italiano”.
Il convegno diventa molto interessante proprio grazie alle domande dei giornalisti iscritti all’Ussi che hanno deciso di raggiungere Matera per il congresso nazionale. Arrivano dal Trentino, dall’Abruzzo, dalla Calabria, dalla Puglia. C’è chi chiede un giudizio sulle proteste di Conte al ct Prandelli, chi sollecita una scuola per l’etica nello sport e chi sottolinea il coraggio del calciatore Simone Farina, che ha deciso di collaborare con la Figc per il calcio scommesse e poi è stato costretto ad emigrare in Inghilterra perchè in Italia nessuno era più disposto ad offrirgli un contratto.
La materanità viene esaltata quando Emanuele Vizziello, presidente della società Rocco Scotellaro di atletica leggera consegna al ct Prandelli un variopinto fischietto in terracotta, chiamato dalle nostre parti “cucù”, simbolo di prosperità regalato alle coppie che si uniscono in matrimonio. Luca Ruggieri, proprietario di Aqvaworld, consegna una targa a Valerio Cleri mentre la PVF Matera, rappresentata da tutte le atlete e dalla presidente Lucia Manco regala una maglia della squadra a Cesare Prandelli.
Il “Gran galà dello sport” si è concluso in serata con una cena a base di piatti tipici lucani a cura del team dell’Unione Cuochi Lucani.
Michele Capolupo
La Pvf Iana Zeta System regala una maglia al commissario tecnico Cesare Prandelli
La Pvf Iana Zeta System si è presentata alla stampa sportiva italiana. L’occasione è stata rappresentata dal “Gran galà dello sport”, un incontro-dibattito organizzato martedì sera al Cinema Comunale dall’Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana), che ha visto la partecipazione di ospiti eccellenti, a partire dal commissario tecnico della nazionale di calcio Cesare Prandelli e dal presidente della Figc Giancarlo Abete. Le atlete biancoverdi, accompagnate dal presidente Lucia Manco e dall’allenatore Nicola Moliterni, sono salite sul palco, presentando all’attenta platea di giornalisti sportivi italiani e appassionati di sport presenti all’incontro il progetto di rilancio della pallavolo femminile materana, che punta a tornare nel breve e medio termine nella serie A. La numero uno del club biancoverde ha reso omaggio al cittì Prandelli di una maglia ufficiale della squadra, con il numero 3, a sancire la virtuale unione tra volley femminile e istituzioni sportive. “E’ stata una serata importante per la nostra società, che ci ha permesso di promuovere un progetto sportivo sul quale stiamo puntando tanto – afferma la presidente Manco -. L’interesse e l’entusiasmo che abbiamo avvertito attorno a noi da parte degli addetti ai lavori della stampa italiana e degli illustri ospiti del mondo dello sport non fa che incentivare il nostro lavoro e ci spinge a migliorarci sempre di più, con l’auspicio di tornare a far sognare al più presto i tifosi materani”. Intanto, dopo il weekend di sosta, la squadra è tornata al lavoro per preparare la sfida di sabato prossimo sul campo del Livi Volley Potenza, nell’incontro valido per la seconda giornata di ritorno.
Nelle foto in basso di Giuseppe Cerabona il commissario tecnico Cesare Prandelli con la maglia della PVF in compagnia della squadra e del presidente Lucia Manco.
Riportiamo di seguito l’intervento al Congresso nazionale dell’USSI del sindaco di Matera Salvatore Adduce e la fotogallery del Gran Gala che si è svolto nel Cinema Comunale di Matera (foto www.sassilive.it)
Autorità, giornalisti,
E’ un onore ospitare a Matera il Congresso nazionale dell’Ussi, l’Unione stampa sportiva italiana. Il vostro lavoro ci aiuta a comprendere meglio l’intero e variegato mondo della competizione agonistica ed i valori etici a cui esso dovrebbe fare riferimento quotidianamente.
Ed è su questi stessi valori che la città di Matera ha deciso di candidarsi a capitale europea della cultura nel 2019. Si tratta di una sfida che appare molto lontana.
Invece è molto, molto vicina. Basti pensare che già entro il 20 settembre di quest’anno dovremo consegnare il dossier di candidatura. Matera sarebbe la prima città del Sud a vincere questo titolo dopo Firenze nel 1986, Bologna nel 2000 e Genova nel 2004. Ma perché abbiamo deciso di partecipare a questa competizione?
Matera affonda le sue radici a 10 mila anni fa registrando da allora una ininterrotta presenza dell’uomo sul nostro territorio. E’ questa caratteristica che la rende unica al mondo. La nostra città è in grado di raccontare la storia dell’umanità dalle sue origini ai giorni nostri e la storia dell’uomo in rapporto all’abitare, dalle grotte alle case.
Negli ultimi dieci anni, Matera è molto cambiata; da luogo ignoto ai turisti a quella che la guida turistica Lonely planet definisce “sicuramente la più straordinaria città italiana”.
Ma non è la prima competizione a cui partecipiamo.
Da “vergogna nazionale” a patrimonio mondiale dell’Umanità. Matera la sfida l’ha già vinta. E quelli che negli anni ’50 erano luoghi da abbandonare in fretta oggi rappresentano un gioiello dell’architettura urbana in cui si sono stratificati secoli e secoli di storia e di cultura.
Matera, infatti, è uno dei pochi casi al mondo in cui una città abbandonata è tornata di nuovo in vita. E dove, dopo l’evacuazione forzata nel 1953, la gente è tornata a vivere nei luoghi di origine, negli antichi rioni Sassi.
Case dimenticate e vuote sono divenute punto di partenza per un processo di nuova visione e innovazione urbana a partire dagli anni Ottanta
Nel 1995, subito dopo essere divenuta patrimonio mondiale UNESCO nel 1993, Matera vince il Premio Europeo della Pianificazione Urbana. La motivazione? “Per lo spettacolare restauro di uno dei gioielli senza prezzo del patrimonio architettonico europeo”.
Negli ultimi anni tante autorità del mondo dell’arte, della creatività, del cinema, della cultura e dell’economia hanno saputo apprezzarne il valore.
E in effetti artisti, urbanisti, architetti, sociologi, designer, imprenditori illuminati come Adriano Olivetti hanno scelto Matera per sperimentare e innovare. Questo straordinario intreccio fra osservatori e sperimentatori esterni e la cultura artigiana del posto ha saputo dar vita anche a modelli innovativi della produzione. Pensiamo al distretto del mobile imbottito che per circa 20 anni ha rappresentato il fiore all’occhiello dell’economia locale.
Il Comitato Matera 2019 è un patto tra molte istituzioni locali: Città e Provincia di Matera, Regione Basilicata Città e Provincia di Potenza, Camera di commercio, Università, ma anche piccole città, associazioni : Non solo 60 mila, 600,000 persone appoggiano la candidatura.
Matera 2019 si intreccia, quindi, non solo con la cultura e il design, ma anche con lo sport che a Matera è in grado di esprimere eventi agonistici di grande livello.
D’altronde il ruolo dello Sport ha sempre avuto grande importanza per le capitali europee della cultura. Il caso più significativo è quello di Liverpool che legò il nome della città candidata a capitale europea della cultura nel 2008 a quello della sua straordinaria squadra di calcio.
Abbiamo altri eventi sportivi che ci aiutano in questa direzione.
Il minibasket in piazza e il Torneo Scirea sono due fiori all’occhiello dello sport cittadino perché puntano la loro attenzione su una fascia d’età, quella dei bambini e dei sedicenni che per la nostra candidatura è strategica. Sono loro che nel 2019 raggiungeranno la maggiore età e sono loro che devono aiutarci a capire meglio la città che vogliamo.
Abbiamo anche altre eccellenze nei campionati di categoria, dal Volley femminile al Basket maschile, dal Volley maschile all’Hockey…
Insomma, vorremmo utilizzare lo sport utilizzando i suoi valori etici per vincere questa sfida ben consapevoli come siamo che sempre, ma soprattutto in questo caso, è importante vincere, ma è soprattutto importante partecipare. La partecipazione, quindi la costruzione di un percorso di eventi, di iniziative per migliorare la città è già di per sé una vittoria. E lo stiamo già facendo.
La nostra nuova sfida è attrarre talenti, ovvero turisti sempre meno temporanei e sempre più disposti ad abitare per lunghi periodi nella nostra magnifica città – con nuove sfide sempre all’orizzonte
Questi sono i nostri obiettivi in sintesi:
Far crescere l’influenza del Sud come buon luogo dove vivere e dove sviluppare nuovi modelli di crescita economica e sociale; Rafforzare la Basilicata come regione innovativa nell’hi tech e nella crescita sostenibile; Matera come posto giusto in cui vivere e produrre cultura, innovazione, buone pratiche; Rafforzare Matera come destinazione turistica; Rafforzamento delle relazioni tra cultura, scienza e sport; Attirare giovani che facciano impresa e costruiscano nuove relazioni tra mondo pubblico e privato; Attirare nuovi abitanti per l’area dei Sassi.
Prossimi passi: dossier di candidatura (20 settembre); Nuovi eventi dopo il grande successo del Presepe in vaticano. Nuovo programma complessivo che destagionalizzi ulteriormente il turismo e renda sempre più vivace la città, pronta ad accogliere nuove idee e nuove proposte.
Intanto, il prossimo appuntamento sarà l’8 maggio, quando Matera accoglierà l’arrivo del 96° Giro ciclistico d’Italia.
A questo importante appuntamento sportivo ci avvicineremo con un ricco calendario di iniziative, in collaborazione con la federazione ciclistica della provincia di Matera, da febbraio a maggio, al fine di promuovere lo sport e la mobilità sostenibile. Vogliamo preparare bene il territorio nella consapevolezza che questa iniziativa accenderà i riflettori sulla nostra città e sulla sua candidatura a capitale europea della cultura nel 2019”.
Dopo dieci anni Matera torna a essere sede di tappa di una fra le più importanti manifestazione sportive in Europa. Coglieremo questa straordinaria occasione per far conoscere agli amanti delle due ruote la nostra città e il suo ricco patrimonio culturale e architettonico.
Ovviamente siete tutti invitati a darci una mano. Grazie per l’attenzione.
W Matera. W lo sport.
Salvatore Adduce