I nuovi autobus delle Ferrovie Appulo Lucane saranno presentati venerdì 3 dicembre alle 9,30 presso il Fabbricato Viaggiatori della vecchia stazione Fal di Matera Centrale, a piazza Matteotti. Lo rende noto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Opere pubbliche e Mobilità, Rosa Gentile, promotrice dell’iniziativa insieme al presidente del consiglio di amministrazione Fal Matteo Colamussi.
Nel corso dell’incontro, oltre alla visione dei primi 2 nuovi pullman dotati di pedane elettropmeumatiche per agevolare il transito di persone diversamente abili e delle più importanti tecnologie in materia di sicurezza, sarà illustrato, nel dettaglio, lo stato attuativo dei principali investimenti strategici programmati, realizzati in gran parte con i fondi rivenienti dal bilancio della Regione Basilicata, destinati al potenziamento delle opere infrastrutturali della rete ferroviaria, alla ristrutturazione, messa in sicurezza e bonifica ambientale di stazioni Fal, al rinnovo ed implementazione dei mezzi di trasporto”.
Nel corso dell’incontro, inoltre, saranno rese note le azioni attivate per migliorare la scurezza e la comodità dei viaggiatori, che sta portando tutte le stazioni Fal lucane ad essere dotate di video-sorveglianza, di sistemi di bigliettazione automatica e di punti informativi per l’utenza.
La Regione Basilicata cerca di far quadrare i conti per il 2011
Il governo centrale riduce i trasferimenti alle regioni e la legge finanziaria della Basilicata vedrà decurtate le risorse trasferite in una quantità non ancora definita.
Il taglio dovrebbe andare dai 112 Meuro, ipotesi peggiore, a 90 Meuro, ipotesi più fortunata.
Il dipartimento più colpito sarà quello che cura le infrastrutture (trasporto pubblico locale, viabilità, edilizia residenziale).
Il trasporto pubblico potrebbe vedere un dimagrimento dai 22 ai 30 Meuro; la contrazione della rimessa potrebbe variare da un minimo del 60% ad un massimo che va oltre l’ 85%.
Significa in concreto che qualora non si identifichino nuove entrate quali per esempio le royalties, bisognerà ridurre le spese di ammodernamento del parco mezzi , ridurre i servizi, aumentare i costi a carico dell’utenza.
L’operazione è chiaramente molto dolorosa e forse potrebbe essere insufficiente.
E’ giunto il momento in cui la razionalizzazione della spesa non è più rinviabile ed a certe dicotomie va posto ordine e sicuramente ,qualora la cosa finisse al vaglio della Corte dei Conti, verrebbero contestate.
C’erano una volta le ferrovie in concessione, quelle cioè che esercitavano il servizio ferroviario con una concessione ricevuta dallo Stato e riguardava le ferrovie minori. Le reti più importanti erano gestite direttamente dallo Stato.
Lo Stato ha provveduto a privatizzare la sua ferrovia costituendo una società di capitale ed essa controlla diverse altre società di cui le più significative sono la RFI per le infrastrutture e Trenitalia per il materiale rotabile ed i servizi all’utenza. E’ possibile oggi far correre sui binari di RFI treni di altre società come avverrà con la NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori) una società promossa da Montezemolo e che collegherà le principali città italiane con treni ad alta velocità.
Come semplice digressione non dimentichiamo di valorizzare, per la Basilicata, le possibilità offerte dalla rete TAV che partendo da Salerno collega in poche ore la città campana con tutte le principali città italiane e renderebbe davvero inutile anche per noi lucani l’attivazione dell’aeroporto di Pontecagnano,
Per tornare alla nostra piccola ferrovia in concessione, le FAL, diremo che ha avuto una storia travagliata da quando alla Mediterranea Calabro Lucana (MCL) venne revocata la concessione, la società fu commissariata e venne ridenominata Ferrovia Calabro Lucana (FCL). Il commissariamento si rese necessario a seguito del grave incidente ferroviario accaduto nel 1961 in prossimità di Catanzaro e che causò ben 71 morti.
La causa del disastro fu la carenza di risorse e la conseguente riduzione della manutenzione oltre che degli investimenti. La scarsità di risorse ha sempre caratterizzato la gestione della società a prescindere dalla sua denominazione e degli ambiti territoriali di competenza.
Per ridurre i costi, la gestione commissariale, abolì in Basilicata in maniera progressiva e fino ad arrivare allo smantellamento quattro tracciati ferroviari: la Potenza – Pignola – Laurenzana (di circa 42 chilometri), la Lagonegro – Spezzano Albanese ( 104 chilometri, il tratto lucano era inferiore ai 40 chilometri), poi la Atena- Marsico Nuovo, tutte e tre nel Potentino ed una sola ma decisamente più importante nel Materano ossia la Matera – Miglionico – Montalbano. Il servizio venne garantito con autocorriere e venne denominato : integrativo su gomma.
Negli anni ’90 del secolo scorso i tronconi della gestione commissariale vennero divisi e nacquero le FAL per la Puglia e la Basilicata e le FC per la Calabria.
La gestione commissariale si chiuse all’inizio degli anni 2000 e nacquero due società di capitale.
Le Fal s.r.l. sono possedute dalla regione Puglia e dalla regione Basilicata.
Il servizio che in Basilicata le Fal rendono è dato da una percorrenza complessiva annua di circa 690mila chilometri per i treni e circa 2 milioni e 200 mila per gli autobus.
Quel servizio nato come integrativo è divenuto un servizio su gomma a tutti gli effetti ed infatti buona parte della rete ferroviaria non esiste proprio più; Per ciò che concerne la tratta Avigliano – Gravina la rete ha un utilizzo prossimo allo zero e potrebbe essere soppressa.
Individuato il quadro di riferimento conviene richiamarci alla premessa.
Si è detto che occorre necessariamente fare delle economie e mai,come in questo caso, sprecare le scarse risorse pubbliche.
Il servizio su gomma delle Fal è a tutti gli effetti non già integrativo o sostitutivo ma un trasporto stradale ormai consolidato. Il costo che la Regione Basilicata paga al CoTraB (Consorzio Aziende Trasporti di Basilicata) che gestisce il trasporto regionale su gomma è di poco superiore ad 1,80 euro a chilometro mentre quello che essa va a pagare alle Fal per lo stesso servizio è prossimo ai 3,00 euro.
Il costo che la Regione sopporta va unificato, ovviamente nella maniera più vantaggiosa per la collettività.
Vi sono poi i contributi che si erogano per il rinnovo parco autobus e dei quali usufruiscono anche le FAL ed è da aggiungere che il parco mezzi della predetta società è più antico e meno efficiente forse perché la stessa non ha le risorse per compartecipare alla spesa.
Pio Abiusi