In questo avvio di campagna elettorale il turismo, che è uno degli elementi trainanti del Paese e nello specifico potrebbe diventarlo per la Basilicata, è ai margini del confronto politico. Lo si usa quasi come uno specchietto per le allodole, ma ci si tiene a doverosa distanza dai programmi e soprattutto dalle idee innovative che potrebbero, se attuate, aiutare il settore a uscire dalla crisi. Turismo e territorio rappresentano un insieme inscindibile a condizione che il turismo sostenga le vocazioni del territorio. Territorio vuol dire economia, qualità della vita, capacità di sapersi offrire in un sistema integrato nel quale tutti i meccanismi ruotino e agiscano insieme perseguendo un solo obiettivo. Avviene all’estero, si fatica da noi perché è duro sconfiggere le rendite di posizione, aprirsi al mercato, consentire alla concorrenza di svilupparsi fino in fondo.
E’ dunque essenziale uscire dalla logica dell’estate e delle vacanze di Natale o di Pasqua per aprirsi a tutti i mesi dell’anno con proposte in grado di coinvolgere strati di popolazione fino a ora veicolati vero altre aree pare una scelta sensata. Vedere migliaia, se non milioni di pensionati europei, svernare in Spagna, Croazia o in Marocco e scoprire che in Italia è difficile farlo perché non vi è offerta e soprattutto la comunicazione è scarsa fa male e dimostra un livello di arretratezza che va velocemente colmato. Immaginare un turismo aperto, informatizzato, in grado di dialogare in tempo reale e di mettere a disposizione tutto un territorio e non solo strutture, magari anche eccellenti, ma non in grado di interagire tra loro, proprio in un’epoca che ha nella mobilità uno dei propri punti di forza, pare assolutamente assurdo. Dunque va considerata la sostanziale ridefinizione del modello di vacanza sempre più orientata verso viaggi più brevi e più frequenti.
Per riportare l’Italia ai primi posti delle classifiche mondiali, il turismo ha bisogno principalmente di investimenti per l’innovazione e di azioni di governance robuste.
La speranza è che i partiti, consapevoli che in Italia il turismo vada a braccetto con cultura e ambiente, diano la giusta attenzione a questi temi perché ciò avrebbe implicazioni non solo simboliche ma anche concrete.
Basta però un rapido sguardo ai programmi e alle dichiarazioni dei candidati per rendersi conto che i temi legati alla valorizzazione del patrimonio culturale e del territorio sembrano essere ancora una volta marginali. Qualche parola in più sulle politiche per lo sviluppo del turismo, purtroppo ancora molto generiche.
Un addetto ai lavori, specie se espressione dell’imprenditoria di settore, sicuramente può conoscere meglio di altri le tematiche turistiche. Il Centro Studi Turistici Thalia ha “setacciato” le liste di candidati lucani e di “espressione autentica” del mondo turistico ne ha trovato uno solo: Nicola Benedetto. Con lui abbiamo avuto un primo scambio di idee su cosa è possibile fare per dare una vera svolta alla promozione, alla commercializzazione, allo sviluppo del turismo in Basilicata, superando i limiti attuali del pubblico. Non ci sono ricette magiche e tra l’altro ci vogliono anni prima che l’offerta turistica lucana diventi un “prodotto” adeguatamente consolidato e di richiamo. Ci piacciono le idee, sicuramente coraggiose ed innovative, di Benedetto e contiamo nei prossimi giorni di approfondire il confronto su aspetti specifici in un forum di operatori turistici.
Siamo convinti che le elezioni di febbraio non vanno sprecate, nei programmi come negli impegni di chi sarà chiamato a governare il Paese: la ricchezza che i flussi turistici sono in grado di innescare anche negli altri settori é pari alla capacità di porre il territorio al centro di ogni ragionamento. Sicurezza, lotta al degrado, incentivazione all’imprenditoria locale e poi tanta voglia di creare una rete, un sistema integrato che coinvolga tutti gli attori in un grande progetto di ripresa e di offerta. Certo, le Regioni in questo hanno fallito: il turismo non è settoriale, ma globale e deve coinvolge tutta l’Italia, senza confini di comune o di provincia: nell’epoca della mobilità facile è il minimo. Ci sono tanti imprenditori impegnati su questa linea, che hanno il coraggio di aprire alberghi di charme a Matera; aiutarli vuol dire dare una mano al nostro Paese ed anche indicare una strada certa a favore di un’occupazione solida e soprattutto destinata a durare nel tempo. Crederci è obbligatorio quando è necessario e strategico l’impegno di coloro che a fine febbraio saranno eletti per governare un Paese che ha assoluta necessità di riprendersi da una grave crisi e che sa di avere nel turismo e nel proprio territorio le armi migliori.
Rosa Pafundi, Centro Studi Turistici Thalia
Adriano Pedicini, Candidato Fratelli D’Italia alla Camera dei Deputati risponde alla nota del Centro Studi Turistici Thalia e invia le proposte del nuovo partito di centrodestra nazionale
Leggiamo con piacere la nota dell’associazione Thalia, interessata al turismo e alle sorti di questo settore che può e deve essere importante per la Basilicata. Possediamo un potenziale artistico e culturale inestimabile: partendo da Matera, prima città del mezzogiorno tra i patrimoni dell’Umanità, la Murgia e i suoi paesaggi, passando per Metaponto e le bellezze della costa Jonica, senza dimenticare l’Oasi di San Giuliano. Altresì importanti i luoghi della Provincia di Potenza, da Maratea al Pollino, senza dimenticare le Dolomiti Lucane e i fantastici parchi naturali. Insomma, è palese che la Regione Basilicata, così come la Provincia di Matera e il suo Comune possano essere mete turistiche di rilievo. Negli anni, però, non si è profuso il giusto impegno in questi termini e si è lasciato morire un settore che poteva essere il giusto traino per l’economia e l’avanzamento della nostra terra. Crediamo che il turismo, insieme all’agricoltura, all’istruzione e all’occupazione giovanile debba essere uno dei settori principali in cui investire. E’ per questo che abbiamo deciso di inserire questo argomento tra i punti che saranno discussi e studiati e per i quali cercheremo di raccogliere proposte valide e idee innovative. Partiremo, per questo, dall’elaborazione di un piano turistico strategico: le bellezze della Regione sono poco collegate e vivono un’individualità inutile, che porta con sè pochi profitti, dal punto di vista economico, e poche idee per l’avanzamento del settore. Ci proponiamo, innanzitutto, di tentare di creare una rete di siti d’interesse e di proporre ai turisti un dossier con le bellezze artistiche e culturali della Regione. Tenteremo, pertanto, di inserire ogni comune della Basilicata in un contesto più ampio, che possa favorire un’immagine globale della nostra realtà. La vetrina mondiale che abbiamo avuto, con la presenza di un presepe ispirato a Matera in Vaticano non può non essere utilizzata nel modo adatto: ci dobbiamo proporre alle altre città di cultura, stipulando con loro dei protocolli d’intesa grazie ai quali si presentino ai visitatori che giungono in realtà di importanza mondiale quali Roma, Firenze e Venezia, anche gli scenari che rimangono troppo spesso ai margini, come ad esempio il nostro. Dobbiamo far capire ai turisti che l’Italia non è solo il Colosseo, gli Uffizi o la Laguna, ma che, viaggiando in lungo e in largo per lo Stivale, potrebbero esplorare luoghi meno conosciuti ma comunque straordinariamente interessanti. C’è bisogno di comprendere il vero valore delle nostre bellezze e di avere coraggio, poichè è necessario mettersi in gioco senza timore. Bisogna stipulare accordi e convenzioni che portino i turisti in Basilicata invitandoli a rimanere. Studiare dei progetto insieme a città vicine e d’interesse turistico, come possono essere quelle Pugliesi, potrebbe sicuramente essere un aiuto in questo senso. Ovviamente ci sarà bisogno di studiare un sistema di trasporti e collegamenti efficaci e fruibili e sarà un impegno che la Regione dovrà assumersi, non solo con gli operatori turistici, ma anche con tutti i cittadini lucani. Vogliamo credere in una Basilicata che viva a suo agio in un contesto più ampio, dinamico, con un’ottica propositiva e innovativa. Dobbiamo credere nelle potenzialità della nostra terra e muoverci affinchè sia possibile elevarci ad avanguardia del settore turistico; abbiamo ben poco da invidiare a città più blasonate. Con impegno e dedizione potremo sicuramente raggiungere traguardi importanti, con tutti i benefici economici e sociali che ne deriverebbero.
Adriano Pedicini, Candidato Fratelli D’Italia alla Camera dei Deputati
La rovina del Turismo è proprio la politica, ormai sopratutto a Matera tutti i politici per mascherare le loro beghe parlano di Turismo e iniziano a fare cassa (tassa di soggiorno, tassa d’ingresso) e soprattutto si nascondono dietro Matera 2019. Ora il nostro caro assessore al turismo sta provvedendo a fare un bando per l’assegnazione del Convicinio di Sant’antonio abbinato alla gestione dei punti informativi comunali. Io mi chiedo ma è normale che un imprenditore privato debba gestire dei punti informativi comunali? Con quale imparzialità? Caro assessore perchè non fai dei corsi di accoglienza turistica a tutti i nulla facenti di LSU che stanno li a palazzo di governo utilizzandoli in questi punti informativi comunali? Mi raccomando continuate così che tra poco nei Sassi ci saranno 4 gatti e 2 cani e una marea di zo…le anche se queste a dir la verita già ce ne sono.
Oltre alla politica, mettiamo allo stesso livello gli imprenditori, diventatati imprenditori turistici non per capacità professionali, non per scelta, ma solo perché avevano gli agganci giusti per poter accedere ad ingenti finanziamenti pubblici.
SACROSANTA VERITA’!!! CARO MARIO, DEVI SAPERE CHE IN ABBRUZZO DOVE LE COSE LE VOGLIONO FARE PER BENE, FIN DA TRENT’ANNI FA, LA COMUNITA’ MONTANA DELL’ALTO SANGRO ORGANIZO’ UN CORSO DI ALTO LIVELLO PER OPERATORI TURISTICI. I docenti, pagatissimi, erano: l’amministratore delegato di Città del Mare (per la parte gestionale), Il presidente di un consorzio svizzero (per la parte organizzativa, investimenti e immagine), Maurilio Cipparone giornalista della rivista AIRONE insieme al suo staff per la parte naturalistica di guide escursionistiche ….. (lo so perchè c’ero)
Tutto cio’ trent’anni fa in Abbruzzo! Lì si che avevano capito che imprenditori turistici non ci si improvvisa!!!
A distanza di anni sono tornata in quei luoghi. Quei giovani imprenditori corsisti …. si sono fatti strada: pensioni, alberghetti sul lago di Civitella Alfedena, maneggi con guide escursioniste ecc… ecc…
I corsi che vengono organizzati qui in Basilicata, (fatte delle rarissime eccezioni) servono solo ad arricchire gli enti di formazione (di cui il più delle volte sono soci o titolari politici o loro parenti).
I corsi qui sono organizzati per dare la paghetta di € 2,50 lorde a ora ai corsisti che devono imparare a lavorare la ceramica, fare cappelli, a fare assistenza agli anziani, …. o preparare succhi di frutta …
Il livello è questo!
Qui non si sa volare alto!!! La presunzione degli operatori turistici di Matera è tale che non ammetterebbero mai di aver bisogno di un corso di formazione.
Come dicevi tu, Mario Scalcione, qui sono “diventatati imprenditori turistici non per capacità professionali, non per scelta, ma solo perché avevano gli agganci giusti per poter accedere ad ingenti finanziamenti pubblici”.. io aggiungerei: qualcuno aveva anche dei piccoli investimenti di suo da fare … ma tu mi insegni che da qui … ad avere la stoffa dell’ operatore turistico imprenditore … NE PASSAAAAA!!!
fra le tante mie esperienze ho avuto anche la sfortuna di fare un corso di formazione organizzato dalla regione basilicata una truffa legalizzata. Indovina chi erano i nostri docenti?quasi tutti funzionari regionali che allora in lire percepivano 500 mila lire a lezione, a noi ci davano lire 1500.
ma questa storia continua ancora oggi ,per il simposio sul patrimonio genetico dei sassi,organizzato dal comune di Matera incontri di studio il cui unico scopo e distribuire fondi pubblici e consolidare quella rete di clientelismo di cui la nostra classe politica è maestra.
Ma per non escludere nessuno, mettiamoci pure noi lucani bravi molto a lamentarci, ma nei fatti siamo proprio dei pecoroni.