Il Consigliere regionale Mario Venezia ha inviato una nota per affrontare nuovamente il problema della moria delle api nella nostra regione, un problema poco conosciuto ma che ha colpito diversi imprenditori della provincia materana. Di seguito la nota integrale.
Mario Venezia: “Le risposte ai problemi ambientali lucani arrivano dall’Europa e non da De Filippo”.
Un anno fa presentai un’interrogazione relativa alla moria delle api nella nostra regione, un problema poco conosciuto ma che ha colpito diversi imprenditori della provincia materana. La risposta della Giunta De Filippo è stata sempre la stessa: una non risposta nella quale il duetto Mastrosimone – Folino diede prova di grande ignoranza e presunzione affermando a denti stretti che non vi erano monitoraggi attivi in tal senso e che il fenomeno era complesso, ammettendo implicitamente le responsabilità delle campagne fitosanitarie. A mio avviso invece, c’era solo da usare buon senso ed uno dei tanti enti faraonici regionali che doveva capire, dopo i dati allarmanti diffusi da due ricercatori dell’Università di Bologna, il perché sui corpi delle api di Ivan Guida, un apicoltore di Nova Siri, vi fossero quantitativi di pesticidi superiori anche di 282 volte alla DL 50 (Dose letale che indica la moria del 50% della popolazione di cavie a fronte di un’unica somministrazione del prodotto). Due settimane fa l’Autorità Europea perla Sicurezza Alimentare (E.F.S.A.) ha giudicato i neonicotinoidi, ossia le sostanze ritrovate sui corpi delle api lucane, letali per questi insetti. La loro moria, incluso il disorientamento, è passata negli ultimi 15 anni dal 5 al 30%, pregiudicando, in troppi casi, l’attività dell’apicoltura, vanto dell’agroalimentare lucano. Le sostanze incriminate sono: il thiamethoxam, il clothianidin e l’imidacloprid, tutti ritrovati sulle api lucane in misure variabile tra le 90 e le 282 volte rispetto alla DL50. Ormai è sotto gli occhi di tutti che l’ambiente in Basilicata più che un punto di vanto è un problema serio, che non preoccupa minimamente la giunta De Filippo, la quale omertosa dinanzi al giudizio della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul ciclo dei rifiuti in Basilicata, decide altresì di rinviare vergognosamente alle calende greche sia il censimento dei siti inquinati ( in versione attendibile ) che la discussione della legge finanziaria, lasciando appese per ragioni elettorali e clientelari, decine di questioni urgenti e delicate, esautorando per l’ennesima volta la funzione del Consiglio Regionale.
Presidente De Filippo dopo due anni e mezzo di mandato non posso che condividere pienamente il giudizio della Commissione Parlamentare: questa è una “terra refrattaria ad ogni tipo di controllo, una terra di nessuno”, dove l’unico vero problema non è l’ambiente ma una parte di popolazione lucana che per il primato del denaro condanna l’esistenza del territorio e la salute delle persone.La Regione Basilicataè piena di enti che non monitorano nulla: dalla qualità di aria e suolo passando per l’acqua, gli ogm, la radioattività, i campi elettromagnetici, le campagne fitosanitarie, le tecniche perforative di cracking e i fiumi, nulla di tutto questo.
Presidente abbia almeno l’onestà intellettuale di ammettere le sue bugie e di non parlare più superficialmente delle incidenze tumorali perché in questa Basilicata la vera neoplasia è la miseria morale che attanaglia le coscienze di troppi padri di famiglia, e quella non rientra in alcun registro regionale.