LETTERA APERTA
Al Sig. Sindaco
Sen. Salvatore Adduce
Amministrazione Comunale Matera
Ai Sig. Consiglieri
Amministrazione Comunale Matera
Egr. Sig. Sindaco,
a seguito dell’incontro tenuto in data 3 novembre 2010, abbiamo aspettato invano una Sua risposta in merito agli impegni assunti in quella sede soprattutto in tema di servizi minimi.
In questi giorni abbiamo assistito ad una serie di interventi sugli organi di stampa che sinceramente hanno aumentato le forti preoccupazioni che da mesi turbano i sonni dei dipendenti CASAM e delle loro famiglie.
I continui rimaneggiamenti e le posizioni assunte dall’Amministrazione comunale non tranquillizzano affatto i dipendenti.
Ancora una volta constatiamo che l’Amministrazione comunale si ostina a non voler adottare le linee guida ed il capitolato di cui alla L.r. n.9/2004, modificata dalla successiva L.R. n.9/2006, opportunamente aggiornate, nonostante, come sostiene testualmente la stessa Delibera di Consiglio Comunale n. 108 del 31.12.2008, “la Regione Basilicata ha approvato con legge n.9/2004, modificata dalla successiva L.R. n.9/2006, gli schemi generali di bando, capitolato e contratto di servizio a cui le amministrazioni sono tenute ad uniformarsi per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico di propria competenza”.
Né lo stesso Consiglio comunale si è assunto la responsabilità di discutere l’argomento nella sua sede naturale per ottenere eventuali nuovi indirizzi rispetto a quelli già adottati con Delibera di Giunta n. 446 del 31.12.2007 e ribaditi dal Consiglio, che ancora una volta vogliamo qui confermare per la buona riuscita del bando:
• “analizzare l’attuale programma di esercizio al fine di realizzare un sistema
integrato intermodale di trasporto, favorendo il miglioramento della mobilità
sul territorio e la razionalizzazione del traffico, puntando sull’accrescimento
degli standard qualitativi del servizio e del livello di soddisfazione
dell’utenza di intesa con i professionisti che saranno incaricati della
redazione del P.U.M.,…;
• mantenere gli attuali livelli occupazionali ivi compresi gli accordi economici di
1° e 2° livello
• uniformarsi agli schemi generali di bando, capitolato e contratto di
gara approvati dalla Regione Basilicata per quanto conformi e compatibili
con la successiva evoluzione normativa”
Al contrario, si è rimasti sulla ferma posizione di aver ereditato indirizzi rimaneggiati dal sub commissario prefettizio, peraltro a nostro parere con dubbi profili di legittimità anche nelle competenze, sia nella definizione del programma di esercizio (da Km. 1.427.397 dell’anno 2007 a Km. 1.380.000 messi a gara), sia nella scelta della procedura di gara, sia nella scelta degli schemi generali di bando, capitolato e contratto di servizio di cui alle leggi regionali sopra richiamate.
Ed ancora una volta ribadiamo che l’obbligo di legge è stato ribadito dalla stessa Regione Basilicata con apposita lettera del 15.06.2010.
Sono queste le incongruenze che generano gravi preoccupazioni ai lavoratori della CASAM, azienda che opera da quasi 42 anni per la Città ed i suoi abitanti, con un passato sofferto soprattutto dai ns. predecessori ed un onorato servizio di cui siamo orgogliosi per il senso di appartenenza alla Cooperativa e alla Città stessa.
Al momento la cd. clausola sociale inserita nel bando non può fugare tali preoccupazioni, (ossia il mantenimento degli attuali livelli occupazionali e degli accordi economici di 1° e 2° livello) perché conti alla mano, il capitolato di gara adottato non garantisce né la qualità dei servizi né il lavoro per noi dipendenti.
Infatti, se da una parte la percorrenza effettiva dell’anno 2007 (ben tre anni fa) è stata di Km 1.424.397, mentre a gara sono stati posti 1.380.000 Km, con l’ultima modifica – e differimento dei termini – si premieranno quelle proposte (e tutti i concorrenti presenteranno offerta in tal senso) che prevedono un risparmio di percorrenza pari a 125.000 Km (1 punto ogni 25.000 Km di risparmio), diminuendo ancor di più la percorrenza totale del 2007: e, di conseguenza, come diciamo noi lavoratori, “a chilometri corrispondono teste” e, dunque, non ci sarà clausola sociale che tenga, perché gli attuali livelli occupazionali non potranno essere affatto garantiti alle medesime condizioni.
Avevamo suggerito di far riappropriare il Consiglio comunale del Bando per far esaminare dallo stesso il capitolato, a partire dalla fissazione dei servizi minimi essenziali, definiti dall’art. 16, comma 1, del D.Lgs. 422/1997 e successive modificazioni e/o integrazioni, i servizi, cioè, “qualitativamente e quantitativamente sufficienti a soddisfare la domanda di mobilità dei cittadini e i cui costi sono a carico del bilancio delle regioni”, e che dovranno tener conto:
a) dell’integrazione tra le reti di trasporto;
b) del pendolarismo scolastico e lavorativo;
c) della fruibilità dei servizi da parte degli utenti per l’accesso ai vari servizi
amministrativi, socio-sanitari e culturali;
d) delle esigenze di riduzione della congestione del traffico e dell’inquinamento
atmosferico ed acustico.
perché sono questi servizi che l’Ente appaltante deve stabilire e mettere a gara e, di conseguenza, il gestore deve impegnarsi a realizzarli comunque.
Ci eravamo chiesti perché mai la Delibera di Giunta n. 386 del 30.09.2010 che annulla il bando relativo alla gestione dei parcheggi a pagamento è stata limitata al solo servizio di posteggio, visto che anche il capitolato relativo al bando di gara che riguarda il trasporto pubblico potrebbe presentare incongruenze con il redigendo Piano Urbano della Mobilità. La motivazione, infatti, usata per annullare il bando della sosta a pagamento vale anche per il trasporto urbano e cioè il bando va annullato “per non causare una situazione di criticità che inibisca l’attuazione degli obiettivi di mobilità urbana, …, che si configureranno nel P.U.M”.
Anche in questo caso bisognava dare indirizzo al Dirigente competente di provvedere alla predisposizione degli atti tecnico/amministrativi necessari per l’indizione di una nuova gara d’appalto … conforme alle linee strategiche d’intervento che verranno definite nel redigendo Piano Urbano della Mobilità.
Ma su tutti questi argomenti a tutt’oggi, nonostante gli impegni assunti nell’incontro tenutosi più di un mese fa nel Palazzo di Città, non abbiamo ricevuto alcuna risposta.
Tuttavia, apprendiamo dalla stampa che l’ultima riunione dei capigruppo del Consiglio comunale ha dato mandato a Lei Sindaco di individuare un esperto che potesse dare una valutazione sul bando che escludesse i dubbi avanzati, tanto da non discutere nel Consiglio stesso tutte le interrogazioni sull’argomento presentate in tutti questi mesi.
E’ ovvio che tale parere pro veritate da richiedere a professionisti di indubbio valore potrà fugare tutti i dubbi, anche sulle risposte che abbiamo atteso invano soprattutto in tema di applicazione della normativa regionale di settore (L.R. n. 9/2004 e L.R. n.9/2006) e di fissazione dei servizi minimi essenziali.
Per queste ragioni esprimiamo forti preoccupazioni e chiediamo al nostro Sindaco e all’Amministrazione Comunale di riflettere sui cd. servizi minimi, sulle leggi comunitarie nazionali e regionali di settore e su tutte quelle scelte che saranno adottate dal PUM, invitandoli, ancora una volta, a voler ascoltare la voce dei lavoratori.
I Lavoratori della CASAM
I Lavoratori della CASAM