Da sabato 9 febbraio 2013, presso l’Abbazia di S. Michele Arcangelo di Montescaglioso, sarà aperta la mostra intitolata: “ Carnevale, Carnevalone, Carnevalicchio: miti e riti del bosco, ciclo del tempo, fertilità della natura e della terra nel Carnevale di Basilicata”.
Il Carnevale lucano ha origine nella civiltà contadina che ha radicato nel territorio riti e miti tuttora presenti in numerose comunità della Regione. Se i riti arborei del Pollino e della montagna di Gallipoli Cognato narrano i culti della fertilità e danno luogo ad eventi ormai noti e indagati, la tradizione del Carnevale lucano ancora poco conosciuta, è invece legata soprattutto al mito del bosco inteso quale selva oscura e sede della natura selvaggia, incontrollata e da addomesticare ed alle transumanze dai boschi e dai pascoli d’altura a quelli di pianura.
Il Carnevale di Tricarico, Aliano, S. Mauro Forte, Montescaglioso, Lavello, Satriano, Cirigliano, Pietrapertosa, Viggianello e Teana evocano la transumanza, la forza della natura impersonato dall’orso selvaggio uscito delle tenebre della foresta, il ciclo del tempo e delle stagioni agricole, il propiziare la buona annata e la cacciata della vecchia, la sguaiatezza gioiosa dell’arrivo della Primavera che porterà nuovi frutti.
Per sviluppare la conoscenza del sistema ambientale ed il senso di appartenenza al territorio, nell’ambito del progetto Lucos, dedicato al valore delle foreste e sostenuto dal programma strategico Epos 2010-2013, il Centro di educazione ambientale di Montescaglioso ha riprodotto le figure e le maschere tradizionali del Carnevale di Basilicata, mettendo in luce il valore sacro che veniva riconosciuto alla natura.
L’allestimento costituisce il nucleo iniziale di un progetto di un “Museo del Carnevale” che nei prossimi mesi si arricchirà di ulteriori elementi e sezioni dedicate alle tradizioni di altre regioni italiane.