“La politica torni a interessarsi di agricoltura come bene comune e ne trarrà beneficio l’ intero Paese, perché l’ economia reale non puo’ riprendersi se non a partire da questo settore che pur essendo primario offre molti servizi”. E’ questo l’ appello lanciato dalla Fima, Federazione italiana movimenti agricoli, per una “neoagricoltura” dal basso che riscopra valori smarriti e metta al centro nuove funzioni che i consumatori hanno colto prima della classe dirigente.
“Veniamo da anni di sguardo corto sull’ agricoltura – dichiara Saverio De Bonis, coordinatore della Fima – privi di un’ agenda per il settore e di una strategia, ma adesso è giunto il tempo di valutare i benefici di un’ agricoltura sana sui bilanci sanitari, idrogeologici, ambientali e turistici del Paese. Per farlo, qualcuno deve spiegare quanto costa continuare a trascurarla e quanto sia importante il negoziato europeo”.
Raggiungere questi obiettivi è possibile. “La nostra federazione – aggiunge – ha elaborato delle proposte per difendere il reddito degli agricoltori, la legalità nei sistemi di transazione, la politica agricola comunitaria, la politica del credito e quella fiscale, il Ministero degli agricoltori e dei consumatori, la trasparenza nelle informazioni, l’ aggregazione e la promozione dell’ export agricolo, la salute dei consumatori e del territorio, la liberalizzazione dei servizi”.
“Abbiamo rivolto il nostro invito a tutti i leader delle principali coalizioni – conclude il coordinatore Fima – e nei prossimi giorni incontreremo a Palagiano (Ta), nell’ aula consiliare del Comune, i responsabili agricoltura delle varie forze politiche disponibili ad un confronto”.
Questo il calendario: venerdi 15 ore 17,30 Rivoluzione Civile; lunedì 18 ore 17,00 Partito Democratico; mercoledì 20 ore 18,00 Movimento5Stelle.