Sull’ipotesi di utilizzare i giacimenti tra Ferrandina, Salandra e Pisticci come stoccaggio di gas sembra evidente che la realizzazione di un’opera di questa portata, prima ancora che avere una funzione regionale e prima ancora di entrare nel merito della sostenibilità ambientale e della sicurezza delle popolazioni, abbia una funzione strategica nella politica energetica italiana e, in quanto tale, non può non essere considerata come un eventuale ed ulteriore prezzo che la Basilicata pagherebbe in favore della Nazione dopo le estrazioni petrolifere e nonostante l’atteggiamento nordista del governo Berlusconi ormai sempre più ostaggio della Lega.
Come può questa vicenda essere affrontata fuori da una trattativa quanto mai legittima tra la Regione ed il Governo sul tema delle compensazioni che la Basilicata dovrebbe ottenere per il pesante contributo alla bolletta energetica italiana?
Da questo punto di vista, non possiamo essere favorevoli ad una ipotesi di stoccaggio che passi quasi indifferentemente sul piano nazionale come se fosse una questione solo lucana.
E’ appena il caso di ricordare probabilmente occorrerebbe anche riconsiderare tutta la partita delle estrazioni petrolifere, partita per la quale emergono, a distanza di più di un decennio dall’accordo, dati quanto meno da approfondire sull’impatto ambientale e dati sicuramente insufficienti sui vantaggi in termini di impatto occupazionale, sociale e di sviluppo.
Nell’interpretare poi le preoccupazioni delle popolazioni interessate, riteniamo che ogni dubbio sia giustificato in quanto stiamo parlando di un territorio che storicamente ha già pagato un prezzo elevatissimo anche in termini di vite umane se si pensa alla Materit, oltre che di un territorio in cui già forte è il carico inquinante come risultato della presenza di siti industriali e discariche.
Riteniamo infatti che una giusta valutazione ambientale dovrebbe tener conto di tutto il carico inquinante su un territorio e non solo di ogni singola attività impattante.
Questa ultima riflessione apre pertanto una discussione sulla opportunità di rivedere l’impianto regionale di pianificazione energetica e di fare in modo che le dichiarazioni del governatore De Filippo sulla Basilicata come regione delle rinnovabili non restino solo una semplice enunciazione.
Giuseppe Di Sanzo
Segretario provinciale Sinistra ecologia e libertà Matera
Circolo Sel Ferrandina