Il Consigliere regionale del PDL Paolo Castelluccio sollecita lavori urgenti per riaprire al pubblico il lungomare di Metaponto, chiuso al traffico dopo le ultime mareggiate. Di seguito la nota integrale.
“Mare, spiaggia e turismo rappresentano la vera industria del Metapontino, impensabile che la Regione non intervenga per salvaguardarne presente e futuro”. Il consigliere regionale del Pdl, Paolo Castelluccio chiede interventi urgenti per il ripristino del lungomare di Metaponto nuovamente chiuso al traffico dopo le ultime mareggiate. Un problema che si ripresenta con cadenza imbarazzante per le istituzioni regionali e che rischia di mortificare i sacrifici di tanti operatori turistici che continuano -nonostante tutto- ad investire sul territorio. A questo punto si rende indifferibile la realizzazione di soluzioni non più parziali, bensì strutturali. Le barriere soffolte, ossia scogli sottomarini artificiali, sistemate a qualche decina di metri dalla spiaggia, sono una prima, ma non bastevole, soluzione. L’intervento annunciato dal sindaco di Bernalda, Leo Chiruzzi, è limitato solo a un chilometro e mezzo a fronte di almeno il doppio necessari. E i fondi? Il consigliere Castelluccio propone alla giunta regionale l’utilizzo di tutte le royalties dell’acqua che tornano alla Basilicata dalla Puglia della risorsa idrica accumulata ed erogata dagli invasi lucani. Una soluzione che garantirebbe, per l’intero Metapontino, interventi concreti e risolutivi contro le mareggiate e il lento, ma progressivo, arretramento delle spiagge. In ballo c’è un’intera economia che, non solo in estate, vive di turismo ed indotto. L’esponente del Pdl ricorda i tanti annunci, non supportati da interventi concreti, che negli ultimi anni gli assessori regionali che si sono succeduti nei dipartimenti Infrastrutture e Ambiente, hanno propagandato, senza poi realmente mantenere gli impegni.
Riportiamo di seguito l’appello sottoscritto dal senatore del PDL, Cosimo Latronico, insieme all’on. Maurizio Lupi ed altri parlamentari del partito in vista delle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013.
“Abbiamo sempre considerato il lavoro nelle istituzioni come il modo migliore per collaborare alla costruzione del bene comune, portando come contributo la nostra storia, l’educazione ricevuta, le nostre capacità e i valori in cui crediamo. Questo ci ha portati al confronto e all’incontro con altri amici che, pur provenienti da tradizioni diverse, hanno condiviso con noi il cammino. Proprio perché il nostro obiettivo è testimoniare nei fatti una posizione culturale siamo dal 2008 parlamentari del Pdl, partito che ha sempre rispettato, nei programmi e nell’azione, i valori in cui crediamo: la difesa e il sostegno alla famiglia, comunità naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna, la promozione della dignità della persona e la tutela della vita, della libertà economica, educativa e religiosa, della proprietà privata, della dignità del lavoro, la solidarietà e la sussidiarietà”. E’ l’appello sottoscritto dal senatore del Pdl, Cosimo Latronico, insieme all’on. Maurizio Lupi ed altri parlamentari del partito. “Guardando all’esperienza fatta in questi anni, abbiamo visto che su questi principi forti è possibile costruire un consenso più ampio, che va al di là della tradizionale divisione tra chi è cattolico e chi non lo è. Forza Italia prima, il Pdl poi, nell’intuizione del Presidente Berlusconi, sono nati proprio da questo lavoro di sintesi. Per questo crediamo che non ci sia bisogno di un ‘partito dei cattolici’: se l’obiettivo è quello di costruire il bene del Paese tutti possono concorrere. Per promuovere il protagonismo della società e la centralità della persona, occorre lavorare a un progetto politico che abbia chiarezza culturale e possibilità di essere maggioritario. Il lavoro fatto in questi anni ci conforta. Dall’approvazione della legge per il ritorno in Italia dei talenti italiani all’estero ed alla stabilizzazione del 5×1000 (lavoro fatto in comune con gli amici dell’Intergruppo Parlamentare perla Sussidiarietà), allo statuto delle imprese, dall’approvazione dell’Iva per cassa alla difesa della libertà di educazione attraverso la conferma del finanziamento alle scuole paritarie, dalla detrazione del pagamento dell’Imu per i figli a carico, alla battaglia per la esenzione IMU per gli enti non profit, così come tutto il lavoro fatto sul fine vita. Questo significa difendere la libertà e il protagonismo della società ed è quanto di più lontano dai rigurgiti neo-statalisti evocati da De Rita. Per questo fare da stampella a egemonie culturali e politiche che ingesserebbero il mercato del lavoro, che hanno tentazioni stataliste e monopoliste per il sistema educativo e che opererebbero sul piano sociale indebolendo la famiglia e il non profit, ci sembra sbagliato. Sappiamo che il lavoro è tutt’altro che finito. Ci sono delle priorità sulle quali intervenire con riforme chiare, non annacquate da compromessi imposti da alleanze pasticciate”.