L’increscioso sviluppo del Mezzogiorno…perdite di risorse!
Il tentativo di disarcionare il Presidente del Consiglio Berlusconi non è riuscito.
Il Parlamento ha respinto la mozione di sfiducia avanzata dalle opposizioni. Il Governo, così, ha dimostrato, ancora una volta, di avere i numeri per andare avanti e di poter continuare a governare il Paese, come vuole il popolo che lo ha eletto.
Per il Presidente della Regione Basilicata De Filippo la questione discontinuità non è mai stata posta all’ordine del giorno, neppure nel corso del suo secondo mandato, godendo di ampi e consolidati consensi, sia del Centro Sinistra che lo sostiene, che del Centro Destra, all’opposizione.
Da ciò, si evince che tutto procede bene. Che la Basilicata, da regione sottosviluppata e sottoccupata sia entrata a far parte del novero delle regioni più ricche e progredite d’Italia, avendo valorizzate e accresciute le ricchezze possedute; creati nuovi posti di lavoro e superate le criticità infrastrutturali, formalizzate nei piani di sviluppo regionale 94-99 e 2000-2006, che impedivano la crescita economica e sociale, e la libera circolazione sul territorio di merci/viaggiatori provenienti da Sud.
La realtà è ben diversa. Le condizioni di sviluppo, a fronte di ingenti finanziamenti ricevuti e spesi meritando quote di premialità circa £.114 mln (98-99) non hanno prodotto progressi significativi.
Anzi il territorio, fatto ritenere eccellente, ha subìto un forte arretramento, divenendo meno competitivo, più povero e non attrattivo di investimenti. Ha scacciato grandi industrie e fatte sparire numerosissime p.m.i. che davano lavoro, ricchezza e dignità alle popolazioni non solo lucane.
Osservando lo stato di arretratezza di Matera, e il pervicace isolamento risalente al fatidico 1902 attuato con la Legge Zanardelli, è tuttora oggetto di aspre critiche verso i Governi Regionale che si sono susseguiti. Anche l’attuale governatore di lungo corso De Filippo, fa ritenere a Rfi e ai Governi Nazionale che Matera sia collegata alla rete ferroviaria, e il territorio dotato di adeguato sistema di trasporto ferroviario, incurante dello stato dei Comuni avulsi dal proprio Capoluogo di Provincia, e dell’economia della fascia Jonica che si riversa nel tarantino.
Le risorse finanziarie assegnate dall’Ue e dai Governi Nazionale sono andate disperse in mille rivoli per captare solo consensi, delegittimando le giuste aspettative di riscatto delle popolazioni lucane e materane in particolare.
L’insoluta emergenza “isolamento regionale” e le annose criticità del Sistema Basilicata, non sono state affrontate, né iscritte nell’ultimo programma di sviluppo regionale 2007/2013.
Dal Rapporto di Bankitalia si rileva che l’economia lucana è in caduta libera, passata dai segnali di rallentamento del 2007, alla recessione conclamata del 2008 fino alla grave crisi che ha spazzato via 10 mila posti di lavoro nel corso del 2009. “Soltanto nel materano”.
Dallo studio 2009/2010 svolto congiuntamente dall’Unioncamere Basilicata e dall’Istituto Tagliacarne, su “Il ruolo delle infratrutture nello sviluppo economico della Basilicata”, è emersa una stretta correlazione tra carenza di infrastrutture e sviluppo territoriale, che il deficit di infrastrutture frena l’economia interregionale, del Mezzogiorno e del Paese. Penalizza le attività imprenditoriali delle imprese locali, per la carenza d’infrastrutture, costrette a sostenere maggiori costi, per approvvigionarsi di materie prime e per l’immissione di merci sul mercato globale; gli imprenditori materani, sprovvisti di collegamenti viari e ferroviario pagano un ulteriore dazio.
Le grandi opere soltanto stradali, programmate per la Provincia di Potenza, per attingere ai fondi del Fas, sono state bocciate dal Ministro Matteoli per impatto ambientale o per scarsa valenza strategica, ignorando che i fondi pubblici sono soldi dei cittadini contribuenti da impiegare al meglio, realizzando grandi opere sostenibili, prioritarie e strategiche per lo sviluppo interregionale Basilicata-Puglia, e a beneficio allargato alle Regioni Calabria, Sicilia e al Paese.
Si prenda atto e si condividano subito le decisioni assunte dal Governo Prodi e Rfi nel Protocollo d’Intesa sottoscritto a Roma il 25.06.2007, emendando il Dapef in discussione e iscrivendo la nuova Linea FS Metaponto-Matera-Altamura-Bari nel PO Fesr Basilicata 2007/2013, dimostrando fattivamente di qualificare la spesa pubblica al Governo Berlusconi e al Ministro Fitto, utilizzando i fondi Comunitari e del Fas per il rilancio delle Regioni Meridionali e per l’attuazione della Politica di Coesione del Mezzogiorno e del Paese.
Movimento per lo Sviluppo Territoriale Città dei Sassi
Rolando Giampietro
Pier Luigi Saracino.