La campagna elettorale per le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio si gioca anche sul campo della cultura e la sfida a distanza si è svolta nel tardo pomeriggio a Matera con due presentazioni quasi in contemporanea: il centro-sinistra ha riportato a Matera il leader Massimo D’Alema per un colloquio programmato al Palace hotel con il giornalista Peppino Caldarola sul suo ultimo libro “Controcorrente. Intervista sulla sinistra al tempo dell’antipolitica” mentre all’hotel San Domenico Marcello Veneziani ha affermato i valori del centro-destra contenuti nel suo ultimo lavoro “Dio, patria e famiglia, oltre il declino.
E così mentre nella gremita sala convegni del Palace hotel si ritrovava lo stato maggiore del Partito Democratico della provincia di Matera con i candidati Antezza, Bubbico e Chiurazzi in prima fila pronti ad accogliere il “verbo” di D’Alema, al San Domenico il giornalista del Tgr Basilicata Oreste Lopomo moderava tra pochi intimi un incontro con la presenza di Corrado Danzi, che corre con La Destra di Storace per il Senato, Vincenzo Ruggiero, ex esponente dell’UDC e ora in forza alla Destra nonchè presidente onorario dell’associazione Rondinelli, promotrice dell’evento culturale. L’incontro che ha suscitato maggiore interesse da parte del pubblico è stato quello del Palace con la presenza dell’onorevole D’Alema, sollecitato in apertura ad esprimere un giudizio “politico” sulle dimissioni di Papa Benedetto XVI. “Credo che questa scelta sia coerente con gli avvenimenti che hanno interessato la Chiesa negli ultimi anni. Papa Ratzinger non è stato un teologo innovatore ma ha sempre operato con intelligenza tra fede e razionalità e credo che le dimissioni possono considerarsi un gesto di responsabilità. Evidentemente la crisi non investe solo la politica. Si apre quindi la strada ad un uomo più forte, dopo le vicende che hanno condizionato la credibilità della Chiesa, in particolare i casi di pedofilia registrati in America e i conflitti di potere denunciati da Wikileaks. Le dimissioni a mio avviso sono un passo indietro del Papa al fine di trovare la soluzione migliore e dare una connotazione moderna alla Chiesa Cattolica. Voglio ricordare che la politica non ha bisogno di una Chiesa invadente, che insegue il mito di un partito unico dei cattolici. Abbiamo invece bisogno di una Chiesa che rappresenta l’elemento di coesione della società italiana. L’Italia è un Paese che sconta le divisioni del passato e la Chiesa si è rivelata un fattore di coesione dell’unità morale. Pertanto credo che la Chiesa non debba arroccarsi su posizioni conservatrici rispetto al tema dell’eutanasia piuttosto che della legge 40, perchè altrimenti si pone in posizioni contraddittorie che stridono con gli stessi valori su cui si fondano principi cristiani, come la dignità della persona. Mi riferisco evidentemente alla fecondazione assistita e al diritto della donna di concepire un figlio sano e non già malato tenuto conto che in Italia è in vigore la legge sull’aborto”.
La seconda domanda di Caldarola è dedicata all’antipolitica e al rischio di ritrovare in Parlamento dei candidati che inseguono questa “cultura”. Cosa ne pensa D’Alema?
“Per comprendere l’antipolitica di oggi occorre partire da lontano e precisamente dal giorno in cui Berlusconi ha deciso di candidarsi a premier del Paese. Dichiarata la morte della Repubblica dei partiti Berlusconi ha illuso gli italiani che si potesse affermare una Repubblica basata sull’economia ma è evidente che in una società concepita sul denaro solo i più ricchi sarebbero stati favoriti. Abbiamo assistito anche a fenomeni speculativi abberranti e alla svalutazione del lavoro inteso come diritto di tutti i cittadini. Anche certa sinistra si è fatta incantare da questa nuova concezione della società e i risultati sono stati devastanti. Berlusconi ha sempre sostenuto che i partiti non servono ma io credo invece che se non riusciremo a liberarci da questa ideologia l’Italia non potrà mai ripartire. Noi siamo convinti che lo Stato deve guidare l’economia e per Stato intendiamo il bene comune. Per rispondere alla sua domanda è evidente che l’antipolitica è la negazione del bene comune”.
A D’Alema si chiede di spiegare come mai in campagna elettorale si preferisce parlare delle tasse invece di occuparsi del lavoro, del rilancio del Sud e di un Nord sempre più in difficoltà. E D’Alema punta nuovamente il dito contro Berlusconi. “E’ inutile negare che in questi giorni la campagna elettorale fa emergere una grande confusione. Dopo le primarie c’era una grande prospettiva di governo per il centro-sinistra con il Partito Democratico pronto a recitare un ruolo predominante mentre dall’altra c’era il vuoto. E dopo aver assistito alla frantumazione di tutte le forze di centro destra Berlusconi è ritornato alla carica costruendo un accrocchio. Alfano è il candidato premier del PDL ma nessuno lo ha visto e lo stesso Berlusconi come Ministro dell’Economia è una proposta che fa ridere. Ma Berlusconi lo capisco, è alla sua ultima sfida e la sta affrontando con un dinamismo ammirevole. Mi preoccupano invece coloro che gli stanno dietro, perchè Berlusconi è contro lo Stato, rifiuta le regole e parla ad un Paese disperato, in cui si vendono appena 5 milioni di copie di giornali su 44 milioni di abitanti e che si fa incantare dalla proposta di restituire in contanti i soldi dell’IMU. Un messaggio volgare che sposta però del 2% i consensi dalla sua parte. Nei grandi partiti popolari una cosa del genere non sarebbe mai avvenuta. E’ vero che abbiamo avuto Lauro ma il ritorno del Laurismo è indecente per Paese come l’Italia. Berlusconi nel ’94 prometteva un milione di posti di lavoro e la riduzione della pressione fiscale . Oggi dopo quasi vent’anni ci sono 700 mila posti di lavoro in meno e la pressione fiscale è aumentata dal 41 al 44%. C’è comunque chi non si fida di questo Stato perchè la qualità dei servizi è bassa e ci sono episodi di corruzione ma l’antipolitica è peggio e voglio ricordare che il Berlusconismo ha determinato anche scandali come quello di Fiorito.”
L’esito del voto fa presupporre una possibile alleanza con Monti per governare il Paese. D’Alema è favorevole a questa intesa e come riuscirà questa ipotesi se oggi il centro-sinistra è alleato con Vendola? “Voglio dire innanzitutto che per governare il Paese nei prossimi anni il PD è chiamato a vincere con una percentuale molto alta. Lo dico perchè c’è da una parte c’è la coalizione di Monti che punta a destabilizzare il PD e dall’altra c’è Ingroia che vuole entrare in Parlamento per condizionare la nostra azione di governo. E poi chi non mi pare che Vendola sia un cosacco o uno che in Puglia abbia ordinato l’occupazione delle terre. Voglio dire piuttosto che c’è chi considera il PD come un soprammobile da spostare verso il centro o più a sinistra ma noi siamo una forza di governo importante e possiamo stringere anche un accordo anche con Monti, a patto che il PD rappresenti la forza più grande del Paese.”
L’ultima battuta riguarda la strategia che ha portato Bersani a guidare la coalizione di centro-sinistra, una scelta scaturita naturalmente dalla volontà di D’Alema. E il vecchio leader ricorda alcuni passaggi chiave della storia politica interna al partito nato dalle ceneri del Partito Comunista: “Ricordo che nel 2001 ci fu l’elezione di Fassino a segretario dei DS, in quella occasione anche Bersani presentò la sua candidatura ma io gli chiesi di rinunciare. Nel 2006 fu Veltroni a sfidare Berlusconi e per la seconda volta Bersani mi propose di valutare anche la sua candidatura. Per la seconda volta gli ho chiesto di farsi da parte. Adesso è tornato alla carica e mi ha detto che si presentava anche contro la mia volontà: devo dire che Bersani non sarà seduttivo, il suo messaggio non sarà convincente ma questa volta ho puntato su di lui perchè ha una personalità più inclusiva, meno urtante e divisiva della mia. Così lui ha il dovere di preoccuparsi del suo carattere e io potrò dargli una mano senza preoccuparmi del mio. L’importante è comprendere che il PD dovrà diventare una forza di maggioranza e per farlo ma la Grecia è vicina e non ci possiamo permettere il rischio di non pagare gli stipendi e le pensioni. E’ questo il rischio che si corre alle prossime elezioni e quindi è opportuno invitare tutti a votare per il Partito Democratico. Se si vota Berlusconi o Grillo il Paese va a picco.”
E chi vota Monti? “Monti è stato votato da Berlusconi nel 1994 per svolgere il ruolo di commissario europeo, poi è stato chiamato da Napolitano per guidare un governo tecnico in grado di risanare i conti pubblici ma adesso è giunto il momento di lasciare spazio alle politiche proposte dal PD per far ripartire il Paese. In questa campagna elettorale sono emerse tre posizioni diverse: una è quella di Grillo e di Berlusconi, che cavalcano un popolismo antieuropeo, un’altra è quella di Maroni, che pensa di battere moneta lombarda per la Padania e un’altra ancora è quella di Monti, che si configura come un europeismo ubbidiente. Ne abbiamo avuto prova in occasione del primo bilancio europeo, che ha tagliato 14 miliardi di investimenti sull’innovazione. Noi siamo a favore dell’Europa ma l’Italia in Europa deve contare di più”.
D’Alema lancia quindi un messaggio a coloro che odiano la politica. “Ho incontrato una signora al mercato che mi ha detto chiaramente di aver portato il Paese in rovina, poi scopro che la signora ha votato Berlusconi e io rispondo che è stata proprio lei a rovinare il Paese. C’è chi considera la politica il male e la società civile il bene. C’è chi crede che la Magistratura sia depositaria della verità assoluta e allora che giudizio dobbiamo dare dei pm che entrano in politica?”
Michele Capolupo
Le fotogallery delle presentazioni dei libri di Massimo D’Alema e Marcello Veneziani
Mi dispiace che da Veneziani ci fossero 20 persone. Mi dispiace per quelle 20 persone.
Mi dispiace anche che da D’Alema metà platea fosse formata dai politici del PD, come Bergantino, Adduce, Antezza, Cotugno, Garbellano, Santochirico, Bubbico, Chiurazzi, D’Andrea, D’Alessandro, Ziccardi, Bona, Speranza, Braia…
Mi dispiace per l’altra metà della platea.
mamma mia che ribrezzo queste foto..quanto siete carucci tutti belli tirati in prima fila…d’alema, dinosauro comunista, uno degli uomini + inutili di questo paese, da 30 anni in parlamento e si è venduto con gli amichetti suoi pian piano, pezzo dopo pezzo la nostra Italia e la nostra terra.
Ma cosa dici? Ma sciacquati la bocca prima di parlare di D’Alema. Sei sempre qui a criticare, l’arte meglio riuscita di chi dalla mattina alla sera non sa far altro. Ma smettetela per favore, tu e i tuoi amichetti. Mettetevi alla prova voi e vediamo cosa riuscite a fare di buono.
che caxxo dici damiano?? sono sempre qui a criticare??? a chi devo dar conto a te?? 6 del PD?? non mi interessa..ti hanno dato il posto?? meglio per te ma stai zitto se dico verità che non sai xkè gente come te ha solo i paraocchi e vede non più lontano del suo c… e del suo naso. saluti.
Voi politici immaginate se al posto di un libro vi sfidaste con una pistola in pugno quanta gente sarebbe accorsa nel vedervi appunto sfidare…….pensateci bene la prossima volta
Che bella cordata sempre uniti uno vicino all’altro solidali e compatti per non perdere posizioni .
Tanto le posizioni le hanno fatto perdere a noi . Che schifo! Guai peggiori a chi li voterà Andate a lavorare una buona volta perché non lo avete mai fatto. Il lavoro datelo a chi ha bisogno.
Se avete un briciolo di dignità, ora basta a mangiare alla menna della vacca.
Siamo stufi delle pagliacciate .Non votarli è l’unico modo per cacciarli . Tanto avranno di che mangiare e non morire di fame come si meriterebbero.
BRAVO, TU SI CHE SEI MATERANO, HO VISTO TANTE BELLE FACCE DI ME…….RD…..A ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO. PERO’ NON SI SONO CHIESTI LE PAROLE CHE DICE IN COPERTINA, ”’DIO, PATRIA E FAMIGLIA”. PRESENTATO ANCHE DAL NOSTRO D’ALEMA, ORIGINALE LUCANO. SANNO SOLO PRESENTARE FARE QUESTE BELLE COSE. DI QUELLE PAROLE LI ANNO SOLO LETTE,SE FACESSERO QUALCOSA PER LE FAMIGLIE, GLI AVREMMO PURE APPLAUDITI, LORO CON QUELLE BELLE PAROLE INSIEME AD ALTRI POLITICI, MANDANDO LA NOSTRA REGIONE A ROTOLI. E NON PENSARE ALLE FAMIGLI CHE STANNO SENZA LAVORO,SECONDO ME E UN LIBRO BUGIARDO. VOTIAMOLI A QUESTE PERSONE SENSIBILI.
eh….diglielo a quel damiano più su che mi attacca perchè ho non ho osato parole benevole per don chisciotte D’Alema…e che mi devo sciacquare la bocca….vorrei tanto conoscerti damiano…ma i tipi come te si nascondono e scappano come lepri….
NON HANNO FATTO PUBBLICITA’ PER D’ALEMA , AVREBBE AVUTO ACCOGLIENZA DEGNA DI QUEL CONIGLIO DI MONTI ,NON PER NIENTE PRIMA DELLE DIMISSIONI DEL PREMIER ERANO TUTTI CON MONTI,IN QUANTO ALLA SUA PLATEA MATERANA,SOLO SANGUISUGHE,IPOCRITI E LECCHINI DI COMODO.CON QUESTI ELEMENTI NESSUNA SPERANZA DI FERMARE IL DECLINO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!