Marco Quintano, “head of music” di Radio Radiosa ripercorre la prima puntata della 63ma edizione del Festival di Sanremo per la rubrica “SassiLive chiama Sanremo”.
Maurizio Crozza: “Chiunque vinca non conta una mazza”. Il Festival di Fabio Fazio, tra similitudini, polemiche, politica, parodie e poca musica.
Siamo stati abituati allo scandalo, ai fuoriscena, alle attese per qualcosa che debba indubbiamente succedere su un palcoscenico così importante come quello dell’Ariston di Sanremo.
In effetti gli italiani incollati al piccolo schermo, poco interessati alle proposte musicali, non sono stati delusi da quello che lo stesso Maurizio Crozza ha definito “osservazione della realtà”: un Paese ingestibile e difficile da controllare.
La sessantatreesima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo si inaugura con un fiume in piena di polemiche legate tristemente e ancora una volta alla scena politica/sociale italiana.
Le domande sorgono spontanee: serve davvero un rappresentate della satira pungente all’italiana per portare più ascolti ad un Festival ormai diventato vecchio e senza più idee? Gli autori e la direzione artistica, hanno ancora interesse a portare in scena musica che faccia parlare ed emozionare?
Con l’avvio deludente della 63^ Edizione condotta da un impacciato e forse fin troppo emozionato Fabio Fazio non si possono che confermare le ipotesi.
Sono sincero se affermo che le mie personali aspettative non erano delle migliori già da qualche giorno. Avrei voluto un FESTIVAL DELLA CANZONE ITALIANA che potesse in qualche modo smentirmi, lasciarmi senza parole, farmi ricredere che qualcosa di buono nella family artistica e dirigenziale della gara canora ci fosse ancora. Ma purtroppo di canoro c’è rimasto davvero ben poco.
Entriamo nel vivo del nuovo Festival. Come già detto la troppa parodia e politica è stata colmata dalla presenza del nuovo regolamento che prevede quest’anno l’esibizione di 2 brani cantati dal vivo da ogni singolo artista. Scelta artistica, quest’anno, che non condivido a pieni voti a mio giudizio per via “dell’effetto confusione” da parte di chi ascolta e chi andrà a votare ogni singola preferenza. L’ascoltatore potrebbe non entrare subito in “confidenza” con l’inedito presentato, portando la mente a dover scegliere tra due canzoni inedite che potrebbero piacere in alcuni casi entrambe. Ma come tutte le novità, accetto di buon grado la scelta della direzione artistica.
Giudizio negativo anche sulla scenografia che per la prima volta nella storia dello show televisivo vede una donna, Francesca Montinaro. Il tocco barocco ideato dai fratelli Bibbiena, a mio avviso non sposa bene con il target della kermesse musicale. Orchestra che quest’anno si allontana dagli artisti in scena, posizionata sospesa sui fondali del palcoscenico. Effetto molto coreografico, ma poco legato all’affiatamento necessario tra musicisti e artisti durante le esibizioni. Da segnalare la progressiva eliminazione, ormai anno dopo anno, del simbolo della città di Sanremo: i fiori on stage. Davvero un gran peccato. Nel complesso, da ammirare la creatività della Montinaro nello scegliere macchine teatrali motorizzate che permetteranno giochi scenici sempre diversi.
VALUTAZIONI – Prima serata (12/02/2013)
MAURIZIO CROZZA: Un comico dei più apprezzati e amati del pubblico televisivo, che nonostante l’imbarazzante ma prevedibile interruzione dovuta alle urla in sala dei soliti pochi, ha condotto con imparzialità la sua satira politica denunciando la realtà in vista delle prossime elezioni amministrative di fine mese. Un uomo di cultura che delude il sottoscritto sulla frase: “Chiunque vinca non conta una mazza”, paragonando il vincitore di un Festival di Sanremo alla vittoria di un politico in campagna elettorale. Certo della buona fede del Sig. Crozza, il paragone mi è sembrato piuttosto superfluo ed offensivo inserito in contesto di gara canora in cui Artisti, giuria e pubblico sovrano al televoto mettono in gioco quella che è la passione per la quale Sanremo dovrebbe (usando purtroppo il condizionale) esistere ancora: La Musica.
I 40/50 minuti dedicati alla satira politica di Crozza, hanno leggermente appesantito tra varie gag e imitazioni, un festival che fino a quel momento stava proseguendo per il verso giusto.
NON INDISPENSABILE – VOTO: 7
FABIO FAZIO: Grandissimo artista, giornalista, conduttore televisivo che per certi è sembrato piuttosto impacciato e impreciso. Avrà giocato l’emozione e la tensione della prima serata? Può darsi. Un grazie doveroso lo dovrà anche alla sua immancabile “compagna di viaggio” che ha saputo sorreggerlo nei momenti più disperati. Ma forse è davvero presto per affrettare un giudizio complessivo. Attenderò le prossime serate, sperando in una ripresa decisa dello storico volto di “Che tempo che fa”.
FIDUCIOSO – VOTO: 6
LUCIANA LITTIZZETTO: Ha mantenuto tutte le aspettative dei suoi fan. Impacciata, stridente, carismatica e soprattutto senza peli sulla lingua. Ha voluto “impostare” il Suo Festival di Sanremo con carattere e in pieno stile Littizzetto. Sostegno e spalla quasi perfetta per Fabio Fazio, Littizzetto in prima serata è promossa a pieni voti. Brava.
PROMOSSA – VOTO: 9
• RADIO RADIOSA – VALUTAZIONI ESIBIZIONI CAMPIONI IN GARA
Prima serata (12/02/2013)
Tutte i giudizi sono stati attribuiti valutando le potenzialità di ogni singola canzone inserita in un contesto di programmazione su radio di flusso.
MARCO MENGONI: 6,5
RAPHAEL GUALAZZI: 7
DANIELE SILVESTRI: 6,5
SIMONA MOLINARI & PETER CINCOTTI: 6
MARTA SUI TUBI: 5,5
MARIA NAZIONALE: 5,5
CHIARA GALIAZZO: 6,5
Pagina a cura di di Marco Quintano, head of music di Radio Radiosa
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