OPERAZIONE DI VIGILANZA PER IL CONTRASTO AL LAVORO NERO E AL SOMMERSO E PER LA SICUREZZA DEI LAVORATORI SUI LUOGHI DI LAVORO NEL SETTORE DEL MOBILE IMOBOTTITO DEL TERRITORIO DI MATERA
Il Direttore della Direzione Provinciale del Lavoro di Matera informa che, dal 29 novembre al 3 dicembre, nell’ambito di un programma interregionale di contrasto al lavoro nero e irregolare nonché per tutela e la sicurezza dei luoghi di lavoro nel particolare settore del mobile imbottito è stata condotta una operazione che ha interessato gli opifici della zona industriale di Matera.
Nell’operazione, condotta dagli ispettori amministrativi e tecnici e dai Carabinieri del Nucleo Ispettivo Lavoro in servizio presso la Direzione del lavoro di Matera, con la collaborazione degli ispettori tecnici della Direzione del Lavoro di Potenza e dei Carabinieri sia del Comando Provinciale di Matera sia del Nucleo Operativo del Gruppo Tutela Lavoro di Napoli, sono stati controllati 22 opifici, tra i quali 19 appartenenti a cittadini di nazionalità cinese che lavorano prevalentemente su commesse di rilevanti imprese locali operanti nel settore del mobile imbottito.
Sono stati intervistati 180 lavoratori di cui 165 di nazionalità cinese tutti trovati in posizioni irregolare: 11 addirittura “in nero”, (oltre ad un italiano) e uno clandestino. Per questo ultimo si è avviata la procedura di espulsione.
Nei casi più gravi di due imprese, una italiana e una cinese, che utilizzavano manodopera “in nero” in misura superiore del 20% alla manodopera regolarmente occupata, gli organi di vigilanza hanno emesso provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale.
Complessivamente sono state irrogate sanzioni amministrative per un importo di euro 159.075, di cui euro 132.625 quali maxisanzioni per lavoro nero ed euro 20.700 per infedeli registrazioni sul libro unico lavoro (numero delle ore registrate inferiore alle ore effettivamente lavorate); sono state sanzionate, altresì, violazioni per irregolarità in materia di rapporti di lavoro per euro 2.750.
Nel corso dei controlli per dieci imprese cinesi e due italiane, per lo più di recente costituzione, sono stati riscontrati in ben dodici casi di evasione parziale dell’obbligo di versamento dei contributi previdenziali per euro 415.000 a cui vanni sommati i premi assicurativi non versati per retribuzioni non denunciate (c.d. “lavoro grigio”). È emerso anche il preoccupante fenomeno di denunce previdenziali presentate regolarmente a cui non è seguito il corrispondente versamento di contributi in totale danno dei lavoratori e degli istituti assicuratori e previdenziali.
I controlli in tema di sicurezza e igiene dei luoghi di lavoro, su specifica delega della Procura della Repubblica di Matera, hanno riguardato dieci aziende, sette cinesi e tre italiane, e sono esitati, nel caso più grave di un opificio cinese, in un sequestro penale preventivo, convalidato dal G.I.P. di Matera, per plurime e gravi violazioni in materia di sicurezza, al fine di garantire l’incolumità dei lavoratori.
In più, sono state rilevate in altre stabilimenti l’uso di soppalchi metallici poggiati su tubazioni del tutto insufficienti a sopportare il peso di ben sei postazioni di lavoro complete di macchine per cucire; sono state rilevate l’omessa verifica di estintori antincendio, in una impresa cinese, i piani di lavoro mobili, dotati di marcatura CE, presentavano diverse parti non funzionanti o manomesse e non risultava la relativa certificazione di conformità; impianti elettrici non a norma o senza adeguata manutenzione; uso di macchine per cucire a filo alimentate elettricamente e prive delle protezioni per i lavoratori; uscite d’emergenza ingombrate da materiale infiammabile. Ancora sono state riscontrate condizioni ambientali di lavoro insalubri e servizi igienici in uso ai dipendenti inadeguati, omessa nomina del medico competente per la sorveglianza sanitaria, mancata effettuazione delle visite mediche preventive e periodiche ai lavoratori; omesso svolgimento di formazione per i lavoratori in materia di sicurezza e carente o, comunque non adeguata; carenza del documento di valutazione dei rischi (D.V.R.); i lavoratori privi dei dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti, calzature) o omissione della vigilanza sul loro uso.
Specificatamente per tali violazioni in materia di sicurezza e igiene sul lavoro, come prestito dalla normativa sono state impartite 41 prescrizioni volte a sollecitare i necessari rimedi e elevati nei casi più gravi contravvenzioni per euro 125.000.
DISTRETTO DEL MOBILE IMBOTTITO CONVOCA SEDUDA STRAORDINARIA DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DOPO LA CHIUSURA DI DUE AZIENDE CHE IMPIEGAVANO LAVORATORI IN NERO.
In relazione alle notizie di stampa diffuse questa mattina relative alle attività di vigilanza nel settore del mobile imbottito di Matera, che ha portato al controllo di dieci aziende attive nel mobile imbottito e alla successiva chiusura di due salottifici, uno gestito da un imprenditore cinese e un altro da un imprenditore locale, il Presidente del Comitato di Distretto del Mobile Imbottito di Matera e Montescaglioso Tito Di Maggio annuncia di aver già informato la Prefettura d Matera e la competente Direzione Provinciale del Lavoro che tale tema sarà oggetto del Consiglio Direttivo del Comitato di Distretto, convocato in via straordinaria il prossimo 29 dicembre, alle ore 10.30.
Tale iniziativa è stata concordata in un ufficio di presidenza, d’intesa con i Vice-Presidenti Cosimo Muscaridola e Michele Andriulli.
“E’ nostro interesse – dichiara Di Maggio – chiarire la reale portata della vicenda, perché se da un lato salutiamo con incondizionato favore l’azione repressiva finalizzata alla lotta al sommerso, dall’altro riteniamo altrettanto doveroso denunciare una sistematica azione di criminalizzazione di un intero tessuto produttivo e di una intera comunità cittadina, che ha sempre lavorato e continuerà a farlo nel rispetto delle regole.
Non è un caso, infatti, che le diverse diffide elevate e le relative sanzioni comminate hanno rappresentato, in diversi casi, solo legittime censure di violazioni amministrative”.
DENUNCIATO IL LAVORO NERO: IL PLAUSO DEI SINDACATI
Le organizzazioni sindacali Feneal – Uil , Filca-Cisl e Fillea-Cgil plaudono al lavoro condotto su dodici imprese del mobile imbottito di Matera dai nuclei ispettivi dei Carabinieri di Matera, Potenza e Napoli, alla luce delle violazioni in materia di evasione contributiva e di sicurezza sui luoghi di lavoro rese note dalla Direzione Provinciale di Matera.
“La crisi economica – affermano i segretari provinciali delle tre sigle sindacali – ha marginalizzato le imprese sane e gli imprenditori onesti, lasciando spazio solo a chi riesce a tenere il passo con il riscorso a fenomeni di grave irregolarità”. “Se si vuole preservare l’economia locale – proseguono – occorre che sindacati, imprenditori, direzione provinciale del lavoro, forze dell’ordine e società civile continuino a fare fronte comune contro elementi che rischiano di minare la qualità e l’integrità di un tessuto imprenditoriale dal quale il territorio materano attende risposte in termini di ripresa economica”.
Si auspica che tale iniziativa non sia sporadica ma si istituzionalizzi con l’obiettivo di continuo monitoraggio.