Davvero denso di appuntamenti il calendario che vede la Coldiretti a livello nazionale e regionale incontrare i leader degli schieramenti che si confronteranno nella prossima tornata elettorale, incontri che si tengono anche in videoconferenza con le sedi territoriali e che possono essere seguiti dai cittadini sul sito internet http://www.coldiretti.it/.
La Coldiretti di Basilicata vuole ricordare a tutti i contendenti della politica lucana il documento “L’Italia che vogliamo”, presentato al Forum internazionale dell’agroalimentare di Cernobbio.
I dieci punti del documento si attagliano più che mai alla nostra Regione, territorio ricco di risorse ma attraversato da contraddizioni in termini di povertà, di emigrazione e di sviluppo economico e sociale. È notizia di ieri la presentazione dei risultati del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni, e il dato che colpisce subito è che, al 9 ottobre 2011, i lucani residenti in Basilicata erano 578.036 unità, con un decremento del 3,3% rispetto al 2001. Da considerare poi che tale decremento è anche in parte compensato dall’aumento della popolazione straniera, più che triplicata nell’ultimo decennio, passando dalle 3.416 alle 12.928 unità.
Per la prima volta però si ritrova, nei programmi dei diversi partiti, una riconsiderazione del ruolo e delle potenzialità dell’agricoltura, non vista più come un problema ma come un’opportunità per la crescita sostenibile del Paese. Il settore primario promuove infatti un nuovo modello di sviluppo basato sulla piccola e media impresa, sul prodotto fortemente legato al territorio, distinguibile in quanto riunisce in sé tutti i punti di forza del Paese come il paesaggio, l’innovazione e la creatività, come valore aggiunto a prodotti e servizi.
Il documento “L’Italia che vogliamo”, consultabile integralmente sul sito www.coldiretti.it, nasce dall’esigenza di un governo globale di beni comuni come il cibo, contro gli effetti di una globalizzazione senza regole, e chiede di portare pienamente il nostro Paese in Europa, con l’etica che deve traguardare insieme alla politica anche le forze sociali e tutti i cittadini.
Tanti i temi che i leader politici sono stati chiamati ad affrontare: piano strategico per aumentare del 10%, entro 5 anni, la copertura del fabbisogno alimentare nazionale anche con politiche di salvaguardia del suolo agricolo e delle risorse naturali, sostegno alimentare delle fasce di popolazione a rischio povertà, lotta alla burocrazia, Europa, sud, lavoro e giovani, difesa del Made in Italy con l’etichettatura obbligatoria degli alimenti, divieto alla coltivazione di Ogm, lotta alle frodi e creazione di un marchio 100% Italia, disincentivi a tutte le forme di delocalizzazione e sostegno alla filiera corta come i mercati degli agricoltori, accesso al credito, Imu e una fiscalità più equa, che differenzi sostanzialmente la tassazione del bene terra e dei fabbricati annessi tra chi li usa come strumento di lavoro rispetto a forme di rendita o hobbismo.
“La Coldiretti di Basilicata sosterrà quei candidati che si sono impegnati e si impegneranno a realizzare il nostro modello di sviluppo che va oltre l’agroalimentare, in una idea di sviluppo del Paese e della nostra Regione tracciati nei dieci punti del documento”, ha affermato il Presidente Regionale della Coldiretti di Basilicata Piergiorgio Quarto.
“La crescita deve essere sostenibile ed il PIL deve rappresentare soltanto uno strumento, non il metro di giudizio del benessere della nostra popolazione. Esistono beni difficilmente misurabili in termini economici ma fondamentali per la stabilità e la coesione sociale: famiglia, salute, formazione, sussidiarietà e solidarietà, condizioni di lavoro dignitose, una soglia di reddito equa per tutti. Alla politica chiediamo quella lungimiranza necessaria a ripensare lo sviluppo territoriale in termini di sostenibilità, etica del lavoro e coesione sociale”.
Feb 14