Un gruppo di residenti degli antichi Rioni Sassi ha invitato i giornalisti nel palazzo delle buone pratiche, immobile sottratto negli anni ottanta alla mafia a pochi metri da Piazza San Pietro Caveoso, per annunciare le motivazioni della protesta annunciata contro il presepe vivente che si svolgerà nei Sassi di Matera il 28 e il 29 dicembre 2010. In conferenza stampa Pio Acito, Nancy Porsia, Nadia Casamassima e Andrea Santantonio, pronti a spiegare le motivazioni alla base di quella che si preannuncia una colorata protesta che garantirà comunque la sicurezza di tutti le comparse in arrivo per l’80% dalle Pro Loco dei paesi lucani e della vicina Puglia. “Cittadini non pupi” e “Non siamo un presepe”: questi i due striscioni che sono stati appesi ai muri del palazzo che ospita la sede di Legambiente, scelta per la conferenza stampa solo per motivazioni logistiche. In realtà a manifestare contro quella che si ritiene una fiction piuttosto che una rappresentazione religiosa della natività sono tutti i cittadini residenti negli antichi rioni Sassi che non hanno condiviso la decisione calata dall’alto, in questo caso dalla Regione Basilicata, di organizzare un evento che secondo le intenzioni dovrebbe garantire una maggiore presenza di turisti nelle giornate indicate. Non sappiamo nemmeno qual è la cifra esatta che è stata spesa per questo presepe vivente, c’è chi dice 140mila, chi invece dice 30 mila, in realtà i giornalisti che lo hanno chiesto agli amministratori regionali non hanno ottenuto risposta. Ma non è questo il punto. Noi riteniamo che questi soldi pubblici sono stati spesi male e per dimostrarlo sarà distribuito alle comparse un questionario che abbiamo definito “scorretto” perché chiediamo di indicare cosa avrebbero fatto i cittadini se avessero avuto la possibilità di destinare questi soldi ad altre iniziative socialmente utili alla collettività. La nostra protesta non è rivolta naturalmente agli ospiti che arriveranno in questi due giorni a Matera, loro sono sempre i benvenuti. Noi ci rivolgiamo agli amministratori che hanno deciso di autorizzare un evento del genere, che non produce sicuramente un maggiore ritorno di turisti in quanto nel periodo natalizio i flussi più alti di visitatori ci sono sempre stati. Per rendere ancora più efficace la nostra protesta appenderemo ai balconi dei lenzuoli con un nodo, questo nodo si potrà sciogliere o stringere ancora di più e sarà l’amministrazione comunale a decidere in tal senso. Invitiamo anche i cittadini che non risiedono nei Sassi a partecipare attivamente a questa protesta, se credono naturalmente nell’idea che noi abbiamo degli antichi rioni. Secondo noi i Sassi non sono un presepe per i pupi. I Sassi hanno dignità perché ci sono i cittadini mentre il Comune si preoccupa solamente di favorire gli alberghi e i bed and breakfast. Il presepe vivente per quanto ci riguarda è solo una fiction che non produce un reale ritorno economico per la nostra città mentre l’amministrazione pensa che il presepe rappresenta una grande occasione per promuovere il nostro territorio. Del resto anche i commercianti dei Sassi si sono lamentati perché non ci sono state iniziative da parte del Comune per il periodo natalizio. A che serve quindi organizzare un presepe vivente per poche ore se negli altri giorni dell’anno i Sassi restano senza servizi. Per tutte queste ragioni protesteremo per far sentire la nostra voce e chiedere all’amministrazione di organizzare un incontro pubblico nel quale condividere insieme le strategie per garantire un reale sviluppo economico e sociale dei nostri amati Sassi”.
Michele Capolupo
la fotogallery sulla conferenza stampa promossa dai residenti dei Sassi contrari al presepe vivente
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Certo che quelli di Legambiente pur di riempire le loro giornate e farsi un pò di pubblicità si attaccherebbero persino al fumo della pipa….PESANTI come pochi