Egidio Digilio, candidato FLI alla Camera, annuncia lo stop alla gara dei soliti noti agli incarichi pubblici del Paese e in regione. Di seguito la nota integrale.
Forse il governo Monti, che va ricordato, è ancora operativo e nel pieno delle funzioni, riuscirà ad assestare un colpo mortale alla rete di potere regionale se riuscirà ad approvare nei prossimi giorni il decreto legislativo sull’incompatibilita’ e l’inconferibilita’.
Il testo presentato nell’ultima seduta del CdM del 15 scorso è proprio quel duro colpo che ci attendiamo: ”Coloro che nei due anni precedenti siano stati componenti della giunta o del consiglio della regione che conferisce l’incarico”, o che ”nell’anno precedente siano stati componenti della giunta o del consiglio di una provincia o di un comune”, o che ”siano stati presidente o amministratore delegato di un ente di diritto privato in controllo pubblico da parte di uno degli enti locali”, non potranno ricevere successivamente ”incarichi amministrativi di vertice della regione, incarichi dirigenziali nell’amministrazione regionale, incarichi di amministratore di ente pubblico o di ente di diritto privato in controllo pubblico di livello regionale”.
Tradotto dal “burocratese”: niente nomine per ex consiglieri regionali ed ex assessori, come accaduto sinora, con corse privilegiate, e tanto meno sarà possibile per candidati come premio di consolazione per mancata elezione. L’elenco da noi in Basilicata di presidenze e nomine in enti sub regionali è lungo. Come per la sanità.
La nuova disciplina riguarderà non soltanto coloro che già si trovino all’interno del sistema amministrativo, ma anche eventuali incarichi esterni con rilevanza dirigenziale o, comunque, di ambito amministrativo per enti, società, istituti sottoposte al controllo delle istituzioni pubbliche. Inclusi, dunque, anche consorzi operativi nel fornire beni o servizi agli enti amministrativi, così come le sempre delicate nomine nelle strutture sanitarie, al pari di Asl e ospedali. Il filone generale, comunque, restano le direttive sulle incompatibilità di mansioni che possano portare a far configgere gli interessi privati con quelli pubblici. Il governo, insomma, e va incoraggiato almeno per questo, è deciso nel portare a termine questo percorso, inaugurato in tutta fretta lo scorso autunno, rispolverando la legge anticorruzione finita nel cassetto per parecchi mesi, cui è stato aggiunto qualche ritocco a seguito delle polemiche sugli sprechi di denaro pubblico emersi soprattutto nelle Regioni. Sarà questo l’apripista per una nuova legge sul conflitto di interessi, che noi abbiamo inserito nel proprio programma elettorale. Una cosa è certa: approvazione o no del decreto legislativo, la prossima legislatura parlamentare segnerà lo stop alla gara dei soliti noti agli incarichi pubblici del Paese e in regione.
Feb 18
digilio (FLI) facente parte di una partito di destra, si allea con i democristiani che a loro volta si alleearanno con la sinistra d vendola e il pd..complimenti..si ricordi che era contro i tagli di prefettura e questura a Matera voluti dal governo monti…ora tutti insieme appassionatamente…cosa fa la poltrona..