“Ho parlato direttamente con il direttore generale della Direzione per le Risorse Minerarie ed Energetiche, Dipartimento Energia del Ministero dello Sviluppo Economico, Franco Terlizzese per rappresentare le lamentele ed i disservizi di diversi patentati lucani che non riescono a prelevare l’ultimo accredito sulla carta carburante”. Lo ha dichiarato il sen. Cosimo Latronico, capolista alla Camera per il Pdl in Basilicata. “Il direttore Terlizzese mi ha rappresentato che l’impegno di Poste italiane era quello di compiere l’opera di ricarica dell’ultimo accredito entro il 15 Febbraio. Il Ministero dello Sviluppo Economico si è impegnato a fare una puntuale verifica dei disagi rappresentati dall’Adiconsum per mettere nella piena disponibilità dei titolari le risorse versate dal Mise a Poste italiane e destinate ad oltre 320 mila lucani”.
Cia: Un litro di benzina costa più di un chilo di arance del Metapontino
Mentre una buona fetta di automobilisti lucani ha già esaurito la “ricarica” della card idrocarburanti ed un’altra fetta è ancora in attesa della stessa “ricarica”, tornano a salire i prezzi dei carburanti e, con la ‘punta’ di 1,9 euro toccata questa mattina, oggi un litro di benzina alla pompa arriva a superare il costo medio di un chilo di arance (1,80 euro) del Metapontino (quelle di buona qualità) e a ‘doppiare’ il prezzo di un litro di latte a lunga conservazione (80 centesimi) acquistato in un qualsiasi supermercato del Paese. Lo afferma la Cia (Confederazione italiana agricoltori) commentando i nuovi aumenti di benzina, e spiegando come questi raffronti rendono chiaro lo scombussolamento provocato da rialzi del genere sulla spesa degli italiani.
Solo a dicembre per i carburanti gli agricoltori hanno speso il 4 per cento in piu’ dello stesso periodo dell’anno prima e, piu’ in generale, nella media del 2012 hanno speso il 7,9 per cento in piu’ per tutti i prodotti energetici. E’ evidente che qualcosa deve cambiare: si tratta di aumenti che sono insostenibili sia per le famiglie che per gli imprenditori agricoli.
La Cia rilancia un” pacchetto di proposte” per ridurre i costi di produzione in agricoltura partendo dall’attuazione dei principi di sussidiarietà, semplificazione, gestione efficiente delle risorse energetiche ed idriche.
L’incidenza media dei costi sui processi produttivi delle aziende agricole lucane – sottolinea il direttore regionale della Cia Luciano Sileo – si attesta in un rang che varia da un minimo del 50% ad un massimo dell’80%, con diversificazioni derivanti principalmente dall’indirizzo produttivo, dall’adozione di metodologie agronomiche intensive o estensive, dall’allocazione territoriale, dalle dimensioni aziendali. Le nostre proposte, se realizzate nella loro interezza, possono produrre un risparmio complessivo tra il 20 e il 30% dei costi sempre più asfissianti per gli imprenditori e produttori agricoli.
“Per energia e carburanti, una “voce di spesa” che messa insieme incide tra il 14 e il 22%, c’è la concreta possibilità – aggiunge Sileo – di creare condizioni di vantaggio a partire dall’inserimento nel Memorandum sul petrolio di forme di compensazione (visto anche l’apporto del settore in termini diretti e indiretti sulle risorse). Inoltre è necessario predisporre un piano regionale agro-energetico, allo scopo di allargare la capacità produttiva delle aziende e favorire il pareggio energetico in agricoltura e nelle aziende”.
Per questo gli agricoltori da tempo rivendicano la possibilità di diventare “produttori di energia alternativa” attraverso la realizzazione di mini-impianti (eolici, fotovoltaici, biomasse, idroelettrici, da processi agronomici) innanzitutto per l’auto-approvvigionamento delle aziende agricole. Ma i tempi imposti dall’Enel ed avallati dall’Autorità Energia Elettrica e Gas sono troppo lunghi e scoraggiano gli imprenditori agricoli: il tempo necessario per la realizzazione delle opere per la connessione alla rete elettrica è stimato dall’Enel in 16 mesi per la realizzazione del nuovo impianto di trasformazione (CP) 150/20 Kv; 20 mesi per la realizzazione della Stazione RTN 380/150 Kv; 16 mesi per la nuova S.E. RTN fino a 150 Kv; 8 mesi più un mese al Km per i raccordi alle linee RTN. Se a tutto ciò si aggiungono i tempi relativi all’iter autorizzativo si deve calcolare – secondo la Cia – in media non meno di sei anni prima che un’azienda agricola possa allacciare il proprio mini-impianto energetico alla rete Enel. In sintesi – conclude la nota – sia consentito alle aziende agricole lucane, che non avranno benefici diretti da petrolio e gas almeno di raggiungere l’auto-approvvigionamento energetico.
Benedetto (Centro Democratico): caro benzina e card idrocarburi sono intollerabili.
“Un kg di arance del Metapontino costa come un litro di benzina. Lo dice la Confederazione Italiana Agricoltori. Ed è il simbolo della scarsa remuneratività dei prodotti agricoli anche di qualità a differenza dei costi aziendali in continua e forte crescita. Non è più tollerabile. Intanto accade che centinaia di lucani attendono ancora la ricarica della card carburanti, o la prima carica, quella del pieno o poco più, e si rivolgono all’Adiconsum per esercitare un proprio diritto. Ribadisco la mia netta contrarietà alla card carburanti che è iniqua per anziani, disabili, gente senza patente e sa di elemosina. Sarebbe meglio una card per consentire più arance, verdura, pasta, alimenti e medicine in casa, specie per pensionati e famiglie monoreddito. Sono infatti proprio i prezzi astronomici dei carburanti a comprimere i consumi, danneggiare l’economia e ad alimentare l’inflazione. Per l’Erario, invece, benzina e gasolio prodotti in Basilicata continuano a essere una gallina dalle uova d’oro, come per le compagnie petrolifere. Per questa ragione nella terra dove la produzione di idrocarburi è sempre più strategica non possiamo assolutamente accontentaci del “regalo” di un pieno, un pieno e mezzo per l’auto. La strada da seguire è quella già sperimentata da anni della gestione diretta dell’acqua che dopo Acquedotto Lucano con la nuova Acqua spa ci porterà al controllo totale delle risorse idriche per ogni uso (potabile, industriale ed irriguo), con il superamento, nel giro di un paio d’anni, dell’Eipli. Ed è proprio quello che dovremmo fare con gli idrocarburi partendo da un’esperienza assai significativa e moderna che è quella della Norvegia dove il settore petrolifero e’ alla base del benessere del Paese, tramite l’oculata gestione delle risorse energetiche in una strettissima relazione con ambiente-territorio. La mia proposta è di istituire la “Petrolucana”, una public company controllata direttamente dalla Regione per ottimizzare al massimo i profitti, i benefici fiscali, le ricadute imprenditoriali ed occupazionali indirette e dirette dell’estrazione del petrolio e del gas di derivazione dai pozzi”.
SIETE VOI CHE SIETE CARI IN REGIONE senza fare nulla per la nostra Terra!!!