La notizia diffusa da organi di informazione della Serbia sul progetto dell’azienda Vibac per un investimento a Jagodina, nella Serbia centrale, che prevede la realizzazione di uno stabilimento del valore compreso tra i 30 e i 50 milioni di euro e l’impiego di 200-300 lavoratori, ha creato preoccupazione tra i lavoratori dello stabilimento di Viggiano e gli amministratori locali. Lo sostengono in una nota congiunta il Presidente della Seconda Commissione Consiliare (Bilancio-Programmazione) Antonio Autilio e il vice sindaco di Grumento Nova Antonio Dipierri.
La stampa serba – riferiscono i due esponenti istituzionali – dà grande risalto ad un incontro che i dirigenti del gruppo italiano hanno avuto un incontro con le autorità del comune di Jagodina alla presenza del ministro dell’Economia, Mladjan Dinkic. Il Gruppo Vibac è un azienda specializzata nello sviluppo e nella manifattura di una linea diversificata di film speciali per imballaggio e nastri autoadesivi destinati alle industrie dell’imballaggio, della marcatura, dell’automotive.
Attualmente la società conta quattro unità produttive situate in Italia e in Canada, impiegando circa 900 persone. L’amministratore delegato di Vibac Balcani, Patrizio Masini, ha dichiarato che la società sta valutando la possibilità di aumentare la produzione e di entrare in nuovi mercati. Il ministro dell’Economia, Mladjan Dinkic, ha detto di aspettarsi un accordo per il nuovo investimento già all’inizio di marzo, con l’inizio in primavera dei lavori per la costruzione dello stabilimento. La società italiana sarà esentata dal pagamento delle imposte sui profitti per i prossimi dieci anni. E’ previsto inoltre che l’investitore ottenga fino al 17 per cento del valore totale dell’investimento se impiegherà più di 200 lavoratori.
Non vorremmo trovarci – dicono Autilio e Dipierri – di fronte ad un nuovo caso di gruppo industriale che come è accaduto in comparti diversi del manufatturiero avviano investimenti all’estero per poi procedere al disimpegno dal nostro Paese. Per la Vibac non può essere sottovalutato che proprio gli stabilimenti italiani, tra i quali quelli di Viggiano, Termoli e l’Aquila, hanno contribuito a far diventare l’azienda uno dei leader mondiali nell’industria dell’imballaggio.
Feb 19
Egregio Dott. Dipierri ,
Nel merito dell’articolo relativo alla Vibac , sono sicuro che i timori da Lei ventilati , presto si tradurranno in realtà.
Il piano strategico dell’azienda Vibac é molto chiaro , basterebbe ricostruirne la storia dalle sue origini per capire “la filosofia “della proprietá.
Gli stabilimenti di Termoli ,Potenza e l’Aquila sono stati insediati solo per sfruttare e beneficiare dei privilegi concessi , non appena si prospetteranno nuove opportunità la proprietá non disdegnerá di trasferire le sue produzioni .
Cordiali saluti
Lorenzo