“I dati nazionali forniti oggi dall’Ance (Associazione Nazionale Costruzioni) di cui i più rilevanti riguardano le risorse finanziarie disponibili ma bloccate per 39 miliardi di euro, la possibilità di generare oltre 660 mila posti di lavoro e avere una ricaduta complessiva sul sistema economico per circa 130 mld di euro, rafforzano la recente iniziativa unitaria degli Stati Generali delle Costruzioni della Basilicata con l’obiettivo di aggiornare ed accelerare l’attuazione del piano di rilancio del comparto”. E’ il commento del segretario regionale Feneal-Uil Domenico Palma sottolineando che “da tempo costruttori e sindacalisti parlano la stessa lingua e hanno dato vita ad un fronte unico per la concertazione con il Governo e le Regioni. Il primo grosso ostacolo continua ad essere il patto di stabilità che congela ben 13,3 miliardi di euro, di cui, secondo le cifre Ance, 4,7 mld per i pagamenti di lavoro già eseguiti e 8,6 mld per nuovi lavori da avviare. A questi 8,6 mld vanno aggiunti i circa 30 mld stanziati dal Cipe negli 4 ultimi anni per la manutenzione e la messa in sicurezza del territorio per i quali non sono state ancora bandite le gare o sottoscritti i contratti con le imprese per la realizzazione dei lavori. Quello della manutenzione del nostro territorio – sottolinea Palma – continua ad essere un punto ancora più nevralgico perché frane e smottamenti sono un rischio diffusissimo anche nella nostra regione. E tra gli investimenti da realizzare ci sono 16 mld per infrastrutture di trasporto; 2 mld per la messa in sicurezza delle scuole; 2 mld per prevenire il rischio idrogeologico e la manutenzione del territorio; 2 mld per la depurazione delle acque; 1 mld per gli interventi sull’universita’ e 7 mld per altri interventi infrastrutturali (edilizia sanitaria, riqualificazione urbana…). Basterebbe sbloccare solo un quinto di tutte queste risorse per garantire la ripresa delle imprese e sicurezza di continuità di lavoro per gli operai. Subito dopo la fase elettorale – dice il segretario degli edili della Uil – dobbiamo perciò intensificare il confronto istituzionale per individuare soluzioni a breve e medio termine se non vogliamo assistere ancora a cantieri di opere pubbliche sbarrati e lista di operai disoccupati allungata”. La crisi non sta soltanto producendo effetti devastanti in termini economici ed occupazionali– prosegue il segretario – ma sta destrutturando un settore come l’edilizia dove vediamo avanzare senza freni illegalità ed lavoro nero. Per questo occorre: sì pagare le imprese, investire in infrastrutture, recupero e ristrutturazione, difesa e manutenzione del territorio, ma non senza riaffermare l’importanza ed il rispetto delle regole per garantire lavoro sicuro e di qualità”.
Feb 20
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