Pino Passarelli, referente del Comitato Sos Costa Jonica, analizza in una nota le cause che a suo parere hanno provocato l’erosione della costa jonica. Di seguito la nota integrale.
La realizzazione dei porti turistici ha segnato, inesorabilmente, il punto di non ritorno.
Il 30 dicembre 2010 inviammo, tramite la stampa, una lettera aperta al senatore Bubbico in cui chiedevamo notizie sul monitoraggio da effettuarsi durante la costruzione dei porti (Argonauti e Marinagri) e sulle fidejussioni che le stesse società dovevano stipulare, prima dell’inizio dei lavori, per i danni che la costruzione dei porti avrebbero potuto arrecare alle spiagge.
Ricordiamo che quello che chiediamo da tre anni, senza ricevere risposte, è solo quanto previsto dalla Legge Regionale n.6 del 2 marzo 2004 “Variante al Piano Territoriale Paesistico di Area Vasta del Metapontino per la localizzazione di porti turistici”.
Il senatore Bubbico, nel 2004 Presidente della Giunta Regionale, non ha mai risposto.
In un incontro fortuito a Matera disse che “… anche se sono senatore non ho accesso agli atti regionali e, anche volendo, non posso rispondervi …”.
Questa frase si commenta da sola e supera le arrampicate sugli specchi dell’ing. Greco sulle cause dell’aumento dell’erosione degli ultimi anni a Metaponto.
Sicuramente il senatore ricorderà che il 30 marzo 2004 (stipula tra Regione Basilicata e Nettis Resort dell’Atto di concessione demaniale marittima dell’area dove è stato poi realizzato il Porto degli Argonauti) venne presentata, a garanzia del pagamento del canone annuale di concessione, una fidejussione dalla Nettis Resort.
Dalla lettura dell’atto apprendiamo che, anche facendo riferimento alla Legge Regionale sulla Variante al Piano Paesistico approvata appena 28 giorni prima, non c’è nessun riferimento alla fidejussione prevista per i danni che la costruzione dei porti potevano arrecare alla spiaggia e che “…per la tutela degli arenili dai fenomeni erosivi …” si parla di ripascimento facendo riferimento ad un Accordo di Programma sottoscritto, tra vari Enti, il 10 marzo 2004.
Ci può spiegare, egregio senatore, perché c’è la fidejussione per il pagamento del canone e non c’è per i danni che i porti potevano arrecare alle spiagge?
Forse perché nessuna banca o società assicurativa avrebbe rilasciato la fidejussione perché tutti sapevano benissimo ciò che sarebbe successo dopo la costruzione del porto?
Gradiremmo anche sapere chi sono questi Enti che hanno sottoscritto l’Accordo di Programma e perché, dopo soli otto giorni, è sparita la fidejussione e si parla di ripascimento?
Inolte dalla planimetria che delimita le aree interessate agli interventi di ripascimento viene previsto il ripascimento oltre che in zona sottoflutto (lato Metaponto) anche in zona sopraflutto (lato Pisticci). Sicuramente caso unico al mondo.
Inoltre visto che era previsto il ripascimento in zona sottoflutto a spese della Nettis Resort perché gli interventi fatti finora (tutti in zona sottoflutto) sono stati pagati dalla Regione Basilicata?
Ogni volta che si leggono documenti pubblici che interessano l’iter autorizzativo per la costruzione del Porto degli Argonauti è tragico constatare che quasi tutte le Istituzioni che avrebbero dovuto tutelare il bene pubblico (Regione Basilicata, Dipartimento Ambiente, Genio Civile, ecc. …) hanno preso decisioni che sposavano la tesi della Nettis Resort, cioè di un privato, che, facendo i propri interessi, presentava dati e studi favorevoli alla costruzione del porto.
Solo la Provincia di Matera dette parere negativo alle costruzione del porto prevedendo ciò che poi è accaduto alla spiaggia di Metaponto (parere non preso in considerazione dalla Regione).
A questo punto, secondo noi, i costi dei ripascimenti, delle barriere soffolte e della manutenzione delle stesse dovrebbero ricadere su chi non ha fatto stipulare la fidejussione facendo gli interessi di un privato e non del bene pubblico (spiagge di Metaponto e di Scanzano).
Metaponto 21 febbraio 2013
Pino Passarelli, referente del Comitato Sos Costa Jonica