Quando si giunge a Matera dalla statale 7, via per Santeramo Laterza, ti rendi conto di trovarti in un posto particolare, chi non conosce Matera ne rimane attratto ed incantato da quella porzione iniziale di Parco e cave. Alcuni amministratori del passato, vedendo rettamente, pensarono di realizzare l’ingresso monumentale alla città proprio lì, tra la statale 7 e via San Vito, lì dove insiste quel’orribile impianto che fabbrica calcestruzzo, proprio nel luogo dove col cemento non dovrebbero esserci associazioni. L’impianto posto in posizione strategica nell’incrocio che affaccia nella Gravina, da bella mostra di se quasi fosse il biglietto da visita alla città dei palazzinari, ma oramai ci si è fatti l’abitudine e quasi non lo si nota più, ma se ti soffermi non puoi far a meno di pensare che è proprio stonato. Pensare ad un ingresso commisurato alla città, pulito, ordinato e inserito nell’armonia della natura non è chiedere tanto, non è un opera colossale da postulare chi sa quale sacrificio, ma come sempre ogni buon proposito che viene da un passato tanto lontano eredita nel presente solo le iniziative e, la tanto proclamata politica del fare, rimane solo nelle chiacchiere. Siamo separati dall’efficienza amministrativa, quotidianamente annunciata, nel portare avanti progetti di interesse pubblico da realizzare nel breve tempo, nessuno se lo aspetta più, ognuno di noi è dimesso ed appiattito su tutto. Il dinamismo cambia quando si devono fare le cose che interessano la nomenclatura della classe politica lucana: per l’assunzione dell’addetto stampa, in quindici giorni, compressi nelle ferie natalizie si è fatto tutto, si è trovato il tempo per atti e delibere in una celerità da record, ente Regione e Comune di Matera in piena sintonia. Il 30.12.2010 è terminano l’iter burocratico, la spesa prevista per tale assunzione solo 1.000 euro, costo simbolico, ma si tratta di un sol giorno di lavoro. Questa la dimostrazione della celerità, che se fosse rapportata ad ogni emergenza saremmo in un altro mondo. Ma non è così, vi è altra dimensione soprattutto quando parliamo di cose da fare nell’interesse del gusto e dell’ambiente. Nel 2008 si firmò un protocollo d’intesa tra Comune e Italcementi per lo spostamento dell’impianto, venne individuato anche il sito, quello di Venusio, l’accordo era fatto, Comune, Italcementi, ente parco, tutti concordavano sul progetto nessuna divergenza. Con sollecitudine l’allora amministrazione trasmise la pratica alla Regione Basilicata, affinchè si avviasse una conferenza di servizi, allo scopo di dare fattibilità e celerità al programma per la variante al regolamento urbanistico, nell’area dove delocalizzare l’impianto. Quasi due anni e nulla di fatto, nessuna conferenza di servizi, nessun ingresso monumentale, ancora la politica del fare dimostra che è solo nelle parole. Nel 2010 ci provano ancora al Comune di Matera, questa volta Adduce e Cifarelli, all’inizio di maggio appena insediati, convocano Italcementi che è ancora d’accordo sullo spostamento dell’impianto; nuovo e arricchito protocollo d’intesa firmato con strette di mano e si formularono rosei auspici: “…che quanto sottoscritto possa presto trasformarsi in atto concreto, perchè sinceramente una città che si candida a capitale europea della cultura non può offrire una visione così deprimente agli occhi di turisti e visitatori”. Belle parole, condivisibili e auspicabili, ma da quel 7 maggio sono passati 9 mesi. Non c’è da stupirsi più di nulla, oramai dobbiamo rassegnarsi allo stato di cose che genera una politica che non ha nulla a che fare col senso pratico. Personalmente non mi meraviglio più di nulla, la mancanza di rispetto che questa politica riserva al cittadino, alla crescita di questo territorio ed all’ambiente è il disinteresse più totale nonostante ci siano le prospettive che, universalmente altri vedono in termini di occupazione e crescita economica. Intanto la città ha in via San Vito il suo monumento dello scadimento e mostra esattamente quello che vale e merita, proporzionandolo alla strafottenza degli amministratori della politica locale e regionale. Su tali aspetti presenterò una interrogazione urgente al Sindaco di Matera, avvierò tramite i riferimenti regionali del PDL le opportune iniziative tendenti a smuovere il disinteresse dei nostri amministratori.
Adriano Pedicini Consigliere del PDL
consigliere ma basta con queste ca**ate ! ma lei è capace solo a scrivere lettere ?? Non faccia il demagogo populista…su questo sito da parte sua non vedo altro che parole e parole :angry: :angry: