ACQUA PUBBLICA: SÌ DELLA CONSULTA, ADESSO LA PAROLA AI CITTADINI
Mercoledi 12 gennaio il percorso verso la ripubblicizzazione dei servizi idrici ha conseguito un nuovo importante risultato: la Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibili due dei tre quesiti referendari proposti dal Forum Nazionale dei Movimenti per l’Acqua, a favore dei quali sono state raccolte, fra maggio e luglio dello scorso anno, ben 1.400.000 firme. Verranno sottoposti alla consultazione popolare il primo quesito, che mira ad abrogare la norma che obbliga tutti gli enti locali a privatizzare la gestione dell’acqua ed il terzo, che intende eliminare i profitti dal bene comune acqua.
L’acqua è un bene essenziale ed insostituibile per la vita e pertanto la disponibilità e l’accesso all’acqua potabile costituiscono un diritto inviolabile dell’uomo, un diritto universale ed indivisibile, annoverabile fra quelli previsti dall’art. 2 della Costituzione Italiana.
Anche l’ONU, con una risoluzione del luglio del 2010, ha dichiarato il diritto all’acqua potabile e sicura ”un diritto umano essenziale al pieno godimento della vita e di tutti i diritti umani”.
Non è pensabile, dunque, che essa venga ridotta a semplice merce e sottoposta alle leggi del mercato e della concorrenza e le esperienze di privatizzazione già attuate hanno ampiamente dimostrato la loro inefficacia determinando, ovunque, una netta riduzione della qualità del servizio erogato a fronte di un enorme incremento del costo delle bollette.
E’ indispensabile, invece, garantire che tanto la proprietà quanto la gestione dell’acqua siano interamente pubbliche e controllate dalle comunità locali. Insomma, per dirla con lo slogan dei movimenti per l’acqua, “no alla privatizzazione e si ad una gestione pubblica partecipata e senza profitti”.
A primavera, in una domenica compresa fra il 15 aprile ed il 15 giugno che speriamo coincida con la data delle prossime elezioni amministrative, le donne e gli uomini di questo paese saranno chiamati ad esprimersi in una consultazione referendaria di portata epocale: si tratta di invertire la rotta sulle politiche che mercificano non solo l’acqua ma, più in generale, tutti i beni comuni.
Il Coordinamento Regionale Acqua Pubblica di Basilicata invita tutti i cittadini, le associazioni e le Amministrazioni ad attivarsi subito per il raggiungimento del quorum e la vittoria dei “si”.
Da oggi inizia l’ultima tappa di questo percorso referendario e siamo sicuri che le migliori energie di questa regione non si tireranno indietro.