Non ci sono solo i cinque siti esteri-esotici dove “smaltire” le delusioni del dopo voto consigliati dal sito www.greenme.it ma anche due proposte del Centro Studi Turistici Thalia in Basilicata: San Costantino Albanese nel Parco Nazionale del Pollino e San Chirico Raparo nel Parco Nazionale Appennino Lucano-Val d’Agri, decisamente al riparo dal clima surriscaldato di polemica politica. Anche perché ben “isolati” dal resto del mondo e quindi al riparo dalle tensioni di mercati, finanza internazionale e di calcoli di seggi necessari a diventare maggioranza di governo.
“I risultati delle elezioni vi hanno lasciato scontenti? Siete anche voi tra coloro che pensano che fare le valigie sia l’unica soluzione?”. Dal dire al fare, visto che in rete si moltiplicano le intenzioni d’espatrio come conseguenza dell’impasse politica italiana dopo il voto, ci vuole un minimo di organizzazione: a offrire un aiuto ai futuri ‘richiedenti asilo’ ci ha pensato il sito greenme.it, che stila un elenco di paesi, dove passare un esilio piacevole e anche low cost. Con un’avvertenza, d’obbligo per non offendere le sensibilità politiche personali: “Lungi dal voler fare politica e dal voler commentare l’esito del voto, ecco alcune belle mete da raggiungere per lasciarsi alle spalle le storture italiane”.
Sono cinque i paesi individuati dal sito dove si può vivere con meno di 350 euro al mese. Per esempio la Thailandia, dove evitando la caotica Bangkok si può approdare in “luoghi affascinanti come Chiang Mai, capoluogo dell’omonima provincia a nord del paese, dove bastano circa 21 euro al mese per un appartamento di piccole dimensioni”. Comprando le vettovaglie al mercato locale, la spesa mensile non arriva a 200 euro, lasciando un bel gruzzolo per vizi e altre spese voluttuarie. O la Cambogia, dove “i prezzi dei prodotti alimentari sono simili o inferiori a quelli della Thailandia. Mangiare nei ristoranti locali costa circa 1,40 euro a pasto e per una birra bastano 70 cent”.
Usando sempre la stessa tattica del vivere lontano dalle zone turistiche più battute, anche le Filippine guadagnano un posto in classifica: “A Cebu, una delle province più sviluppate, è possibile trovare spiagge di sabbia, campi da golf e negozi, vivendo in un appartamento da 106 euro al mese”. Cambiando latitudine, il sito consiglia Costa Rica e Belize. “Solo un paio di euro sarebbe già sufficiente per sopravvivere in Costa Rica. Il clima è tropicale e caldo e gli indigeni sono persone molto vivaci e cordiali. I prezzi in San Josè, la capitale, sono bassi. Il costo di beni e servizi è tra i più bassi di tutte le città del mondo”.
Mentre “per una grande casa nel quartiere di Cayo, a un’ora di auto da Belize City, si spendono 210 euro al mese e se si condivide la casa con altri due amici ne bastano solo 70. I generi alimentari sono economici se acquistati localmente”.
Anche nelle due mete lucane proposte – S. Costantino nel Parco Pollino e S.Chirico R. nel Parco Appenino Lucano – scegliendo di alloggiare in case dei centri storici o rurali si garantiscono costi di vita decisamente contenuti e “popolari” rispetto ai capoluoghi e grandi centri oltre alla tranquillità-serenità necessarie a smaltire le scorie della passione elettorale. Con una differenza – avverte il C.S. Thalia – rispetto alle mete estere: nei due comuni lucani ci potrebbe essere sempre qualcuno, che sia pure senza sollecitare una tavola rotonda-dibattito politico vero e proprio possa chiedervi cosa ne pensate del successo di Grillo e cosa deve fare adesso Bersani. Ma c’è sempre la possibilità di “spacciarsi” per emigrati lucani appena rientrati dall’estero.