Dalla Basilicata proposta per riconoscimento Inno di Mameli come inno nazionale
Il presidente della Regione De Filippo: “Atto fortemente significativo, importante l’approvazione avvenuta all’unanimità”.
“La Basilicata che per prima aiutò Garibaldi 150 anni fa oggi fa unanimemente un atto significativo promuovendo la proposta di legge costituzionale che riconosce finalmente l’Inno di Mameli quale inno italiano. E il fatto che un atto di questa portata avvenga all’unanimità rende più forte il messaggio e dà più speranze sul buon esito dell’iniziativa”. Sono le parole con cui il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo ha commentato l’approvazione da parte del Consigli Regionale di Basilicata della proposta di legge costituzionale promossa dalla Giunta regionale per il riconoscimento dell’Inno di Mameli quale Inno ufficiale della Repubblica Italiana, cosa fino ad oggi mai formalizzata.
L’iniziativa era stata promossa con la delibera di giunta regionale 1454 del 7 settembre 2010 che promuoveva l’iniziativa avvalendosi della facoltà che l’art.121 della Costituzione riserva espressamente alle Regioni prevedendo, testualmente, che “il Consiglio regionale esercita le potestà legislative attribuite alla Regione e le altre funzioni attribuite dalla Costituzione e dalla legge. Può fare proposte di legge alle Camere”. Detta previsione è integrata dallo Statuto Regionale che all’art 31 primo comma, numero 13, recita: “la Giunta ha il potere di iniziativa delle leggi”. In conseguenza, la Giunta ha preso l’iniziativa di proporre un progetto di legge costituzionale da sottoporre al Consiglio regionale per essere inoltrata, a seguito dell’approvazione ora avvenuta, alle Camere, ai sensi del succitato art.121 della Costituzione.
“Come dimostra il voto unanime – ha concluso De Filippo – si tratta di un’iniziativa che tende a unire e per la quale confidiamo in un ampio sostegno trasversale a livello nazionale”
Proprio dalla Basilicata…ma che aiuto ha dato poi la Basilicata a Garibaldi?Dai De Filippo, ricorda invece che la nostra Lucania viene ancora ricordata come la “terra dei briganti”.Siamo la regione di Crocco e Ninco Nanco che volevano difendere la nazione meridionale dalle violenze e dai saccheggi dei piemontesi. Perche non chiedi al Parlamento di riconoscere nella storiografia ufficiale i genocidii dei garibaldini nel Sud e a riqualificare la figura dei briganti?