“I dati Istat sulla disoccupazione (a gennaio, in Italia, il numero dei senza lavoro sfiora i 3 milioni) sono la prova provata che la governabilità del Paese passa attraverso la governabilità del problema lavoro”. E’ il commento del segretario regionale della Uil lucana Carmine Vaccaro per il quale gli indicatori più allarmanti che ci consegna l’Istat sono quelli relativi alla “non forza lavoro” (in Basilicata 175mila di cui 113 mila donne e 62 mila uomini; sono persone tra i 15 e i 64 anni senza attività lavorativa) e del tasso di inattività (da noi pari al 45% con una punta massima del 58,5% per le donne in provincia di Potenza). Sono dunque sempre più donne – aggiunge – ad essere respinte dal mercato del lavoro al punto che il tasso di disoccupazione regionale pari al 14,5% (2,5 punti percentuali in più in un anno) sale al 18,6% per le donne della provincia di Matera, mentre crescono complessivamente a 31 mila in Basilicata quanti sono in cerca di occupazione (6 mila unità in più del 2011).
L’altra faccia della medaglia è la precarietà: nel 2012, nel Paese, il numero dei precari ha toccato i massimi, con 2 milioni e 375.000 contratti a termine e 433.000 collaboratori (si tratta di 2,8 milioni di lavoratori senza posto fisso. Il livello di dipendenti a termine è il più alto dal 1993 e quello dei collaboratori dal 2004, cioé dall’inizio delle serie storiche relative. E ancora, la disoccupazione giovanile (15-24 anni) è salita a gennaio al 38,7%, il massimo dall’inizio delle serie storiche dell’Istat sia mensili (gennaio 2004) che trimestrali, ovvero dal quarto trimestre del 1992.
“Noi – afferma Vaccaro – abbiamo bisogno di un Governo che faccia scelte efficaci a partire dalla riduzione dei costi della politica e delle tasse sul lavoro e dagli investimenti nell’industria, nella ricerca e nella scuola. Non ci interessa quale tipo di alleanza sarà messa in campo, l’importante è che sia in grado di affrontare positivamente le gravi questioni economiche che si chiamano alta disoccupazione, bassi salari e bassa produttività, disagio sociale delle famiglie, emarginazione giovani meridionali”.
Mi auguro vi adeguiate al cambiamento che è in corso. Dovete difendere gli interessidi tutti, non solo di chi lavora (tesserati) ma soprattutto dei disoccupati.
GRILLO HA RAGIONE QUANDO COLPEVOLIZZA I SINDACATI DI INCIUCIO POLITICO. ORMAI I SINDACALISTI FANNO UNA CARRIERA SINDACALE E POI POLITICA .NON DEVE ESSERE COSI’ IL SINDACALISTA DEVE DIFENDERE I LAVORATORI SENZA AVERE LEGAMI CON LA POLITICA CHE PUO’ CONDIZIONARLI .
SERVE GENTE DECISA CHE POSSA RIDARE VIGORE ALLE SCELTE FUTURE DEI LAVORATORI E DEI DISOCCUPATI. LE DIFFERENZE CONTRATTUALI NORD SUD HANNO PIEGATO I LAVORATORI AL RICATTO GRAZIE AI SINDACATI ,NON PUO’ GUADAGNARE MENO IL METALMECCANICO SOLO PERCHE’ E’ DEL SUD.
FINCHE’ ESISTERA’ QUESTA DISPARITA’ NON SI ANDRA’ DA NESSUNA PARTE QUESTO E’ UNO DEI GRANDI INCIUCI DEL PASSATO.