Luciano Nota Sabatella, poeta originario di Accettura, centro della collina materana e residente da dieci anni a Pordenone, è l´autore di “Dentro”, la sua nuova “plaquette” di poesie curata dall´associazione LucaniArt onlus In copertina, disegno di Federico, sei anni. Riportiamo di seguito la prefazione del docente universitario a Londra, Abele Longo, le liriche tratte dalla raccolta “Dentro” e la bibliografia dell´autore.
Prefazione
Il titolo, Dentro, e la dedica, alla nipotina Sara, ci forniscono il percorso di lettura: un viaggio nell´Io, intriso da un dettato che richiama nenie e filastrocche. “Dentro” perché, con raffinata ironia, l´Io viene vivisezionato, e il primo taglio non può essere che all´altezza del cuore, lì dove è radicato il dolore e trova dimora un mondo magico. Per liberare il fanciullino, bisogna agire di bisturi, affondare nella piaga, e la musica che ne sprigiona è Mozart. Luciano Nota ha con la poesia un rapporto ludico. C´è nella scrittura una gioia di fondo, vissuta con consapevolezza e a sostegno di una visione della vita niente affatto accomodante, come del resto non lo sono le fiabe più belle, che, come le poesie, seguono soprattutto una funzione di richiamo, orientano nella notte buia.
Poesia immediata, di invenzioni linguistiche, ritmi e sonorità, che trova la sua forza propulsiva nel “frammento”, sia nel taglio moderno che secondo la tradizione classica. “Mi giro. Dietro di me/una vasca per pesci/una panca” arrivano come didascalie di una sceneggiatura che apre su una tela onirica montando immagini in cui un piccolo gesto o movimento si carica di significati. Come in un film, il flusso si sposta incessantemente, investe i dettagli, distribuisce i tasselli di un mosaico dove il non detto, le sfumature, fanno da collante all´immaginazione e lasciano il “gioco” aperto. Più frammento classico invece: “Del fiore donato” con i senari iniziali e le rime a conferma di una propensione lirica che Luciano controlla con maestria. Come a dire che la sfida è doppia, essere moderni e originali andando oltre le mode e recuperando la tradizione.
Sono liriche con una loro autonomia e compiutezza ma che si leggono anche come un poemetto di intrecci e rimandi. Di grande suggestione è “Qui si sente calore”, rappresentativa della poetica dell´autore in quanto a invenzioni e capacità di stupire il lettore. Ci è dato un angolo d´inquadratura insolito, il mondo sotto un tavolo, dove una noce voltola testimone di danze, di vita che prende calore e segretamente si consuma.
Abele Longo
A Sara, la mia nipotina dagli occhi del mare
*
Apro il mio petto
come una piaga.
Girano grilli, girini
e allegri di Mozart.
*
Mi giro. Dietro di me
una vasca per pesci
una panca.
Sposto con grazia
l’esile foglia
che sa di carpello.
Da un campetto adiacente
una figura s’accosta
mi tende la mano
si stende.
Abbozza l’amplesso
con un rametto.
*
Oggi è così:
la cervice del giorno
dentro lo sterno
è un vivo colare di sfondi
ove tutto si schianta
al meglio
senza brusio.
Tra un po’ mi farai cenni
mi darai il meglio del nervo.
Sono già dentro.
Ti aspetto!
*
Qui si sente calore.
Il buio non ha voce.
La noce voltola
giunge ai piedi
di un tavolo giallo
al cui centro s’incrociano alluci.
Qui si sente odore
di monili sottili
lo spazio di un ardore.
La noce rivoltola
svolta a destra
si consuma
fissa arguta la stanza.
Muore al centro di un armadio
al cui lato s’infiamma la danza.
*
E’ questo nostro andare
menti ocra e mani rosa
sbozzati da intonaci fluenti
in mezzo litro di ginocchi.
Notti dopo notti
vedremo crescere le coppe
daremo acqua ai Dioscuri.
Ma se il tatto e le parole
i fatti e le correnti
ci vedranno ancora incerti
cercheremo nel non detto
nel non fatto
il getto intero.
*
Assomiglio più a te
e che questo sia vero
lo dice la tua presenza
sulla tavola da pranzo
dove al posto del piatto
tu ci posi una parola.
Che questa non sia piena
francamente poco importa.
I miei palazzi sono alti
le tue vetrate sempre scure.
Coraggio quindi
mettiamoci le scarpe
e andiamo.
Ti chiedo solo questo:
non seguirmi come al solito
non metterti più a nudo
(è facile pensare che tu sia
la mia coscienza).
E ti raccomando
non svanirmi al primo sciopero del sole.
Siamo entrambi verità
la brevità di chi ha parvenza.
*
Che grande che sei.
Hai riempito il tetto
di calchi gassati
la cornice di lava briosa.
Non ho parole.
Spande vernice
ogni mossa felice
ogni cosa.
Il varco dello stabile poi
è più ampio.
L’aspetto invero è già denso.
Manca l’interno.
*
Del fiore donato
ho posto lo sguardo
sul petalo stanco.
Già, così ho colto
il fiato profondo
di chi al tramonto scalda
la più salda delle pelli.
*
Il tuo contorno così modesto
identico al mio
rigato e sottomesso.
Mani rigonfie
di quelle che ricordano grinfie
aggrappate ai palchetti.
Persiane issate
in qualche spigolo del mondo.
Assettarsi il viso
sbattere il cuscino
sistemare il ventre.
Poi aprirsi al niente
impigliato alle finestre.
*
Delle notti a spirale
dei fiotti nodali
in lotta con se stessi
non resta che semenza
fatta apposta
per saldarci.
*
Incolla il collo
al lato destro del cuscino
e la tracolla col suo laccio
resti vigile sul letto.
Dormi, e non ti offrire
alle lusinghe.
E’ tutto così calmo
che il defunto pistillo
non verrà più a macchiarti.
A SARA
Sei campo
quando il grillo ti parla negli occhi
e negli occhi l’azzurro
è più fitto del cielo.
Sei volta
se cento volte sorridi
se sul labbro cresce il senso del cerchio
luce di raggio
che non blocca parole.
Sei giorno
se dentro mi guardi
montagna fatta d’acqua
che schiacci la notte
incantevole massa cortese
che allieti la presa.
Nota biobibliografica di Luciano Nota Sabatella
Luciano Nota Sabatella è nato ad Accettura in provincia di Matera. E’ laureato in Pedagogia ad indirizzo psicologico e in Lettere Moderne. Vive e lavora a Pordenone svolgendo l´attività di educatore. Ha pubblicato:
“Intestatario di assenze” (Campanotto 2008), “Sopra la terra nera” (Campanotto 2010), “Tra cielo e volto”(Edizioni del Leone 2012, prefazione di Paolo Ruffilli, postfazione di Giovanni Caserta). Sue prime poesie sono state pubblicate su varie riviste letterarie e in diverse antologie: “Solo buchi in un barattolo” (Ibiskos- Ulivieri 2011, a cura di Aldo Forbice), “Poesie del nuovo millennio” (Aletti 2011), “Arbor poetica” (LietoColle 2011), “Dedicato a…Poesie per ricordare” (Aletti 2011), “Parole in fuga” (Aletti 2011), “Tra un fiore colto e l’altro donato” (Aletti 2012), “Agenda 2012” (Ibiskos-Ulivieri), “Verba Agrestia” (LietoColle 2012)., “Le strade della poesia ” (Delta 3 Edizioni, 2012) “La migliore produzione poetica dell’ultimo ventennio (1990_2012)” (Kairòs Edizioni, 2013, a cura di Ninnj Di Stefano Busà e Antonio Spagnuolo). Nella trasmissione di Rai RadioUno Zapping a cura di Aldo Forbice sono state ospitate molte sue liriche. E’ presente sul blog di Poesia Rainews24 a cura di Luigia Sorrentino, sul blog di Nazario Pardini “Alla volta di Leucade”,il blog “Poetrydream”di Antonio Spagnuolo, il blog “Moltinpoesia”, “LucaniArt Magazine”, “Il giardino dei poeti”, “WordSocialForum”, 2 liriche sul sito di RaiRadioTre. Una sua lirica è stata ospitata nella trasmissione “L’uomo della notte” sezione “Poetando” condotta da Maurizio Costanzo.
Sulla sua produzione poetica hanno scritto, tra gli altri: Giorgio Bàrberi Squarotti, Cesare Viviani, Paolo Ruffilli, Giorgio Linguaglossa,Antonio Spagnuolo, Luciano Nanni, Flavia Lepre, Nazario Pardini, Ninnj Di Stefano Busà, Elisa Davoglio e hanno già pubblicato recensioni i quotidiani la Gazzetta del Mezzogiorno, il Gazzettino, il Messaggero Veneto, la Nuova del Sud, il Quotidiano, Basilicata 24.