“Quasi in sordina – ha affermato Marina Festa, Segretaria Provinciale dell’Adiconsum Cisl, il Governo ha cancellato con un colpo di spugna i benefici previsti con il Decreto Bersani che riguardava la gratuità della cancellazione dell’ipoteca sui mutui casa.”
Con il decreto-legge n. 7 del 2007, cosiddetto “decreto Bersani”, tutti gli oneri per la dell’ipoteca stipulata a garanzia di un mutuo era gratuita. Tale Decreto prevedeva, infatti, che l’ipoteca iscritta a garanzia di un contratto di mutuo si estingueva automaticamente alla data di estinzione dell’obbligazione garantita. La banca creditrice doveva rilasciare al debitore la quietanza attestante la data di estinzione dell’obbligazione e poi trasmettere la relativa comunicazione entro 30 giorni alla conservatoria dei registri immobiliari, la quale provvede alla formale cancellazione dell’ipoteca.
Con il decreto legislativo n. 218 del 2010 è stata abrogata detta normativa ed i cittadini, dal 2 gennaio 2011, saranno costretti a pagare il notaio le spese di cancellazione dell’ipoteca che sono pari a 800-900 euro.
L’Adiconsum chiede ai Parlamentari Lucani la modifica del Decreto 218 del 2010 in quanto non fa altro che aggravare sempre di più il sovraindebitamento delle famiglie, pensionati e cassaintegrati.
“La Basilicata – ha continuato Marina Festa – ha un alto rischio di usura e sovraindebitamento. Ciò emerge da una indagine del Centro Studi Sintesi che pone la nostra Regione all’ottavo posto fra le Regioni a più alta intensità di rischio di sovraindebitamento e dalla continua richiesta di accesso da parte delle imprese al fondo di solidarietà per le vittime dell’usura, gestito dal Commissario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura”.
Questo il prospetto riepilogativo delle pratiche accolte per le vittime dell’usura in Basilicata dal Commissario per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura