Al via programma Copes, 150 i beneficiari materani
Dal 31 gennaio 2011 il Comune di Matera sta convocando gli aventi diritto del “Programma regionale di contrasto delle condizioni di povertà ed esclusione sociale” (Copes) per una verifica delle condizioni di ammissibilità dichiarate al momento della domanda di partecipazione al bando.
L’iniziativa è stata annunciata nel corso di una conferenza stampa, svoltasi stamane, e convocata dal sindaco, Salvatore Adduce, e dall’assessore comunale alle Politiche sociali, Antonio Giordano, per fare il punto sulle iniziative di sostegno all’inclusione sociale.
In particolare, l’elenco degli ammessi alla graduatoria definita dalla Regione Basilicata è composta da 7455 nuclei familiari, dei quali 1361 beneficiari. Nella programmazione precedente, 2008 – 2009, sempre su base regionale, i beneficiari erano stati 3927 su 8000 domande ammesse. Per quel che riguarda la città di Matera, sono 150 i beneficiari del progetto Copes inclusi nella graduatoria definita dalla Regione Basilicata, a fronte di 700 domande.
Il progetto durerà due anni e prevede un contributo monetario integrativo mensile di 300 euro per famiglie con un solo componente, e 250 euro, moltiplicato per i relativi coefficienti di equivalenza, per i nuclei familiari composti da più persone.
Il primo assegno sarà versato entro 60 giorni dalla pubblicazione della graduatoria e sarà poi versato a cadenza mensile.
Quattro i progetti di inclusione lavorativa definiti “magneti”: gestione associata dei servizi di raccolta e smaltimento rifiuti; attività di cura (assistenza domiciliare, etc.); valorizzazione dei beni ambientali, culturali, ricreativi; micro progetti locali.
“Il ruolo dei comuni – ha spiegato l’assessore Giordano – è quello di prendere in carico il beneficiario, sottoscrivere il contratto d’inserimento dopo aver verificato le condizioni di ammissibilità dichiarate al momento della domanda di partecipazione al bando, sostenere l’attivazione del progetto d’inclusione, verificare l’avvenuta partecipazione del beneficiario al progetto di inclusione, consegnare al beneficiario l’assegno mensile”.
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Maria Iacovuzzi, responsabile del progetto Copes per il Comune, e Maria Giovinazzi, dirigente della Programmazione economica, che hanno fornito dati riguardanti la formazione della graduatoria regionale e gli investimenti finanziari.
“Purtroppo – ha detto il sindaco Adduce – l’investimento ammonta a 8 milioni di euro, tutti derivanti dalla Regione Basilicata, mentre si registra la totale assenza dello Stato. Basti pensare che il precedente programma, fra fondi regionali e fondi statali, ammontava a circa 23 milioni di euro. In queste condizioni – ha aggiunto il sindaco – diventa complicato mantenere la coesione sociale. Tuttavia, l’Amministrazione comunale intende assumersi le sue responsabilità razionalizzando ulteriormente le risorse per mantenere in piedi quei servizi rivolti alle fasce sociali più deboli. Nel frattempo abbiamo intrapreso un proficuo dialogo con la Regione per verificare la possibilità di aumentare il numero dei beneficiari”.
Nota del consigliere comunale Adriano Pedicini del PDL
Sin dal principio lo avevo segnalato che il bando del febbraio 2010 non conteneva le adeguate coperture, quelle che tutti si aspettavano e che si alimentavano aspettative inattese, ma ovviamente il tutto veniva considerato con l’imminente appuntamento elettorale. Le prospettive idilliache, vantate dalla politica regionale intravedevano un accesso al beneficio da alcuni programmato intorno alle 8.000 unità, altre stime parlavano di 4.000 beneficiari. Il mio allarme è stato immediato, i partecipanti al progetto erano stati messi in guardia, lo avevo denunciato più volte, con incontri e manifestazioni, avevo anche informato il Prefetto di Matera sul tema, che avrebbe creato grandi disagi e forti frizioni sociali. Che lo scopo del bando era spudoratamente elettorale, è stato dimostrato soprattutto dalle lungaggini burocratiche che hanno visto partire, per i pochi beneficiari, un progetto stentato e vuoto a distanza di un anno.
Lo scenario della regione Basilicata per le politiche sociali ha effettuato un taglio dell’80% rispetto al precedente programma, allorchè vennero stanziati circa 41 milioni di euro, di cui il 40% destinati alla formazione. Oggi nella fase del 2° programma, si vede lo stanziamento di solo 8 milioni di euro per 1361 beneficiari, cifra irrisoria e ridicola se rapportata al fallimento del precedente programma che tanto ha investito nella formazione, che alcun posto di lavoro ha prodotto e che ha aumentato il divario sociale, ampliato il numero dei poveri.
Si contestano fortemente le dichiarazioni qualunquistiche ed abusate, esternate da Sindaco e amministratori regionali, che rientrano in ogni logica fallimentare delle politiche del nostro territorio, e non nei tagli del governo centrale, dove ammesso persino che questi abbiano inciso, non sono tali da produrre simili sconquassi e tagli di si ampio peso, La realtà è che assistiamo alla solita politica che vede i beneficiari solo all’interno delle strutture di partito e di clientela, dove i lauti stipendi, sempre appena sotto i 100.000 sono la regola, dove si cerca di assolvere alle carenze delle idee solo con una formazione inutile e dispendiosa.
Chiedo che la politica avvii immediatamente una attenta riflessione su tali argomenti e che si dia inizio alla formazione di una commissione di valutazione sulle politiche di sperpero e di gestione che, in questi dieci anni ha allontanato lo sviluppo dalla Basilicata.
Adriano Pedicini Consigliere del PDL