In vista della festa della donna, Teresa Russo della Feneal-Uil Potenza ha inviato una nota per evidenziare l’impegno delle donne che lavorano nel settore delle costruzioni.
Sono tra il 4 e il 5 per cento le donne che in Basilicata lavorano nel settore delle costruzioni; in gran parte dipendenti, per un 60-70% impiegate, e poi tecnici, operaie semplici e specializzate, poche dirigenti. Cresce la quota percentuale se si considerano anche le donne con partita Iva, soprattutto nel settore del restauro e archeologia, di cui una buona metà lavora con contratti part time (possono arrivare anche al 15-20%). Molto diversa per numero è invece la quota di donne impegnate nel comparto legno-arredo (polo salotto murgiano) e che al pari degli uomini utilizza gli ammortizzatori sociali e vive la nota situazione di incertezza per il futuro del settore.
Nel giorno dell’8 marzo è questa la fotografia che la Feneal-Uil di Potenza scatta sulla presenza femminile nelle imprese edili e dell’artigianato edile dove le donne (255mila in tutt’Italia secondo dati Inps) sono, da sempre, in netta minoranza anche se da alcuni anni la presenza femminile avanza in mansioni più storicamente maschili come gruisti, capi cantiere e soprattutto nelle figure di direzione, ingegneri ed architetti. Le prospettive di nuova occupazione femminile sono sicuramente positive: le donne sono più disposte, pronte e convinte ad investire nella bioedilizia e in settori legati al risparmio energetico, più convinte degli uomini che il costruire di domani, già da oggi, debba essere legato al recupero e alle ristrutturazioni dell’esistente in chiave di una maggiore sostenibilità e di una migliore vivibilità. Come in ogni altro settore, anche nelle costruzioni si possono individuare due grandi tipologie di figure professionali: quella delle figure specialistiche, presenti all’interno del settore quasi in via esclusiva, e quella delle figure trasversali, che si ritrovano cioè in ogni tipo di attività economica, quali, ad esempio, gli addetti alle funzioni amministrative. Per le donne ci sono possibilità di lavoro come testimoniano le previsioni di assunzioni di figure specifiche che saranno complessivamente quasi 79 mila, corrispondenti a poco meno del 90% di tutte le assunzioni programmate nei settori dell’edilizia ed estrattivo. Le assunzioni di professioni “tipiche” riguardano figure di livello mediamente meno elevato rispetto all’industria nel suo complesso, con la sola eccezione delle figure operaie specializzate.
Per le decoratrici e le restauratrici ci sono attualmente particolari difficoltà di ottenere un contratto come dipendenti, poiché la maggior parte per lavorare sono costrette ad aprirsi la partita iva, svolgono attività che comportano rischi importanti: il sollevamento manuale dei carichi (latte di stucco e di pittura da 25 Kg, sacchi di rasante da 25 Kg, detriti etc.), l’esposizione alle polveri che inalano durante la carteggiatura di un muro od eventuali demolizioni, l’utilizzo di sostanze chimiche che impiegano per ripulire gli affreschi o per dipingere una parete, la caduta dall’alto quando lavorano su ponteggi o trabattelli, l’esposizione al caldo ed al freddo, lunghi orari di lavoro etc. La presenza di tutti questi rischi e la diversa natura delle donne devono spingere il sindacato a tutelarle meglio ed a tenerle maggiormente in considerazione poiché, seppure in minoranza, queste fanno parte del nostro settore.
Ma questo 8 marzo per le donne Feneal ha una novità piena di significati simbolici e positivi per la recente nomina di Anna Pallotta alla guida della Feneal di Roma. Dunque una direzione al femminile per la federazione romana degli edili della Uil: 49 anni, donna, originaria della provincia di Viterbo, una vita di impegno sociale al femminile tra quadri sindacali storicamente maschili. Un simbolo di lavoro perchè il rafforzamento della contrattazione e della bilateralità, la battaglia per la legalità che fa il paio con la sicurezza sui luoghi di lavoro devono continuare ad essere i princìpi guida della nostra federazione. Contrattazione e bilateralità sono nei fatti, e sempre più dovranno esserlo, strumenti di politica sociale, nelle forme di sostegno al reddito delle famiglie, nella lotta alla dispersione scolastica attraverso la formazione professionale, nella garanzia del diritto al lavoro e nelle relative tutele, aspetti fondamentali profondamente minati dall’impoverimento della nostra regione e dell’intero Paese determinato da indirizzi politici inadeguati ed inefficaci. «Parlare e riflettere sulla crisi oggi non è più sufficiente; occorre piuttosto ragionare – come sostiene Anna Pallotta – sui cambiamenti che stanno interessando profondamente il settore, comprenderne la natura, per non limitarci a subirne le trasformazioni. Bisogna lavorare ad un nuovo modello di sviluppo ed attivare tutte le forze necessarie perché esso possa essere messo in campo».
Teresa Russo, Feneal-Uil Potenza